Un terremoto che ci deve interessare

Un terremoto che ci deve interessare


Si conclude il pontificato di Benedetto XVI. Molti i commenti a riguardo, anche in campo evangelico. Vi proponiamo una riflessione di Roberto Davide Papini, giornalista del quotidiano QN e membro della chiesa valdese di Firenze. L’intervista a cura di Roberto Vacca prende spunto da un articolo apparso sul sito vociprotestanti.it: “A prescindere dalle motivazioni (condizioni di salute, scandali, veleni curiali o altro) la rinuncia di Benedetto XVI apre prospettive molto interessanti sulla dottrina del “vicario di Cristo” (inevitabilmente messa in discussione), sulle prerogative papali, sul governo della chiesa cattolica romana (che potrebbe evolversi in senso piu’ collegiale) e, di conseguenza, anche sul rapporto con il mondo protestante” (articolo di Roberto Davide Papini dal titolo “Dimissioni di Benedetto XVI: un terremoto che ci deve interessare”)

Un terremoto che ci deve interessare

Aspettando il conclave 2


“Aspettando il Conclave” è la denominazione particolare della miniserie de “L’Ornitorinco” che prosegue con questa seconda puntata. Il filo conduttore è delineato dal commento di alcune conclusioni e documenti del Concilio Vaticano II, per vedere se siano stati effettivamente applicati durante i cinquant’anni circa trascorsi dalla promulgazione, se siano oggi superati o se possano invece rappresentare un riferimento attuale e importante con il quale il nuovo papa che sarà eletto dovrà fare i conti se vorrà andare incontro al sentire delle chiese evangeliche, della società attuale e di una certa parte del cattolicesimo. Oggi parliamo della questione ecumenica a partire dalle aperture del decreto “Unitatis Redintegratio” (Restaurazione dell’Unità), solennemente promulgato il 21 novembre 1964 proprio durante il Concilio Vaticano II da papa Paolo VI. Quali erano stati, fino ad allora i rapporti di tipo ecumenico fra la chiesa cattolica romana e le altre chiese cristiane? Nel documento si riconosce che le attuali divisioni, soprattutto con il mondo cristiano della Riforma protestante, sono dovute “talora per colpa di uomini di entrambe le parti”. Possiamo considerarla come un’ammissione parziale di colpa oppure no? E’ importante l’affermazione secondo la quale lo Spirito Santo agisce non solo nella chiesa cattolica romana ma anche nelle chiese separate. Vengono evidenziati anche la comune fede in Gesù Cristo, lo studio della Bibbia e il sacramento del battesimo… Mario Calvagno, redattore di RVS Roma, intervista il pastore Davide Romano, direttore aggiunto del Dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa dell’Unione italiana delle chiese cristiane avventiste.

Un terremoto che ci deve interessare

Elezioni italiane 2013, risultati che fanno riflettere (e discutere)


In questo numero di “Sfogliando il giornale” parliamo dei sorprendenti risultati emersi dalle recenti consultazioni elettorali. Ne parliamo con il politologo di fede evangelica Paolo Naso, docente all’universita’ La Sapienza di Roma. Cambiamenti, quelli emersi dalle urne, che per molti aspetti possiamo definire dirompenti, ma che hanno come causa diretta la mediocrita’ della classe politica italiana

“Cattiva maestra televisione”: conferma dei ricercatori

“Cattiva maestra televisione”: conferma dei ricercatori


Guardare troppa televisione rende i bambini e poi gli adolescenti anti-sociali ed aggressivi. La conferma del potenziale ruolo negativo sullo sviluppo comportamentale dei nostri figli arriva da un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Pediatrics e riportato da diversi quotidiani. È emerso che la tendenza a comportamenti anti-sociali e aggressivi è maggiore del 30% in chi ha trascorso complessivamente più ore davanti alla Tv. Questi tratti di personalità caratterizzano poi anche la loro vita di adulti, manifestandosi sia con una maggior tendenza a sperimentare emozioni negative che con un aumentato rischio di sviluppare il disordine della personalità antisociale, un vero e proprio disturbo psichiatrico caratterizzato da comportamenti persistenti di aggressività. Come dobbiamo interpretare i risultati di questo studio? Qual è il principio fondamentale che ragionevolmente sembra emergere? Fanno bene allora quei genitori cristiani che si preoccupano di questo tipo di impatto e ritengono che sia meglio non avere la televisione per non esporre i figli a queste influenze negative? Che consiglio possiamo dare loro? Mario Calvagno e Carmen Zammataro, redattori di RVS Roma, intervistano il dott. Lucio Altin, pastore, psicologo, responsabile del Dipartimento famiglia dell’Unione Italiana delle chiese cristiane avventiste, docente di psicologia della famiglia presso la Facoltà avventista di teologia di Firenze e presso altre Università estere.

