Insegnare informatica in carcere. Intervista a Gianmarco Puglisi

Insegnare informatica in carcere. Intervista a Gianmarco Puglisi

Daniele La Mantia – La mattina del 28 novembre, mi sono recato presso il  liceo «Leonardo da Vinci» Itis di Parma, dove il nostro Gianmarco Puglisi insegna informatica. Gianmarco è molto impegnato in vari dipartimenti della nostra chiesa e collabora attivamente con il «Laboratorio compiti» e nelle attività che come chiesa emiliana svolgiamo presso l’Istituto penitenziario di Parma. Mi incontro con lui nella caffetteria del liceo, approfittando dell’assemblea d’istituto gestita dagli studenti, per condividere alcune esperienze che ha maturato presso la casa circondariale.

Daniele La Mantia: È iniziato ormai il terzo anno del corso di informatica negli istituti penitenziari di Parma. Ricordiamo che questo progetto è nato dalla richiesta rivoltami dalla direzione carceraria di offrire un corso di formazione, dando la precedenza a detenuti con disabilità motoria, che sono i più esposti a gesti di autolesionismo e suicidio. Gianmarco, raccontaci qualcosa della tua esperienza. Cosa pensi di aver ricevuto durante le lezioni e cosa pensi di aver dato come docente e come cristiano?
Gianmarco Puglisi: Ho ricevuto molto. In primo luogo, nella mia veste di docente, rispetto e correttezza da parte dei  detenuti. Poi ho sperimentato una realtà umana che non conoscevo nelle loro diverse storie e in particolare nei disabili che sono i residenti più in difficoltà nella casa circondariale e questo per vari motivi facilmente comprensibili. Penso anche di aver dato ascolto nel gruppo, comprensione, speranza per il futuro, un ruolo che ben si addice al credente. Spesso anche forza e motivazione per andare avanti, riempiendo positivamente il tempo. Inoltre, sempre nella veste di docente, ho fornito loro un accompagnamento per superare le difficoltà dovute all’età, alla totale mancanza di conoscenza del computer e dell’informatica. Quindi non solo trasmettere dati e informazioni, ma ho potuto esercitare appieno il senso dell’insegnare, cioè di rendere più facile il loro percorso didattico attraverso il rapporto umano.

D. L. M.: Cosa ti aspetti e cosa auspichi per il futuro?
G. P.: Sia per loro che per me vorrei che il progetto promosso dalla chiesa di Parma e dall’Ente Osa, grazie ai fondi dell’8xmille, potesse avere una continuità che per ora è garantita dall’impegno del coordinamento Adra di Parma, per un arricchimento reciproco e per proseguire l’opera in favore dei detenuti di questo istituto penitenziario. Per loro, con i quali ho un rapporto di conoscenza e servizio, per continuare ad avere la possibilità di accrescere il loro bagaglio di esperienze, di formazione, acquisendo autonomia, tecnologia e acculturazione.

D. L. M.: Grazie Gianmarco per la tua disponibilità, ora ti lascio al tuo compito di docente, augurandoti che il tuo auspicio per i detenuti si realizzi con il tuo impegno, con l’aiuto di ADRA e con la grazia di Cristo.

 

 

[Foto 1: G. Puglisi alla cena dei volontari del laboratorio compiti (credit: D. La Mantia). Foto 2: Inaugurazione aula di informatica nel carcere di Parma nel 2017 (credit: Patrizia Evola)] 

Sentirsi a casa lontano da casa

Sentirsi a casa lontano da casa

Leonardo Lega – «Sono passati già 4 mesi da quel giorno e la signora Rosa ci ha accolti benissimo dandoci, assieme a suo marito, l’opportunità di stare vicini a nostro figlio. Insieme a loro c’è poi il personale della struttura che si occupa di pulizie e manutenzione, prevalentemente composto da volontari e studenti che oltre a svolgere bene il proprio lavoro danno anche un supporto umano». È così che la madre di una giovane vittima di un incidente stradale descrive Casa Aurora, quel luogo che nonostante il momento di grande difficoltà ha rappresentato per lei un’«isola di pace».

La struttura, nata e cresciuta grazie ai fondi dell’8xmille destinati alla Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, cerca di sollevare, anche economicamente, queste famiglie con l’ospitalità, offerta a prezzi calmierati rispetto alle normali strutture alberghiere, avvicinando le persone al proprio familiare ospedalizzato e trasmettendo loro la pace che deriva da un ambiente sereno, gradevole, accogliente e cristiano.

