Nel corso del Convegno “Libertà dalle droghe” sono stati resi noti alcuni dati rilevati dall’Agenzia comunale per le tossicodipendenze di Roma. Trentamila i consumatori di droga nella capitale nel 2008; molti i giovanissimi, che ormai cominciano a consumare droga a partire dai 13 anni di età. Come mai l’età di chi si droga si è abbassata? Cosa li spinge a utilizzare sostanze stupefacenti? Quali sono le conseguenze sul piano fisico, psichico e sociale del consumo di droga, sia per i giovani che per gli adulti? Secondo i dati presentati, la cocaina “sale” nei consumi e invece l’eroina “scende”. Perché? Gli utenti tossicodipendenti che si servono dei SERT aumentano. Questi servizi di assistenza svolgono attualmente un lavoro adeguato alle necessità o andrebbero migliorati il sistema di intervento e le strutture? Per prevenire il fenomeno potrebbe essere utile coinvolgere i medici di famiglia, così come è stato proposto nel corso del Convegno? Quando invece si è passati al consumo abituale, cosa si può fare per contenere il danno umano e sociale? Mario Calvagno e Carmen Zammataro, redattori di RVS, lo hanno chiesto al prof. Giacomo Mangiaracina, medico, docente di Sanità Pubblica dell’Università “Sapienza” di Roma, editore della Rivista “Tabaccologia” organo ufficiale della SITAB (Società Italiana di Tabaccologia) e consulente Scientifico della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori).

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