Il Messaggero Avventista – Marzo 2013

Il Messaggero Avventista – Marzo 2013


Commentiamo con il pastore Giuseppe Marrazzo, direttore della rivista “Il Messaggero Avventista”, i contenuti del numero di marzo. Il titolo più in evidenza in copertina è “Rinuncia del papa – Scelta evangelica, stanchezza, intrighi o altro?” che richiama l’articolo di Giuseppe Marrazzo all’interno. Anche l’editoriale, scritto questo mese da Hanz Gutierrez, decano della Facoltà Avventista di Teologia di Firenze, tocca le dimissioni di Benedetto XVI con il titolo “Un papa può rinunciare?”. La rivista contiene anche alcuni articoli sui rapporti fraterni, anche tra le diverse anime del cristianesimo, il primo dei quali è quello del pastore Gianfranco Irrera dal titolo “L’ecumene nei vangeli – L’identità si costruisce dialogando con gli altri”. E’ realmente così? Altri due articoli riguardano due incontri ecumenici: la conferenza presso la Facoltà Avventista di Teologia di Firenze di mons. Bruno Forte, arcivescovo della diocesi cattolica di Chieti, e la Tavola rotonda su due eventi importanti del XX secolo: il Concilio Vaticano II e la Concordia di Leuenberg. Intervista a cura di Mario Calvagno e Carmen Zammataro, redattori di RVS Roma.

Emozioni salva cuore

Emozioni salva cuore


Per la prevenzione delle malattie cardiache non basta mangiare bene e muoversi. Gioia, altruismo e amore sono potenti farmaci naturali. Come rivelano gli ultimi studi sui legami mente-corpo. Ne parliamo con Ennio Battista, direttore del mensile “Vita e Salute”, prendendo spunto dall’articolo di Massimo Ilari, presente nel numero di marzo 2013 di “Vita e Salute”

Avventista? Ma che vuol dire?

Avventista? Ma che vuol dire?


In questo terzo appuntamento con Saverio Scuccimarri, pastore della chiesa avventista fiorentina, chiariamo il senso delle parole “avventista” e “secondo avvento”, espressioni che fanno riferimento alla promessa evangelica del ritorno del Signore Gesu’ in gloria. E’ un evento che sta ancora davanti a noi, nel futuro, ma la cui attesa ha dato senso (e continua a darlo) alla vita di tanti cristiani nel corso della storia. Ma cosa significa essere “avventisti” oggi?

Intervista a Dora Bognandi sul significato dell'Editto di Costantino

Intervista a Dora Bognandi sul significato dell'Editto di Costantino

NA - Notizie AvventisteNotizie Avventiste ha rivolto alcune domande a Dora Bognandi, direttore del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa presso l’Unione avventista italiana, sul significato dell’Editto di Milano promulgato nel 313, di cui quest’anno ricorrono 1700 anni, e sul tema del rapporto tra chiese e potere, che è stato anche al centro della settimana della libertà religiosa.

Notizie Avventiste: Che cosa significò per i cristiani l’Editto di Costantino?
Dora Bognandi
: Il Cristianesimo ha dovuto confrontarsi con il potere fin dal suo sorgere e spesso è stato oggetto di feroci persecuzioni, come quelle promosse dall’imperatore Diocleziano. Costantino, cresciuto alla corte di questo dittatore, probabilmente si rese conto che non era possibile governare serenamente con la repressione e il suo Editto di Milano del 313, con cui il cristianesimo fu considerato religio licita, fu accolto dai cristiani come una grazia divina. Lattanzio ed Eusebio raccontano che questo evento fu una diretta conseguenza di quanto avvenuto alla vigilia della battaglia di Ponte Milvio, quando un sogno-visione aveva mostrato all’imperatore romano il monogramma cristiano, la croce, e il consiglio: “Con questo segno vincerai”. Si era convertito Costantino? Vi sono molti dubbi, anche perché concesse la libertà non solo ai cristiani e la motivazione del suo gesto è contenuta nell’editto stesso: desiderava che le divinità adorate dalla popolazione fossero propizie al suo impero.

