Mi chiedi di fare il punto, ormai è passato un mese, come vanno le cose lì? Ah, è passato un mese? Perché un paio di giorni fa è piovuto, è piovuto per qualche ora, una quieta pioggia di tarda primavera ed era come se fossimo tornati al giorno dopo, la città ridiventata d’argilla, il fango ritornato vivo e plastico, il fango che pensavi di aver pulito via e invece è ancora insediato in ogni cosa, quell’argilla finissima che andrebbe bene per modellarci dei vasi. Ora che è tornato il sole, l’argilla si è di nuovo seccata, di nuovo siamo lì a scrostarla via e è tornata polvere che si leva dalle strade, dalle case e grava nell’aria, entra nei polmoni, secca le mani, brucia negli occhi. Vista da un elicottero Faenza si intravvede sotto una cortina di quella tonalità marroncina.

Così inizia un articolo in prima pagina di Maurizio Maggiani sul quotidiano La Stampa di Torino dal titolo “La Romagna, il fango le nostre città d’argilla e questa alluvione che non se ne va più” del 12 giugno 2023.

Della situazione in Romagna e del soccorso che presta localmente l’associazione ADRA – l’agenzia umanitaria avventista – in sinergia con altre agenzie, abbiamo parlato con Giovanni Benini, referente ADRA della sezione di Cesena.

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