Firmando il tuo 8xmille alla Chiesa Avventista del 7° giorno sostieni progetti come quello di Casa Aurora che donano accoglienza, ascolto e sostegno ai familiari degli ospedalizzati, per far sentire la persona a casa anche se lontana da casa. (l.l., area fundraising)

L’articolo completo con le testimonianze di alcuni ospiti e volontari di Casa Aurora puoi leggerlo qui: http://www.ottopermilleavventisti.it/sentirsi-a-casa-da-lontano/

 

Solidarietà e calore umano ai migranti

Solidarietà e calore umano ai migranti


Emiliana Vittorini
Malattia, denutrizione, stanchezza e mancanza di dignità per essere stati costretti a fuggire dalla propria terra a rischio della stessa vita. Queste sono le condizioni in cui si trovano molti immigrati sopravvissuti al naufragio che li ha condotti nella nostra terra, come quello di 4 anni fa che ne ha visto approdare 767 nel porto di Palermo. ADRA Italia, oggi come allora, interviene a supporto di queste persone, fornendo loro beni primari e organizzando attività utili e produttive, come corsi di italiano, laboratori manuali, attività ludiche e culturali, ecc.
Grazie anche al tuo 8xmille alla Chiesa avventista, i volontari Adra possono garantire ai migranti le cure di cui necessitano. Quando fai la dichiarazione dei redditi ricordati di firmare nella casella «Unione delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno»

Trovi l’articolo che racconta l’esperienza dei volontari Adra a Palermo per fronteggiare l’emergenza del 2014 su http://www.ottopermilleavventisti.it/emergenza-immigrati-a-palermo/

(e.v., area fundraising)

Sentirsi a casa lontano da casa

Indimenticabile Casuccia


Debora Centorrino –
– «Aspettare la sera nella natura, guardare il tramonto, cantare con gli amici intorno al fuoco da campo, ammirare le stelle nel loro splendore, che da queste parti si fanno più meravigliose, sono esperienze indimenticabili che non hanno prezzo». Non importa se sia stato un campeggio scout, un campo per le famiglie o un corso di formazione: come per Monica, Casuccia rimane un ricordo caro per molti. Questo importante Centro sociale avventista, che ospita ogni anno numerosi eventi, è stato realizzato grazie anche ai fondi dell’8xmille alla Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno.

Il tuo 8xmille alla Chiesa Avventista sostiene progetti concreti.

Per leggere l’articolo completo su Casuccia vai su http://www.ottopermilleavventisti.it/casuccia-visani-indimenticabile-per-aisa/

(d.c., Area fundraising)

 

Nella giuria di #iogiocodavvero la nota giornalista Federica Balistrieri, ex volto di punta di Rai Sport

Nella giuria di #iogiocodavvero la nota giornalista Federica Balistrieri, ex volto di punta di Rai Sport


Stefano Paris
– La seconda giurata di #iogiocodavvero è un volto noto ai molti appassionati di sport. Federica Balestrieri per molti anni è stata il volto di punta di Rai Sport. Quando, come inviata del Tg1, si occupò del fenomeno azzardo ne rimase particolarmente colpita. Per questo oggi ha detto sì a partecipare come giurata del concorso #iogiocodavvero.

Alla fine del 2016 Federica ha deciso di dimettersi dalla Rai e di dedicarsi alla onlus da lei fondata, Riscatti, che a Milano realizza progetti di riscatto sociale legati alla fotografia, tra cui una scuola di fotografia per senza fissa dimora.

«Il nostro è uno Stato croupier che ci fa vivere in un mondo a rischio. Tutti possiamo cadere nella trappola dell’azzardo e diventare vittime del Gioco d’Azzardo Patologico (Gap)» ha dichiarato in un’intervista, aggiungendo inoltre che in base alla sua esperienza «un buon numero di senzatetto che conosco, grazie al lavoro con Riscatti, è affetto da Gioco d’Azzardo Patologico; è proprio a causa del gioco se si ritrovano in strada».

La sua riflessione si allarga fino a toccare l’argomento giovani: «Cadere nella trappola dell’azzardo è molto facile, soprattutto per i giovani a causa anche della pervasività del web. Inoltre mi colpisce il fatto che, seppur non ci sia nessuna differenza con le altre dipendenze – il Gap è a tutti gli effetti una malattia da addiction – mentre ti accorgi se una persona è tossicodipendente o alcolista, lo stesso non avviene nei confronti di un giocatore patologico. Siamo perciò di fronte a una dipendenza subdola per la quale nessuno può dirsi al sicuro davvero, anche perché in quasi tutti i bar c’è una slot machine o un gratta e vinci in bella vista e alla portata di tutti. Viviamo in un mondo a rischio».