N. A.: Una volta liberi, i cristiani come usarono questa libertà?
D. B.:
La libertà e le agevolazioni offerte da Costantino ai cristiani attirarono nella nuova religione masse di persone che si inserirono in tutti i settori della società, costituendo così un punto di forza per chi governava. Il nuovo imperatore Teodosio, una volta saldamente al potere, lo gestì senza alcuna generosità. Erano passati solo pochi decenni dall’Editto di Milano ed egli emanò, nel 380, il famoso Editto di Tessalonica che attribuiva il nome di cristiani cattolici a tutti coloro che non contrastavano quel provvedimento e ordinava la condanna all’infamia dell’eresia tutti gli altri che dovevano essere condannati dalla vendetta divina e dalle pene inflitte dal potere politico. Tutto ciò nel nome del Giudice in Cielo. Nasceva così lo stato confessionale con la saldatura fra trono e altare, tra potere politico e potere ecclesiastico che ha segnando tragicamente tanti secoli.

N. A.: Perché la cristianità e le religioni utilizzano il potere?
D. B.:
La Chiesa cristiana traeva un grande vantaggio dal sodalizio con l’imperatore perché così riceveva sovvenzioni e poteva contare su qualcuno che la difendesse. Dal canto suo, essa ricambiava il favore sostenendo il governo e benedicendone le armi. Questo ci insegna che quando i cristiani sono in minoranza, sono più sensibili al tema della libertà, ma poi se ne dimenticano. Gestire il potere e rispettare la libertà di coscienza dei cittadini è sempre una grande sfida, perché il potere temporale e quello spirituale hanno finalità diverse. L’uno deve gestire tutti i cittadini, indipendentemente dalla fede professata. L’altro, sentendosi portatore di valori assoluti, tende ad affermare verità trascendentali non soggette a discussioni e facilmente arriva a dire che la verità ha più diritti dell’errore. Ma quando i due poteri si stringono saldamente la mano, la libertà rimane soffocata.

N. A.: Esiste una soluzione?
D. B.:
Certamente, ed è l’applicazione del concetto di separazione Chiesa-Stato, cioè del principio di laicità. Che non vuol dire necessariamente separazione totale delle due realtà, perché esse hanno molte materie in comune come, ad esempio, inizio e fine vita, obiezione di coscienza, matrimonio, giorno di riposo, ecc. La cosa migliore, a nostro parere, è che i vari esponenti dei due poteri dialoghino fra di loro per meglio conoscere le esigenze di ognuno, lasciando sempre la libertà allo Stato di produrre leggi che garantiscano le coscienze di tutti i cittadini, qualunque sia la loro scelta religiosa. Lo Stato non deve essere etico, ma giusto.

Repubblica Ceca. Firmato accordo di risarcimento con i gruppi religiosi

Repubblica Ceca. Firmato accordo di risarcimento con i gruppi religiosi

N8- PragaNotizie Avventiste – Venerdì 22 febbraio, il governo della Repubblica Ceca ha firmato un accordo con i rappresentanti di 16 gruppi religiosi, impegnandosi a versare diversi miliardi di dollari come risarcimento delle confische subite durante il passato regime comunista.

In disaccordo con l’iniziativa, l’opposizione ha fatto ricorso presso la Corte Costituzionale perché intervenga ad annullare l’accordo.

Il primo ministro Petr Necas ha definito “un atto di giustizia” questo passo del suo governo nei confronti delle realtà religiose del paese e dovrà pagare 3,1miliardi di dollari di indennizzo spalmati nei prossimi 30 anni. Il risarcimento in denaro fa parte del provvedimento approvato lo scorso anno dal parlamento ceco. I 16 gruppi religiosi – cattolici, protestanti ed ebrei – riscuoteranno il 56 per cento del valore delle loro proprietà ora in possesso dello Stato.

Repubblica Ceca. Firmato accordo di risarcimento con i gruppi religiosi

Repubblica Ceca. La Chiesa avventista riceverà 45 milioni di dollari di risarcimento

N8-Repubblica Ceca1Notizie Avventiste – Il pastore Mikuláš Pavlík, presidente dell’Unione ceco-slovacca della Chiesa avventista del 7° giorno, era tra i vari rappresentanti delle organizzazioni religiose che hanno firmato un accordo individuale con il premier ceco Petr Necas. “La firma di questo trattato completa il procedimento legale, e ora sono stati riparati i danni materiali commessi dal regime comunista contro la Chiesa avventista del 7° giorno”, ha affermato Pavlik.
I pagamenti sono intesi a risarcire la Chiesa delle proprietà sequestratele nel 1948 dal regime comunista, poi crollato in seguito alla famosa “Rivoluzione di velluto” del 1989.

