La vita ha molte caratteristiche, ma non è sbagliato considerarla un viaggio. Per viaggiare ci vogliono strumenti adatti: non ci si può avviare a un cammino di montagna con i sandali da mare, ci si deve portare acqua e, per qualcuno, usare bastoncini che sostengano l’andare. Ma poi ci sono strumenti mentali altrettanto decisivi: la consapevolezza delle proprie forze, la valutazione del terreno, una qualche previsione delle difficoltà. Il viaggio e la vita sono il discrimine tra avventure egoiche  dove  la fantasia e l’illusione la fanno da padroni e il rapporto con la realtà che necessita di altri accorgimenti, ben più faticosi e intelligenti. Lo strumento di viaggio più straordinario di cui disponiamo è il pensiero. Ci può essere un pensiero "a una pista", quello assertivo, perentorio, semplificato, quello "a due piste" dove si cerca un accordo purchessia tra le due posizioni e un pensiero "a più piste", che si può permettere contraddizioni, corse, pause, passaggi di lato, per proseguire meglio il viaggio. Il pensiero si alimenta di curiosità, di una certa tolleranza alle frustrazioni, apprende dall’esperienza, costruisce conoscenze e culture.  Sono queste alcune delle considerazioni che lo psicologo e psichiatra Giovanni Varrasi ci propone nel corso di questa trasmissione del 24 agosto, a colloquio con Claudio Coppini e Roberto Vacca.

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