Lasciata la nostra zona di comfort, per quanto magari fonte di sofferenza, a volte ci capita di lamentarci e di pensare che tutto sommato non stavamo tanto male prima. Lo stesso è accaduto al popolo di Israele quando, uscito dall’Egitto, si stava dirigendo verso la terra promessa. Insieme al pastore avventista tirocinante Nicolò D’Elia riflettiamo su uno di questi momenti di scoraggiamento: «Il popolo si mise a contestare Mosè, e disse: «Fossimo pur morti quando morirono i nostri fratelli davanti al Signore! Perché avete condotto l’assemblea del Signore in questo deserto per morire qui noi e il nostro bestiame? Perché ci avete fatti salire dall’Egitto per condurci in questo luogo detestabile? Non è un luogo dove si possa seminare; non ci sono fichi, né vigne, né melograni e non c’è acqua da bere”» (Numeri 20:3-5). Cosa possiamo imparare da questo episodio?

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

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