Bologna – Posto occupato

Bologna – Posto occupato

M9-Bologna_PostoOccupato2016Christian Lomartire – La nostra chiesa ha aderito a un’iniziativa particolare dedicata alle donne: «Posto occupato». Abbiamo così occupato con una sciarpa e una borsa, entrambe rosse, una sedia sul pulpito, dove resterà per alcuni mesi. È un gesto concreto per ricordare tutte le donne vittime di violenza. Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex fidanzato, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, sul tram, in chiesa, a scuola, in metropolitana, nella società. Un posto riservato a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga.

 

 

 

 

Roma Ostia – Sabato dedicato alle donne

Roma Ostia – Sabato dedicato alle donne

M9-Ostia_sabato_donne2Alessandra Zangarelli – Sabato 5 marzo, nella nostra chiesa è stata una giornata speciale dedicata alle donne. Il past. Lupu Cornelio Benone ha predicato sul testo di Proverbi 31:10, ricordando l’importanza del ruolo della donna nella famiglia, nella società e nella chiesa. Molto bello e commovente il canto speciale interpretato da Damaris Vitiello e Marco Persichetti. Il momento spirituale è stato arricchito dalle testimonianze di Marta Alvarez, Rosanna Siddi, Teresa Carbocci e Vallì Fedele. Al termine del culto, sono state distribuite alcune piantine alle donne presenti e a tutti M9-Ostia_sabato_donne1dei segnalibri con i versetti biblici. Tra gli ospiti di questo sabato erano presenti anche tre radio ascoltatori della RVS di Roma.

 

 

 

 

 

Mia figlia non sarà mai mutilata

Mia figlia non sarà mai mutilata

Desert Flower prima nascitaA parlare è  la mamma di Muntaz, la prima bambina nata nel Desert Flower Center di Berlino

Notizie Avventiste – Ha già poco più di un mese la prima bimba nata da una donna vittima di mutilazioni genitali che si era sottoposta a un’operazione di ricostruzione nell’ospedale avventista Waldfriede di Berlino. La piccola Muntaz ha visto la luce il 25 gennaio nel “Desert Flower Center” aperto presso la struttura sanitaria tedesca dal 2013. È forte, alla nascita pesava 4,390 kg, e gode ottima salute.

La giovane mamma, appena ventenne, era fuggita dalla Somalia ed era arrivata al Desert Flower all’inizio del 2015. Circa dieci giorni più tardi aveva chiesto di sottoporsi alla ricostruzione chirurgica, poiché voleva sposarsi e avere figli. L’intervento, effettuato a febbraio 2015, pochi giorni dopo il matrimonio, le ha permesso di vivere una gravidanza senza complicazioni. Ora lei e suo marito, che ha sostenuto molto la moglie, hanno una splendida bambina.

Desert Flower prima nascita3“Mia figlia non sarà mai mutilata”, ha affermato Khadra, madre di Muntaz, “Ho sofferto molto per questa pratica crudele. Solo dopo l’intervento di chirurgia ricostruttiva mi sento di nuovo una donna completa”.

Il Desert Flower Center del Krankenhaus Waldfriede di Berlino accoglie e cura le vittime delle mutilazioni genitali femminili (MGF). È realizzato in cooperazione con la Fondazione “Desert Flower” creata nel 2002 dalla top model somala Waris Dirie, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulla piaga delle MGF e di proteggere i diritti delle donne africane vittime di questo rituale crudele e vergognoso che non ha nulla a che fare con la religione.

Vittima anche lei delle MGF quando era bambina, Dirie è diventata un’attivista internazionale contro questa pratica e ha descritto la sua sofferenza nel libro “Fiore nel deserto”, pubblicato nel 1997 e diventato un film nel 2009.

Desert Flower prima nascita2“Aspettiamo presto la nascita di un altro bambino al Desert Flower Center”, ha affermato la dott.ssa Cornelia Strunz, fiera dell’arrivo della piccola Muntaz e di aver ridato il sorriso alla sua giovane mamma.

