Il pastore avventista tirocinante Alessandro Butera ci invita a riflettere sulla parabola del buon samaritano: «Gesù rispose: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s’imbatté nei briganti che lo spogliarono, lo ferirono e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada, ma quando lo vide, passò oltre dal lato opposto. Così pure un Levita, giunto in quel luogo, lo vide, ma passò oltre dal lato opposto. Ma un Samaritano, che era in viaggio, giunse presso di lui e, vedendolo, ne ebbe pietà; avvicinatosi, fasciò le sue piaghe versandovi sopra olio e vino, poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo condusse a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno dopo, presi due denari, li diede all’oste e gli disse: ‘Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, te lo rimborserò al mio ritorno’. Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s’imbatté nei ladroni?”. Quegli rispose: “Colui che gli usò misericordia”. Gesù gli disse: “Va’, e fa’ anche tu la stessa cosa”» (Luca 10, 30-37). Cosa possiamo imparare da questa storia in merito alla cura e alle attenzioni che dovremmo avere nei confronti del nostro prossimo?

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

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