L’azzardo è un male troppo grande, e per contrastarlo dobbiamo farlo insieme. Federica ci ha messo la faccia e ha fatto la sua parte, e tu? Se conosci ragazzi che fanno parte di una Associazione sportiva dilettantistica invitali a partecipare! Ricorda che il bando scade il 15 aprile. Facciamo la nostra parte, condividiamo #iogiocodavvero nelle zone dove abitiamo. Per maggiori dettagli visita il sito iogiocodavvero.ottopermilleavventisti.it 

 

Nella giuria di #iogiocodavvero la nota giornalista Federica Balistrieri, ex volto di punta di Rai Sport

Nella giuria di #iogiocodavvero la nota giornalista Federica Balistrieri, ex volto di punta di Rai Sport


Stefano Paris
– La seconda giurata di #iogiocodavvero è un volto noto ai molti appassionati di sport. Federica Balestrieri per molti anni è stata il volto di punta di Rai Sport. Quando, come inviata del Tg1, si occupò del fenomeno azzardo ne rimase particolarmente colpita. Per questo oggi ha detto sì a partecipare come giurata del concorso #iogiocodavvero.

Alla fine del 2016 Federica ha deciso di dimettersi dalla Rai e di dedicarsi alla onlus da lei fondata, Riscatti, che a Milano realizza progetti di riscatto sociale legati alla fotografia, tra cui una scuola di fotografia per senza fissa dimora.

«Il nostro è uno Stato croupier che ci fa vivere in un mondo a rischio. Tutti possiamo cadere nella trappola dell’azzardo e diventare vittime del Gioco d’Azzardo Patologico (Gap)» ha dichiarato in un’intervista, aggiungendo inoltre che in base alla sua esperienza «un buon numero di senzatetto che conosco, grazie al lavoro con Riscatti, è affetto da Gioco d’Azzardo Patologico; è proprio a causa del gioco se si ritrovano in strada».

La sua riflessione si allarga fino a toccare l’argomento giovani: «Cadere nella trappola dell’azzardo è molto facile, soprattutto per i giovani a causa anche della pervasività del web. Inoltre mi colpisce il fatto che, seppur non ci sia nessuna differenza con le altre dipendenze – il Gap è a tutti gli effetti una malattia da addiction – mentre ti accorgi se una persona è tossicodipendente o alcolista, lo stesso non avviene nei confronti di un giocatore patologico. Siamo perciò di fronte a una dipendenza subdola per la quale nessuno può dirsi al sicuro davvero, anche perché in quasi tutti i bar c’è una slot machine o un gratta e vinci in bella vista e alla portata di tutti. Viviamo in un mondo a rischio».

L’azzardo è un male troppo grande, e per contrastarlo dobbiamo farlo insieme. Federica ci ha messo la faccia e ha fatto la sua parte, e tu? Se conosci ragazzi che fanno parte di una Associazione sportiva dilettantistica invitali a partecipare! Ricorda che il bando scade il 15 aprile. Facciamo la nostra parte, condividiamo #iogiocodavvero nelle zone dove abitiamo. Per maggiori dettagli visita il sito iogiocodavvero.ottopermilleavventisti.it 

 

Riapre per il 2018 il bando sul Gioco d’Azzardo Patologico

Riapre per il 2018 il bando sul Gioco d’Azzardo Patologico

 

Stefano Paris – Il Gioco d’Azzardo Patologico (Gap) non è solo un fenomeno sociale sempre più allarmante, ma è una vera e propria malattia, che rende incapaci di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse, in tutte le sue varianti (offline e online): roulette, slot machine, blackjack, gioco digitale. Tale patologia porta spesso a drammatiche conseguenze personali, familiari e dunque sociali: rovesci finanziari, divorzio, perdita del lavoro, dipendenza da droghe o da alcol fino, in alcuni tragici casi, al suicidio. In particolare chi è affetto da GAP facilmente rischia l’indebitamento, fino a cadere nel circolo vizioso di spaccio, prostituzione e soprattutto usura.