Praticata in quasi 30 paesi dell’Africa e dell’Asia, la mutilazione genitale femminile è a volte considerata come uno status symbol che alcuni esercitano per controllare la sessualità e promuovere la castità delle ragazze. Spesso essa provoca infezioni, dolore cronico e infertilità. Già dal 2012 le Nazioni Unite hanno vietato la pratica, ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ne siano vittime 150 milioni di donne.

 

Consacrazione femminile. Dichiarazione dell’Unione Franco-Belga

Consacrazione femminile. Dichiarazione dell’Unione Franco-Belga

Unione Franco-Belga_dichiarazione pastoreMaol – In questo mese, tutte le Divisioni della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno e le rispettive Unioni e Federazioni sono impegnate nei comitati di fine anno. Nel suo incontro, l’Unione franco-belga ha votato la seguente dichiarazione sulla consacrazione delle donne al ministero pastorale.

Dichiarazione del Comitato esecutivo dell’Unione franco-belga (UFB)
Considerati
i diversi livelli creati nell’organizzazione della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno dalle varie Assemblee Mondiali, che hanno dato luogo a molteplici commissioni teologiche per esaminare il principio della consacrazione (ordinazione) delle donne al ministero pastorale;

Considerato il lavoro della Commissione per la ricerca biblica della Divisione Intereuropea e il voto unanime del suo Comitato esecutivo (Madrid, novembre 2013) di raccomandare la consacrazione delle donne al ministero pastorale;

Considerato che il voto di San Antonio, di non dare l’opportunità alle 13 Divisioni amministrative della Chiesa cristiana avventista mondiale di «prendere posizione in favore della consacrazione delle donne al ministero pastorale», non si oppone al ministero pastorale delle donne né alla consacrazione delle donne nella chiesa locale (anzianato e diaconia);

Considerato il documento 172-15G della Conferenza Generale denominato «Appello e gratitudine della Conferenza Generale dopo il voto all’Assemblea 2015»;

Considerato che, nelle università e facoltà avventiste, gli studi di teologia sono sempre stati aperti alle donne per accedere agli stessi titoli accademici degli uomini (laurea, master, dottorato);

Considerati i numerosi appellativi delle donne a questa vocazione pastorale nella storia della denominazione (lettrice biblica, assistente pastorale, pastora, ecc.);

Considerato che il ministero femminile è una ricchezza della Chiesa nel corpo pastorale e che non può essere parte di una discriminazione razziale, etnica, sessuale, sociale e culturale (cfr. Working Policy, BA60 05);

VOTATO

  • di prendere atto del voto dell’Assemblea Mondiale di San Antonio che fa parte di un procedimento democratico di consultazione dei delegati in conformità con i regolamenti della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno,
  • di riconoscere che il risultato del voto non cambia la comprensione del ministero delle donne nella vita e nella missione della Chiesa, che le donne, così come gli uomini, possono essere consacrate anziano di chiesa per esercitare il ministero pastorale,
  • di riaffermare i ministeri che le donne hanno all’interno della Chiesa, nella sua crescita e nella sua teologia, mostrando loro la nostra gratitudine per la varietà dei loro talenti, le loro competenze, la loro sensibilità e complementarietà, vere benedizioni che arricchiscono il corpo di Cristo,
  • di incoraggiare le donne al ministero pastorale,
  • di incoraggiare tutte le chiese locali a consacrare all’anzianato e alla diaconia senza distinzione di genere,
  • di impegnarsi in un processo che permetterà un graduale cambiamento di mentalità all’interno delle diverse strutture amministrative ed ecclesiali, per arrivare alla consacrazione senza distinzione di genere,
  • di cercare l’unità della Chiesa nella sua diversità in relazione con la Conferenza Generale, la cui struttura si è dimostrata positiva per tutti i testimoni della storia del movimento avventista cui siamo legati.
  • di invitare l’UFB e le sue tre Federazioni di chiese:
    a nominare responsabili a tutti i livelli della Chiesa senza distinzione di genere, secondo i loro doni spirituali e le loro competenze,
    a continuare a incoraggiare le chiese a facilitare la consacrazione delle donne pastore all’anzianato, all’interno della comunità locale,
    a lavorare all’interno dell’attuale quadro amministrativo per trovare i modi che permettano a una donna che esercita il ministero pastorale di crescere e prosperare, nell’esercizio della sua vocazione, in condizioni identiche a quelle dei suoi colleghi maschi,
    a creare le condizioni necessarie per consentire alle donne pastore di ricevere lo stesso salario di un pastore consacrato, secondo le procedure di valutazione amministrativa in vigore,
    a evitare fraintendimenti circa il voto di San Antonio, esprimendo l’apprezzamento dell’Unione e delle sue Federazioni a tutte le donne impegnate nelle attività ecclesiali sia a livello di membro sia di donne che esercitano il ministero (pastorale) del Vangelo.

