La maggior parte di noi non crede veramente nella risurrezione dei corpi. Oppure deve fare un grosso sforzo per crederci […] penso che molti di noi credano che riceveremo un corpo nuovo, una volta che entreremo nella vita eterna o nel giorno del giudizio. Ma non vediamo come questo corpo – questo corpo debole, mortale, che mangia e che dorme, che prende il raffreddore e che sanguina – possa mai risorgere per la vita eterna. Dio avrà certamente a disposizione un materiale migliore con cui lavorare, no?». E invece no. «I primi cristiani che hanno redatto il Credo non hanno usato la parola che in greco significa corpo, ossia soma. Hanno usato la parola che in greco significa carne, sarx. Ogni volta che recitiamo il Credo, ciò che diciamo è questo: credo nella risurrezione della carne, di questa carne, della mia carne, della mia carne stanca». Così scrive Scott Hahn all’inizio del suo libro pubblicato in inglese nel 2020 e da poco tradotto in italiano dalle edizioni Ares con il titolo di Io credo risorgerò. I fondamenti cristiani della morte e della risurrezione dei corpi (pagine 208, euro 16) firmato con Emily Stimpson Chapman (dal quotidiano Avvenire dell’1 aprile 2024, articolo di Andrea Galli dal titolo "La vera notizia: risorgeremo con lo stesso corpo"). Su questo tema, ascoltiamo il parere del pastore avventista Michele Abiusi, intervistato da Claudio Coppini e Roberto Vacca.

Per commentare questa intervista mandateci un messaggio whatsapp (anche vocale) al seguente numero: 3482227294.

 

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