La Chiesa avventista, che è tra le 16 organizzazioni religiose – tra comunità ebraiche, protestanti e cattoliche – che si divideranno i 3,1 miliardi di dollari d’indennizzo del governo, potrà anche ricevere la restituzione di alcuni beni immobiliari.

“Firmando questi accordi, abbiamo completato i passi per rimediare ai danni alla proprietà causati dai comunisti”, ha affermato il primo ministro Petr Necas durante la cerimonia. “Come Stato abbiamo ritenuto, nei primi anni Novanta, che la restituzione fosse il mezzo più efficace e giusto per attuare la trasformazione della nostra economia. La Chiesa era stata esclusa, ma oggi abbiamo concluso questo atto di giustizia”, ha aggiunto.

N8-Repubblica Ceca2Necas, che è anche il leader del Partito democratico civico della nazione, ha dichiarato che l’accordo “prepara un terreno nuovo e moderno” ai rapporti tra Stato e Chiesa. Sotto il regime comunista, ad esempio, gli stipendi dei sacerdoti cattolici erano pagati dallo Stato che manteneva uno stretto controllo sulle attività della comunità religiosa. La Chiesa avventista del 7° giorno ha rifiutato i contributi statali fino al 2008, quando l’accettazione di tale denaro per scopi generali, ma non per gli stipendi, era diventato un prerequisito per ricevere i risarcimenti delle proprietà.

Secondo i dirigenti avventisti di Praga, la denominazione ha perso beni del valore di 52,1 milioni di dollari quando, nel 1952, il regime le sequestrò le proprietà. La Repubblica Ceca è l’ultima nazione ex comunista a raggiungere un accordo di questo tipo con le organizzazioni religiose.

La prima chiesa avventista fu aperta a Praga nel 1902 dal pastore J. P. Lorenz e nel 1919 fu organizzata l’Unione avventista.

“Questo accordo di risarcimento è un grande segno di democrazia e di libertà religiosa nella Repubblica Ceca. La Chiesa avventista del 7° giorno ringrazia le autorità del paese per questo positivo sviluppo”, ha dichiarato Bruno Vertallier, presidente della Divisione Inter-Europea della denominazione.

Repubblica Ceca. Firmato accordo di risarcimento con i gruppi religiosi

L’Irla partecipa all’appello per la liberazione del pastore detenuto in Iran

N8-IrlaNotizie Avventiste – L’International Religious Liberty Association (Irla) chiede, insieme con numerosi gruppi religiosi e difensori dei diritti umani, la liberazione del pastore americano Abedini Saeed, imprigionato in Iran nel mese di settembre per le sue convinzioni religiose.

Abedini, che periodicamente si recava nel suo paese d’origine per visitare e gestire un orfanotrofio, è stato arrestato e condannato con l’accusa di mettere in pericolo la sicurezza nazionale. Il Christian Post ha riferito, la scorsa settimana, che il pastore aveva aiutato i cristiani delle chiese clandestine. Ora subisce torture al fine di abiurare la sua fede cristiana.

“Sembra che Abedini sia detenuto e perseguitato solo per la sua fede, e ci uniamo agli altri nel chiedere il suo immediato rilascio”, ha affermato John Graz , segretario generale dell’Irla e direttore del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa della Chiesa avventista del 7° giorno a livello mondiale.
“Arrestare qualcuno perché cambia di religione non deve essere accettato da coloro che credono nella dignità umana. Ci auguriamo che le autorità iraniane rilasceranno il pastore Abedini prima possibile”, ha aggiunto Graz.

In una lettera inviata il 13 febbraio al segretario di Stato americano John Kerry, un gruppo di organizzazioni non governative e di attivisti chiede di “far ricorso a tutte le alternative possibili” per garantire la liberazione di Abedini e di invitare l’Iran a soddisfare il suo impegno in favore della difesa dei diritti umani.

“L’Iran è uno dei firmatari della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che riconosce chiaramente il diritto fondamentale di scegliere la propria religione e di non essere detenuti arbitrariamente”, si afferma nella lettera che tra l’altro è stata sottoscritta anche dall’American Islamic Congress, da Christian Solidary International e da World Relief.