    Il Comitato dell’Unione franco-belga, mercoledì 11 novembre 2015

    (foto: sito UFB)
Dichiarazione EUD sulla consacrazione femminile

Dichiarazione EUD sulla consacrazione femminile

EUD_logoMaol – Il Comitato plenario della Divisione Intereuropea (EUD) della chiesa, di cui fa parte anche l’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno, riunitosi a Bucarest, dal 29 ottobre al 2 novembre, per l’incontro di fine anno, ha votato la seguente dichiarazione circa il voto preso dall’Assemblea Mondiale di San Antonio, lo scorso luglio, sulla consacrazione femminile al ministero pastorale:

«1. La Divisione Intereuropea (EUD) rispetta la decisione presa all’Assemblea Mondiale di non consentire alle Divisioni nel mondo di consacrare le donne al ministero pastorale.

2. L’EUD riconosce che il voto preso non cambia la comprensione della Chiesa sul ruolo delle donne nella vita e nella missione della Chiesa stessa, e cioè che le donne possono essere consacrate anziani della chiesa locale e possono lavorare come pastore autorizzate.

3. L’EUD raccomanda vivamente e chiede di:
Mostrare apprezzamento a tutte le donne impegnate nelle attività della chiesa, in qualunque ambito esse operino, tra cui il ministero pastorale.
Sostenere e incoraggiare le donne che hanno i talenti e si sentono chiamate al ministero pastorale perché siano formate e impiegate come tale.
Mostrare rispetto per chi può pensarla in modo diverso.
Evitare ogni tipo di dichiarazione o iniziative provocatorie e offensive.
Evitare di cadere nella trappola di usare le proprie risorse a scapito della missione che ci è stata affidata.

4. L’EUD opera a stretto contatto con la Conferenza Generale e con le altre Divisioni del mondo, che affrontano le stesse sfide, per trovare il modo migliore di prevenire ed eliminare ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne».

Trieste – Tavola rotonda sul femminicidio

Trieste – Tavola rotonda sul femminicidio

Trieste_Tavola-rotonda-femminicidioSerena Corona – Nel pomeriggio di sabato 10 ottobre, si è tenuta una tavola rotonda sul femminicidio. L’evento fa parte del programma di incontri pubblici della nostra comunità, per testimoniare il suo impegno su temi di grande impatto sociale, rispetto ai quali le chiese sono chiamate a proporsi come punto di riferimento. Ha moderato il past. Michele Gaudio e sono intervenuti: Sara Tonolo, docente di sociologia presso l’Università di Trieste; Laura Famulari, assessore alle politiche sociali del Comune di Trieste; Luciano Summo, capitano dei Carabinieri, esperto nella lotta e nella prevenzione del fenomeno della violenza sulle donne; Franca Zucca, responsabile dei Ministeri Femminili dell’UICCA. Presente la troupe di Hope Channel Italia.