Per contrastare questo fenomeno dilagante, visti gli ottimi risultati dell’edizione 2017 del bando «Gioco d’Azzardo Patologico (Gap) e contrasto all’usura», anche per l’annualità 2018 è prevista la sua apertura. Tale bando, voluto dalla nostra chiesa grazie ai fondi dell’8xmille ad essa devoluti, è pensato per finanziare progetti di prevenzione sociale nei confronti delle aree territoriali e dei soggetti fragili a rischio GAP e usura, sostenendo economicamente progettualità virtuose in risposta concreta alle persone malate di gioco d’azzardo. Il desiderio è anche quello di incentivare gli operatori del territorio a lavorare in rete, al fine di ridurre il numero di vittime di Gap e usura. Per rimanere informato e approfondire la campagna Solo Se Puoi 2018 visita il sito: http://solosepuoi.ottopermilleavventisti.it/

 

8xmille. Sono bravo anch’io

8xmille. Sono bravo anch’io

A Palermo, diversi ragazzi, in maggioranza di nazionalità ghanese, vengono aiutati nello svolgimento dei compiti a casa e nella preparazione agli esami.

Il progetto «Sono bravo anch’io» ha infatti lo scopo di renderli autosufficienti nello studio, alleggerendo i genitori stranieri dal difficile compito di seguire i figli in un percorso di studi anche per loro molto difficile.

Grazie all’8xmille alla chiesa cristiana avventista, i volontari del progetto possono accogliere i ragazzi in un luogo adatto alle attività didattiche.

Nella tua dichiarazione dei redditi ricordati di destinare il tuo 8xmille, firmando nell’apposita casella «Unione chiese cristiane avventiste del 7° giorno».

 

8xmille. Sono bravo anch’io

L’8xmille sostiene «Solo se puoi»

L’8xmille alla chiesa cristiana avventista sostiene «Solo se puoi», campagna di sensibilizzazione sull’uso responsabile del denaro. Lo scopo è di far riflettere sui rischi legati al sovraindebitamento e al gioco d’azzardo patologico, e lo fa anche attraverso l’emanazione di un bando per realizzare progetti di prevenzione e supporto alle famiglie vittime di questa malattia.

Se vuoi sostenere questo progetto, nella tua dichiarazione dei redditi, ricordati di firmare nell’apposita casella «Unione chiese cristiane avventiste del 7° giorno».

Potenza – Tour «Solo se puoi»

Potenza – Tour «Solo se puoi»

Margherita Laguardia – Il 28 maggio, ha fatto tappa anche nella nostra città il tour «Solo se puoi», spettacolo con artisti di strada sull’uso consapevole del denaro. Il programma è stato inserito nel cartellone delle manifestazioni per il Maggio Potentino, patrocinato dal Comune e pubblicizzato per tutta la città. Le vie del centro storico addobbate per i festeggiamenti in onore del santo patrono e gremite di gente, si sono colorate di palloncini gialli distribuiti dai nostri scout Aisa. I due spettacoli hanno ricevuto una buona presenza di pubblico, divertito e partecipe. In tanti hanno fatto domande, portato a casa opuscoli e qualcuno ha anche offerto collaborazione e appoggio a questo progetto.

 

 

 

Firenze – Tour «Solo se puoi»

Firenze – Tour «Solo se puoi»

Marco Schilirò – Sabato 20 maggio, abbiamo avuto il piacere di avere come ospite della nostra comunità il past. Franco Evangelisti, responsabile dell’Osa. Nel mattino ha tenuto il sermone intitolato «Non mi lascerò dominare da cosa alcuna», sul testo di 1 Corinzi 6:12, 19, 20. Ci ha parlato dell’uso consapevole del denaro, dell’usura e del gioco d’azzardo che è un gravissimo problema dei nostri tempi. Ci ha spiegato quali sono le iniziative della chiesa avventista nazionale per affrontarli. Nel pomeriggio ha fatto tappa a Firenze il camper «Solo se puoi». In Piazza Dalmazia, davanti al pubblico, si è svolto lo spettacolo del teatro di strada, per sensibilizzare contro il gioco d’azzardo e il sovraindebitamento.

Jesi – Tour «Solo se puoi»

Jesi – Tour «Solo se puoi»

Monia Ciccarelli – Lo spettacolo di strada promosso e finanziato dalla Fomdazione Adventum, con i proventi dell’8xmille, sull’uso consapevole del denaro, ha fatto tappa nella nostra città, con il patrocinio comunale, della Consulta della Pace e dell’Asp ambito 9, sezione dipendenze patologiche. Il camper ha stazionato per la via principale della città, Corso Matteotti, nella mattinata di mercoledì 10 maggio, e vi è stato un bel via vai di persone, vista la giornata settimanale di mercato pubblico. Gradita sorpresa quando si sono presentate una camerawoman e una giornalista della TV Centro Marche, emittente molto seguita nella regione. Alle 19.30 dello stesso giorno il servizio relativo è andato in onda.

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