Insieme al pastore avventista Mihai Bumbar, continuiamo a riflettere sul testo di Luca 5,4-11: «Come ebbe terminato di parlare, disse a Simone: “Prendi il largo, e gettate le vostre reti per pescare”. Simone rispose: “Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati e non abbiamo preso nulla; però, secondo la tua parola, getterò le reti”. E, fatto così, presero una tal quantità di pesci, che le loro reti si rompevano. Allora fecero segno ai loro compagni dell’altra barca di venire ad aiutarli. Quelli vennero e riempirono tutte e due le barche, tanto che affondavano. Simon Pietro, veduto ciò, si gettò ai piedi di Gesù, dicendo: “Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore”. Perché spavento aveva colto lui e tutti quelli che erano con lui, per la quantità di pesci che avevano presi, e così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Allora Gesù disse a Simone: “Non temere; da ora in poi sarai pescatore di uomini”. Ed essi, tratte le barche a terra, lasciarono ogni cosa e lo seguirono». Questa storia ci insegna che anche dai nostri fallimenti Dio può trarre qualcosa di straordinario.

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

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