I leader avventisti chiedono di rispettare il voto sulla consacrazione delle pastore

I leader avventisti chiedono di rispettare il voto sulla consacrazione delle pastore

csm_GT_NG_reads_the_appeal__5c0678c096ARnews/Maol – I dirigenti della Conferenza Generale e delle Divisioni hanno riaffermato l’importante ruolo delle donne nella vita della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno e hanno chiesto a tutte le entità della denominazione di rispettare la recente decisione presa dall’Assemblea Mondiale sulla consacrazione, per evitare la fratturazione della chiesa mondiale.

G. T. Ng, segretario esecutivo della chiesa cristiana avventista mondiale, ha letto ad alta voce i sei punti del documento ai dirigenti e ai laici che fanno parte del Consiglio annuale, la scorsa domenica. I presenti ne hanno anche ricevuto una copia.

«Chiediamo a tutte le entità di rispettare la decisione presa dall’organo amministrativo mondiale, poiché qualsiasi azione contraria, unilaterale e indipendente a quanto votato apre la strada alla frattura e alla frammentazione», affermano i firmatari del documento. «Esortiamo tutte le entità a lavorare a stretto contatto con le amministrazioni delle Divisioni, al fine di garantire che tutte le azioni siano in armonia con la politica votata per promuovere l’unità della chiesa nel mondo e la missione divina che ci è stata affidata».

L’8 luglio, i delegati dell’Assemblea Mondiale di San Antonio, in Texas, hanno respinto una mozione che avrebbe consentito a ogni Divisione della chiesa cristiana avventista di decidere autonomamente se consacrare le donne al ministero pastorale nella propria area geografica.

Adventist-appeal-Oct11-1Nessuna delle 13 Divisioni consacra le pastore. Tuttavia, tre Unioni hanno cominciato a consacrare le donne prima del voto e altre due hanno deciso di non consacrare più i pastori, per solidarietà con le donne dopo il voto.

Secondo la politica della chiesa, solo gli uomini possono essere consacrati pastori, mentre le donne possono servire come pastore autorizzate. Una persona non ha bisogno di essere consacrata per condurre una chiesa.

I firmatari del documento di domenica hanno espresso apprezzamento ai membri di chiesa e alle entità che hanno accettato la decisione di San Antonio.
“Ci sono momenti, nel cammino della fede, in cui i cristiani devoti possono avere delle differenze (Atti 6:15)», afferma il documento, «Questi casi richiedono rispetto reciproco, ascolto riflessivo, comprensione sincera e sottomissione allo Spirito Santo che guida nell’unità (Efesini 4:31,32). Ciò è sicuramente vero per il voto dell’8 luglio 2015 sulla consacrazione, preso all’Assemblea Mondiale di San Antonio. Riconoscendo le nostre differenze, esprimiamo apprezzamento ai membri della chiesa e alle entità per aver accettato la decisione della chiesa cristiana avventista mondiale».

Il documento sottolinea che il voto non ha cambiato «la comprensione della chiesa sul ruolo delle donne nella vita, nella missione e nella pratica della denominazione, come sostiene il Manuale di chiesa e delineano i Working Policy della Conferenza Generale e delle Divisioni».

«Donne fedeli testimoniano Cristo con potenza e sono utilizzate dallo Spirito Santo per contribuire grandemente all’avanzamento del suo regno», afferma il documento.

Poi aggiunge: «Riaffermiamo che lo Spirito Santo impartisce doni a tutti i credenti e che le donne svolgono un ruolo importante nella vita della chiesa (Gioele 2:28; 1 Corinzi 12:11,18). Il loro impegno, le loro capacità e i loro talenti sono una benedizione per l’intero corpo di Cristo».

Il documento evidenzia che l’azione e le politiche votate dall’Assemblea Mondiale “sono degli accordi che il corpo di Cristo prende insieme» e devono essere rispettate da tutte le entità della chiesa.

