Lo psicologo e psichiatra Giovanni Varrasi ci propone alcuni consigli di viaggio che possono valere per i nostri giri turistici e forse anche per la vita. Lo fa da viaggiatore lui stesso, come è ovvio, e non da chissà quale dimensione esperta e saggia. Un compagno d’avventura, uno sconosciuto incontrato per caso, con cui ci piace conversare.

Il primo consiglio è interessante: riguarda lo stupore, la capacità di sentire, di emozionarsi e di vedere fuori di sé, riconoscendo la bellezza che ci circonda. Ci si può stupire di un’alba fresca e profumata, di un amico ritrovato, del sorriso si una persona cara, di un progetto inaspettato che si realizza…

Noi umani facciamo di tutto per non stupirci, le emozioni autentiche sono impegnative, ci trattengono a pensarle, a assaporarle. Lo stupore sembra che ci faccia perdere tempo, ci distolga dalla fretta del vivere, dalla furia efficientistica che ci domina.

Eppure,  ci dice il misterioso personaggio incontrato a un bivio della strada, mentre ci riforniamo di acqua , dobbiamo farla questa battaglia, ci tocca: si tratta di istinto di morte contro amore della vita? Si tratta di cinismo contro una specie di ingenuità infantile? Oppure della lotta tra gli angeli e un potente demone?

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