42: “Africano, ti amo”

43: “Una pianticella coraggiosa”


adattamento a cura di Giovanni Negro da “Il vento lo sa” di Bruno Ferrero, voce Damaris Sirri

Molto buono

Molto buono

M35-Editoriale«E Dio vide che tutto quel che aveva fatto era davvero molto bello (tov meod, lett. “molto buono”)» (Gn 1:31, Tilc). La prima dimora dell’uomo è un giardino in cui tutto il sistema eco biologico è così ben armonioso che viene definito «molto bello» o «molto buono», non proprio perfetto ma abbastanza simile. Con le scelte egoistiche dell’uomo anche la natura amica e benigna si è trasformata in una matrigna arcigna. Paolo spiega che la buona creazione delle origini «è stata sottoposta alla vanità» (Rm 8:20) e anch’essa oggi anela ad essere «liberata dalla corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio» (v. 21). Quale cambiamento è avvenuto nella creazione? Quante proprietà curative erano presenti in essa quando tutto era «molto buono» e quanti disastri sono, invece, possibili da quando è sottoposta «alla vanità e alla corruzione»? Fanno sorridere quei credenti che sperano di ritornare all’Eden dimenticando tutto il percorso fatto lontano da esso! La morte e la risurrezione di Cristo ci invitano a guardare non al passato ma all’avvenire, alla speranza, quella stessa che la creazione attende gemendo come fosse «in travaglio» (v. 22).

In che cosa crediamo? – La santa Cena

In che cosa crediamo? – La santa Cena

M35-Santa Cena_dottrineAnche questa cerimonia, istituita da Cristo come sostituzione e continuazione della Pasqua giudaica, è considerata dagli avventisti, come da altri cristiani, un simbolo, un segno, senza possedere in sé un’efficacia indipendente dal sentimento di chi vi partecipa. Partecipare alla «Cena del Signore» significa commemorare il sacrificio di Cristo attraverso i simboli del corpo e del sangue del Salvatore rappresentati dal pane e dal vino. Essa è quindi un’espressione di fede nell’azione salvifica della croce.

Accanto all’elemento della commemorazione, la santa Cena presenta anche quello della speranza, dell’annuncio del ritorno di Gesù. L’apostolo Paolo scrive: «Poiché ogni volta che voi mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga» (1 Cor 11:26). A questa cerimonia, che simboleggia la redenzione di Dio per l’uomo, occorre accostarsi in pace con Dio e con gli uomini. Essa è quindi anche un’occasione di verifica periodica della condizione spirituale del credente.

Gli avventisti, seguendo l’esempio di Gesù, fanno precedere al servizio di comunione con quello della «lavanda dei piedi». «Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri» (Gv 13:14). La «lavanda dei piedi» è una cerimonia che, ricordando l’umiltà di Cristo, ha il compito di risvegliare questo sentimento nei credenti. Essi sono invitati a cogliere l’aspetto comunitario della vita cristiana che richiede tolleranza, spirito di perdono e disponibilità reciproci. Nelle chiese avventiste il servizio di santa Cena è aperto a tutti i credenti in Cristo.

Centro di Speranza a Firenze

Centro di Speranza a Firenze

M35-Centro Speranza FirenzeLuca Faedda – Sono il pastore della comunità di Novara. Desidero condividere con voi un’esperienza che sta cambiando il mio modo di intendere il mio ministero evangelistico e, più in generale, la mia opera per Cristo.

Dal 1° novembre ho l’incarico di coordinare le attività sociali del Centro di Speranza di Firenze. Per capirci, si tratta del nuovo edificio accanto alla Facoltà Teologica Avventista “Villa Aurora”. Ma un Centro di Speranza è molto più di un edificio.

L’idea è semplice. Ellen White riteneva fondamentale imitare «il metodo di Cristo». Gesù aveva la capacità di mescolarsi con le persone, mostrava loro simpatia e comprendeva i loro bisogni. A Gesù veniva naturale guadagnare la fiducia degli individui e mostrare loro un assaggio del regno di Dio; per lui era ancora più facile invitarli a seguirlo.

Ellen White credeva che, nonostante le nostre difficoltà, ognuno di noi dovrebbe impegnarsi a seguire l’esempio di Cristo, diventando un vero e proprio «centro di influenza», un punto di diffusione concreta del messaggio salvifico. La Conferenza Generale della Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno, tramite il dipartimento delle Missioni, ha rilanciato questa idea con i Centri di Speranza (Life Hope Centers). Lo scopo è semplice: diffondere la speranza di Gesù con parole e opere all’interno delle nostre città.

A Firenze abbiamo la grande opportunità di tradurre questo obiettivo in azioni concrete attraverso il coordinamento delle attività evangelistico-sociali che ruoteranno intorno alla nuova casa per ferie «Aurora», pensata per accogliere le famiglie che devono allontanarsi da casa propria per stare accanto a un parente ricoverato nel polo ospedaliero fiorentino e che, oltre alla sofferenza procurata dalla malattia, devono affrontare spese e difficoltà dovute alla lontananza da casa.

La nostra missione è:

– sollevare, anche economicamente, queste famiglie con la nostra ospitalità, offerta a prezzi ribassati rispetto alle normali strutture alberghiere;

– avvicinare le persone al proprio familiare ospedalizzato;

– trasmettere loro la pace che deriva da un ambiente sereno, gradevole, accogliente e cristiano.