«Considerata l’urgenza del nostro tempo e il rapido adempimento delle profezie bibliche, invitiamo tutte le entità e i membri della chiesa a unirsi a noi in un impegno costante nell’avere relazioni cristiane, rispetto reciproco, fedeltà alla Scrittura e determinazione nel completamento della missione profetica affidata alla chiesa cristiana avventista del settimo giorno», aggiunge, «Ci dedichiamo all’unità globale per la missione mondiale di proclamare il Vangelo eterno contenuto nei messaggi dei tre angeli, al fine di preparare un popolo al ritorno di Gesù (Apocalisse 14: 6-12)».

Il presidente della chiesa cristiana avventista mondiale, Ted N. C. Wilson, ha affermato che il documento è stato approvato all’unanimità dai vertici della Conferenza Generale e delle Divisioni, in tre sessioni.

«È un appello rivolto a voi… e alla chiesa nel mondo», ha aggiunto Wilson, dopo che Ng aveva finito di leggere il documento ad alta voce.
«Siamo una chiesa, un solo corpo», ha concluso, «Possiamo avere delle differenze, ma siamo una chiesa, con una missione».

Caravaggio – Manifestazione EndItNow

Caravaggio – Manifestazione EndItNow

M28-Caravaggio_uscitaENDITNOW3Debora Escobar/Maol – Il 4 luglio, il dipartimento dei Ministeri Femminili della comunità ha organizzato una manifestazione EndItNow in piazza Manara, a Treviglio, per sensibilizzare i cittadini sul problema della violenza verso le donne.

La manifestazione è stata organizzata grazie anche all’aiuto dei giovani, dei bambini e del pastore locale, nonché di ADRA e della chiesa di Pavia, che ha prestato il proprio gazebo. La comunità ha espresso gratitudine al Comune di Treviglio per la concessione dell’occupazione del suolo pubblico. È stato inoltre possibile organizzare un piccolo flashmob. Tutti i partecipanti hanno lodato Dio per questa opportunità di testimonianza.

M28-Caravaggio_uscitaENDITNOW2M28-Caravaggio_uscitaENDITNOW1M28-Caravaggio_uscitaENDITNOW4M28-Caravaggio_uscitaENDITNOW5M28-Caravaggio_uscitaENDITNOW6M28-Caravaggio_uscitaENDITNOW7

Ministeri Femminili. Giornata EndItNow 2015

Ministeri Femminili. Giornata EndItNow 2015

PowerPoint Presentation
PowerPoint Presentation

Franca Zucca – Il dipartimento nazionale dei Ministeri Femminili mette a disposizione il materiale da utilizzare in occasione della Giornata EndItNow 2015, ovvero di prevenzione degli abusi. Questa volta abbiamo potuto inserire anche il testo della storia per i bambini.

In Italia, tale Giornata sarebbe prevista per il 1° sabato di ottobre, ma sentiamoci libere di organizzarla anche in altra data.

Non abbassiamo la guardia di fronte al problema della violenza. Parliamone in chiesa, ovviamente senza ossessionare i membri, ma teniamo desta l’attenzione e non incorriamo nel rischio dell’indifferenza o della superficialità. Siamo chiamate a offrire ascolto, sostegno e aiuto pratico. Che lo Spirito ci guidi sempre per il meglio, soprattutto in quest’ambito così delicato.

Scarica il materiale cliccando qui.

Campo Nord. Giornata EndItNow delle chiese ghaneane

Campo Nord. Giornata EndItNow delle chiese ghaneane

M28-EndItNow_ghaneaneVerona1Ophelia D. Nyarko – Le chiese ghaneane del Campo Nord hanno celebrato la Giornata EndItNow, il 16 e 22 agosto, dedicandola al tema «Love at home» (L’amore in famiglia).

