Dal 2011 vediamo titoli di giornali che parlano di invasioni e di emergenze, mentre il fenomeno è strutturale. E l’Italia ha sul suo territorio un numero di rifugiati inferiore a quello di altri paesi. 

Ma la percezione è ben diversa: si invoca il coinvolgimento dell’Unione Europea, del G20, dell’ONU, si paventa la perdita di identità nazionale e qualcuno prospetta addirittura la sostituzione etnica. Ne parliamo con Gian Mario Gilio, della redazione di Riforma, prendendo spunto da un articolo di Paola Barratta ("Parlare di migrazioni oggi") apparso sull’ultimo numero di Riforrma, il settimanale delle Chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi.

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