Ecco, questa è la sfida che sono felice di affrontare in questa fase del mio ministero pastorale: trasmettere Gesù, la sua speranza e il suo amore, a persone che sono già colpite dalla malattia di un loro caro. In fondo penso che sia questo il senso delle parole: «Ero forestiero e mi avete ospitato, ero ammalato e mi avete visitato» (Mt 25:35).

Vi chiedo di pregare perché Dio possa guidare tutto il mio lavoro affinché la Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno possa portare davvero la speranza di Cristo nel cuore delle nostre città.

Per qualsiasi informazione o suggerimento non esitate a contattarmi scrivendo all’indirizzo mail: l.faedda@avventisti.it

 

 

Dipartimento Educazione. Questionario sulla vocazione pastorale

Dipartimento Educazione. Questionario sulla vocazione pastorale

M25-Villa Aurora IacbRoberto Iannò/Maol – L’Unione Italiana e la scuola avventista di Firenze vorrebbero capire quali sono le motivazioni che spingono un giovane ad andare a studiare teologia a «Villa Aurora» per diventare pastore e quali concause contribuiscono a questa decisione.

A tal proposto il dipartimento Educazione ha predisposto un questionario online da compilare via web. Sollecitiamo i direttori dei Giovani e dei Compagnon a sensibilizzare i ragazzi delle proprie comunità ad andare sulla pagina Facebook dei Giovani e Compagnon per compilare il questionario entro il 16 dicembre. Il link diretto al questionario è il seguente: http://www.avventisti.it/sondaggio-sulla-vocazione-pastorale/

Video della European Health Conference

Video della European Health Conference

M35-Sito EHCMaol – Sono disponibili i video in inglese della European Health Conference svoltasi, dal 29 aprile al 5 maggio scorso, a Praga. I video contengono le registrazioni dei vari incontri realizzati da Lifestyle TV e Hope TV Czech. Per accedervi: www.european-health-conference.org

Padova – Sabato speciale

Padova – Sabato speciale

Testata-Rettangolare-300x214Donatella Listorti – Il 16 novembre abbiamo vissuto un sabato particolare. Abbiamo ricevuto la visita del dott. Pirruccio, direttore della casa di reclusione «Due Palazzi» di Padova e la mattinata è stata dedicata al lavoro che svolgiamo come comunità nei confronti dei detenuti. Durante il momento di «chiesa viva» ha avuto modo di spiegare diversi aspetti della vita in carcere e i vari eventi che si susseguono. Ha elogiato i volontari che si alternano in questo servizio, ringraziandoli perché lasciano un segno positivo che si vede. Il sermone per l’occasione è stato presentato dai vari volontari i quali, a turno, hanno fatto partecipe la chiesa e il nostro ospite di ciò che per loro significa «entrare in carcere».

Padova – SalutExpò e conferenze

Padova – SalutExpò e conferenze

M35-Padova_SaluExpo2Donatella Listorti/Maol – Domenica 24 novembre, dalle 15.00 alle 20.00, si è svolto il percorso SalutExpò, il checkup gratuito della salute, presso il Centro polivalente. Ci ha fatto piacere avere un maggiore afflusso rispetto alle 18 persone che si erano prenotate. I partecipanti infatti sono stati 30. Fa bene a tutti rivedere i principi base per mantenere al meglio la propria salute e quindi avere una vita soddisfacente. Intanto continuano gli incontri su «Nuove dimensioni della vita», iniziati due mercoledì fa nella casa di reclusione «Due Palazzi» e tenuti dal past. Franco Evangelisti di Guerrino. Oltre una ventina di detenuti li frequentano, mostrando vivo interesse.

Tirano. Uscita con il coro

Tirano. Uscita con il coro

M35-Tirano_coro1Sara De Giovanni – Sabato 26 ottobre, nel pomeriggio, il coro Nethinei e i bambini della nostra chiesa hanno allietato con i loro canti gli ospiti della casa di riposo di Villa di Tirano. L’animatrice della struttura ha affermato che è stato un concerto davvero speciale perché «con voi è presente tutta la famiglia: anziani, genitori, giovani e bambini. Questo dà gioia agli anziani qui e risveglia in loro i ricordi del passato». Anche per il nostro fratello Paolo Poletti, 91 anni, ospite della struttura, è stato un sabato particolare, in cui è riuscito, nonostante non ci riconosca più, a cantare con noi alcuni inni, la melodia e le parole erano ancora presenti nella sua memoria e ha immaginato di essere in chiesa.

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Padova – Sabato speciale

Bologna – Settimana di Preghiera

Testata-Rettangolare-300x214Lucio Marangoni – Il past. Davide Romano è stato con noi dal 12 al 16 novembre, per la Settimana di Preghiera. Negli incontri serali ha presentato il tema guida, centrato su: cosa significa seguire Cristo; qual è il costo; imitare Cristo, dando un esempio. Ci ha trasmesso il messaggio del Vangelo che dobbiamo cercare di applicare oggi, nella nostra vita e nella società. Lo ha fatto con un linguaggio semplice, chiaro e anche con molto calore umano. Per noi è stato un privilegio poter riflettere insieme con lui sui testi biblici. Ci ha anche lasciato tre relazioni scritte per darci la possibilità di rielaborare i punti essenziali. Il sabato, dopo il culto e il sereno pranzo, è seguito ancora un momento di domande e riflessioni.

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