Le donne, vestite nel tradizionale costume turchese e bianco, e indossando un fiore arancione per ricordare l’Orange Day e sensibilizzare contro la violenza di genere, hanno guidato tutti i servizi religiosi del sabato, nelle loro comunità.

Il programma pomeridiano su «Anger Management» (La gestione della rabbia) ha avuto una buona partecipazione di persone. A Parma, i membri non hanno potuto fare a meno di condividere la loro gratitudine per il contributo positivo che i loro coniugi, amici e famiglie hanno dato alla loro vita. M28-EndItNow_ghaneaneVerona2La giornata è terminata con gioia e un sorriso su ogni volto.

JpegM28-EndItNow_ghaneaneParma2M28-EndItNow_ghaneaneParma1

Jpeg
Jpeg
Parma – Giornata delle mamme

Parma – Giornata delle mamme

M23-Parma_Mamme a Pozzo di Sicar_Vita NuovaPatrizia Evola – Domenica 24 maggio mattina, una rappresentanza femminile si è recata al Pozzo di Sicar, casa di accoglienza per donne migranti. L’occasione è stata la giornata delle mamme dal titolo «Mamme: stelle di un unico cielo». Il ricco programma è stato occasione per lodare Dio e meditare sull’influenza che il mondo femminile ha nella società e delle madri nella propria famiglia, in particolare verso i figli. Bruna Codeluppi ha presentato alcuni esempi di mamme nella Bibbia. Non sono mancati momenti ludici, come le danze ebraiche, e alcuni giochi che hanno coinvolto gli ospiti e i bambini presenti. I piatti tipici dei vari paesi di provenienza delle ospiti hanno reso la giornata anche molto gustosa. Leggi qui l’articolo di Vita Nuova.

(Foto tratta da Vita Nuova)

Risveglio mattutino

Risveglio mattutino

M23-Sciacca_risveglio mattutino 2Debora Centorrino/Maol – Dal desiderio di due sorelle di chiesa, nasce a Sciacca l’iniziativa «Risveglio mattutino», accolta e sponsorizzata dal dipartimento dei Ministeri Femminili locale.

Guardandosi attorno, esse avevano notato un raffreddamento nella fede da parte di diversi fratelli e sorelle di chiesa. Così hanno deciso di non lasciarsi trascinare da questa ondata, ma di provare ad andare contro corrente e generare un’ondata diversa. Sentivano l’esigenza di ricaricarsi spiritualmente e di invocare la presenza dello Spirito Santo. Pensavano fosse egoistico sperimentare da sole questa potenza, così hanno deciso di coinvolgere tutti coloro che ne avrebbero sentito il desiderio, andando a trovarli personalmente a casa (ogni giorno in una casa diversa).

L’orario sembrava inizialmente un po’ scomodo, alle 6.15 del mattino, per dedicare a Dio le ore più belle della giornata, quei momenti in cui la mente è serena e sgombra.

M23-Sciacca_risveglio mattutino 1Venerdì 22 maggio ha preso il via l’iniziativa a casa della prima sorella. Nel giro di venti giorni, il gruppo è cresciuto in maniera esponenziale: da 3 a 22 persone!

In ogni casa in cui si entra, si accende una piccola candela simbolica, come augurio che la fiammella dello Spirito Santo possa essere sempre accesa nella vita di quella famiglia e dei presenti. Segue poi un momento in cui ogni persona legge un testo e, a conclusione, pregano tutti in ginocchio, invocando la discesa dello Spirito Santo.

La gioia e la pace sperimentata è tale da stimolare anche i più dormiglioni a essere presenti mattina dopo mattina. L’entusiasmo, inoltre, è contagioso. Infatti, sempre nuove persone e qualche simpatizzante si aggiungono al gruppo! Un’esperienza davvero potente ed edificante. Provare per credere!

Possa Dio trovarci così, uniti in preghiera, fino al suo ritorno!

Pin It on Pinterest