Il pastore avventista tirocinante Alessandro Butera ci invita a riflettere sulla parabola dei talenti (Matteo 25:14-30). Si tratta della storia di un uomo che, partendo per un viaggio, affida dei talenti ai suoi servi. Al suo rientro due di loro gli riferiscono di aver fatto fruttare quanto ricevuto, mentre un altro servo no. A lui l’uomo risponde: «"Servo malvagio e fannullone, tu sapevi che io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; dovevi dunque portare il mio denaro dai banchieri; al mio ritorno avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento e datelo a colui che ha i dieci talenti. Poiché a chiunque ha, sarà dato ed egli sovrabbonderà; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quel servo inutile, gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti"» (vv.26-30). Quale messaggio ci comunica questa parabola? E perché Gesù la racconta?

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

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