Il pastore avventista tirocinante Nicolò D’Elia ci guida nel commento del Salmo 13. All’inizio il salmista esprime il suo dolore, perché crede di essere stato abbandonato da Dio, e chiede fortemente il suo intervento. La preghiera però poi termina con un’espressione di fede: “Quanto a me, io confido nella tua bontà; il mio cuore gioirà per la tua salvezza; io canterò al Signore perché m'ha fatto del bene” (v.5). In che modo l’esperienza del salmista può indicarci la via per continuare ad avere fede in Dio anche in mezzo alle difficoltà?

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

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