Il documento del gruppo è arrivato un giorno dopo una lettera simile inviata al segretario Kerry da 12 membri del Senato degli Stati Uniti e da 37 membri della Camera dei Rappresentanti.

Secondo le notizie ricevute, Abedini è in isolamento, subisce pestaggi e interrogatori aggressivi nella prigione di Evin, dove sono detenuti molti prigionieri politici. Il pastore è stato condannato a otto anni di carcere in un processo tenutosi il mese scorso e definito una farsa da numerosi gruppi difensori dei diritti umani.

Il 25 gennaio, un portavoce del Dipartimento di Stato ha rivolto un appello per la liberazione di Abedini, condannando l’Iran per la violazione dei diritti umani e della libertà religiosa. Anche il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, ha pubblicato un appello simile il 28 gennaio.

Abedini, che ha 32 anni e due figli, si è convertito dall’Islam al cristianesimo nel 2000. Era andato in Iran per gestire un orfanotrofio nella città settentrionale di Rasht. L’American Center for Law and Justice ha promosso una petizione per il rilascio di Abedini e il mese prossimo incontrerà i funzionari delle Nazioni Unite per i diritti umani.

Malintesi sul cristianesimo e la spiritualità

Malintesi sul cristianesimo e la spiritualità

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Francesco Zenzale – Quando parliamo di cristianesimo spesso scivoliamo nella religiosità, che può essere considerata come l’aspetto esteriore della spiritualità, caratterizzata in gran parte dall’ambiente culturale in cui si è vissuto. Essere religiosi non significa necessariamente essere cristiani o essere spirituali. La religiosità si attiene alla forma, la spiritualità e il cristianesimo al contenuto.

Per capire che cos’è il cristianesimo e come vivere una intensa spiritualità, dobbiamo innanzitutto liberarci da possibili equivoci.

Il cristianesimo non è:
Una denominazione religiosa. Comporta sì l’appartenenza a una comunità religiosa (Giovanni 10:16), ma non è una denominazione religiosa. Altrimenti la chiesa assumerebbe un significato salvifico e santificante, al punto che non ci sarebbe salvezza al di fuori di essa.
Una dottrina. Implica un insieme di insegnamenti, ma non è una dottrina. Se lo fosse saremmo tutti dei farisei, i quali credevano di essere salvati per mezzo dell’osservanza della legge e di norme ecclesiali su come osservare la legge.
Una morale o qualcosa da fare o non fare. Indubbiamente comporta un’etica e uno stile di vita, ma non è una morale. Se lo fosse, trasformeremmo la Bibbia in un manuale di casistica. Saremmo capaci, come purtroppo alcuni fanno, di trovare versetti per qualsiasi tipo di comportamento, senza tenere conto del loro contesto e dei principi morali. Sarebbe un: “Io ho ragione e te lo dimostro con la Bibbia”.

Credo che il cristianesimo sia una persona: Gesù Cristo. Ancor più, “la vita del vero cristiano, è Cristo stesso e non il cristianesimo” (Frédéric De Rougemont).

Ciò significa che la spiritualità di ciascun credente dovrebbe essere caratterizzata da un intenso rapporto personale con Gesù (Matteo 17:8; Giovanni 14:6), piuttosto che con una denominazione religiosa. Seguendo l’esempio dell’apostolo Paolo diremmo “per me vivere è Cristo” (Filipesi 1:21; 1 Cor 1:30-31).

Se il cristianesimo non è una dottrina, né un libro, ma piuttosto una persona, Gesù Cristo, allora la Bibbia non è un codice, né un manuale, né un libro di dottrine, né un catechismo. Essa è la storia dell’amore di Dio per l’umanità, un documento in cui si parla dell’atto salvifico di Dio per la salvezza del mondo (Romani 5: 10-11).

“La comunione costante con lui fatta di minuti, di ore, di giorni e l’assoluta dipendenza da lui, sono le cose che ci permettono di crescere nella grazia… Cristo deve essere presente ogni istante nella nostra vita, non solo all’inizio o alla fine del suo corso, ma in qualsiasi momento e a qualsiasi passo facciamo verso la meta”, scrive E. G. White nel suo libro “Passi verso Gesù”.

Per ulteriori approfondimenti e/o contatti: www.avventisti.it/assistenza

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