La morte di George Floyd e le proteste in varie città

La morte di George Floyd e le proteste in varie città

“Ognuno di noi deve schierarsi contro l’ingiustizia e l’odio”. Presa di posizione della Chiesa avventista in Nord America, Australia, Europa.

HopeMedia Italia – In una dichiarazione ufficiale, rilasciata il 29 maggio scorso, la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno in Nord America ha preso posizione “in merito alle tragiche uccisioni di Ahmaud Arbery in Georgia, Breonna Taylor nel Kentucky, George Floyd nel Minnesota”.

“In quanto comunità cristiana con il maggior indice di differenziazione etnica negli Stati Uniti, la nostra voce rappresenta quasi tutte le realtà etniche del nostro Paese” si legge nella dichiarazione “condanniamo qualsiasi azione di odio e di violenza e chiediamo che giustizia sia fatta per le vittime e le loro famiglie. Alcuni di coloro ai quali è stata affidata la tutela di tutte le componenti della società hanno tradito il patto solenne di servire l’altro, specialmente i più svantaggiati. Nessun americano, quando esce di casa, dovrebbe temere per la propria vita, a causa del colore della pelle o dell’ascendenza etnica”.

Il comunicato sollecita quindi “ogni membro delle nostre comunità a pregare e a riflettere sul modo in cui interagisce con coloro che fanno parte della collettività che lo circonda. Ognuno di noi deve schierarsi contro l’ingiustizia e l’odio, come fece Gesù quando era su questa terra. Possiamo fare la differenza nella vita degli emarginati le cui aspettative sono state tradite. Dobbiamo dare voce alle vittime dell’odio e del razzismo. Le nostre azioni possono parlare più forte delle parole”.

Il past. Stefano Paris, presidente della denominazione in Italia, ha ribadito: “La Chiesa avventista condanna ogni forma di odio e di violenza specialmente quando ha una matrice razziale. Ci uniamo al cordoglio dei familiari delle vittime, auspicando che la giustizia individui e punisca i colpevoli. Solo Dio cancellerà il male dal mondo, ma in attesa di quel giorno, in quanto credenti e cristiani dobbiamo impegnarci a trasmettere l’amore che Cristo ci ha insegnato”.

Le voci di condanna da parte di dirigenti e istituzioni avventiste si sono moltiplicate nei giorni.

Messaggio del presidente della Chiesa mondiale
“La Chiesa avventista globale è unita nel condannare il razzismo, il bigottismo, l’odio, i pregiudizi e la violenza in tutte le sue molteplici forme. Sappiamo che il Signore è un Dio di giustizia, che vede e conosce tutto” afferma Ted N. C. Wilson, presidente della denominazione a livello mondiale.

“Ho inviato lettere di cordoglio, a nome della Chiesa, alle famiglie di Ahmaud Arbery, Breonna Taylor e George Floyd” continua il presidente “in cui ho espresso la nostra partecipazione al dolore per la tragica perdita dei loro cari e affermato che sosteniamo fermamente  i principi biblici che vanno contro a odio, rabbia, razzismo, pregiudizi e altro”.

Nel messaggio Wilson offre alle famiglie sostegno, speranza e incoraggiamento, ma non solo. “Stiamo inviando a ogni famiglia una piccola, tangibile indicazione di simpatia e incoraggiamento pratico sotto forma di frutta”.

Dopo aver esortato i credenti a essere parte positiva e attiva nella società in cui vivono “portando pace, conforto, speranza e quel coraggio che solo Cristo può fornire mentre seguiamo il suo esempio come delineato nel Vangelo di Luca 4:18”, invita a “praticare il frutto dello Spirito che è ‘amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo’ (Galati 5:22,23)”.

Dichiarazione dei dirigenti in Europa
Esprime dolore ed empatia alla famiglia di George Floyd, l’afroamericano disarmato, morto il 25 maggio dopo che un poliziotto bianco gli aveva premuto il ginocchio sul collo, la dichiarazione della Chiesa avventista in Europa.

L’orribile morte dell’uomo ha provocato preoccupazione e proteste non solo negli Stati Uniti, dove sono sfociate in atti di violenza, ma anche in tutto il mondo, con lo slogan “Non riesco a respirare”, le parole ripetute più volte dalla vittima. Manifestazioni si sono svolte nei giorni scorsi davanti alle ambasciate statunitensi e in varie città e Paesi europei, tra cui Danimarca, Polonia e Regno Unito.

I dirigenti della Chiesa avventista in Europa si uniscono alla voce della denominazione in Nord America e affermano: “Condanniamo queste azioni di odio e violenza e chiediamo che sia fatta giustizia per le vittime e per loro famiglie. Chiediamo inoltre un’azione concreta che possa portare tutti i cittadini verso una società più equa e reciprocamente solidale, sia negli Stati Uniti sia nelle culture in cui viviamo e serviamo. Sebbene non giustifichiamo i saccheggi e la rivolta, come mostrano le immagini in televisione, capiamo la frustrazione e il dolore derivanti dall’emarginazione nella società”.

“Come cristiani” continuano “crediamo in un Dio che ama incondizionatamente, che ha dato il suo unico Figlio in modo che nessuno debba perire (Giovanni 3:16). Accettiamo le parole di Paolo secondo cui ‘siete tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù’ (Galati 3:26). Chiediamo ai membri delle nostre chiese e alle comunità, ovunque, di cercare dei modi per costruire la collettività, abbattere barriere, dar voce agli emarginati e di esprimersi contro odio e ingiustizia”.

Dichiarazione dall’Australia
In una dichiarazione rilasciata il 2 giugno, il past. Jorge Munoz, presidente della Chiesa avventista in Australia, esprime cordoglio per gli eventi accaduti negli Stati Uniti, pur riconoscendo che “anche in Australia non siamo esenti da simili questioni, e come seguaci di Gesù condanniamo ogni forma di razzismo e odio”.

In quanto cristiani, dobbiamo adoperarci per “creare spazi in cui le persone possano… sentirsi libere dai pregiudizi. Come seguaci di Gesù siamo chiamati a creare ambienti in cui gli altri si sentano amati, desiderati e riconciliati in uno spirito di unità. Possano i nostri cuori essere sensibili e pronti a diventare agenti di cambiamento nella nostra comunità e nel nostro Paese. Essere più simili a Cristo è ciò di cui abbiamo bisogno come mai prima d’ora”.

 

Passi concreti per prevenire gli abusi

Passi concreti per prevenire gli abusi

I dirigenti della Chiesa avventista lavorano allo sviluppo di protocolli per aiutare le vittime e occuparsi dei molestatori.

Notizie Avventiste – Una delle maggiori paure delle vittime di abusi, a detta degli esperti, è quella di essere ignorate quando cercano aiuto; è qualcosa che può portare a gravissime conseguenze, e a lungo termine, sulla salute. In ambito ecclesiastico e delle organizzazioni religiose, questa violazione della fiducia può essere devastante.

La questione degli abusi è stata inserita nell’agenda del Comitato esecutivo di primavera della Chiesa avventista mondiale, tenuto a fine aprile via Zoom a causa delle restrizioni per l’emergenza coronavirus. I dirigenti regionali della denominazione hanno presentato le misure concrete prese nel loro territorio per assicurare che le organizzazioni e le istituzioni della chiesa lavorino senza remore nella prevenzione degli abusi sessuali; inoltre si sono impegnati a proseguire l’elaborazione di protocolli dettagliati per prevenire o rispondere a qualsiasi denuncia di abuso sessuale nella chiesa.

Abusi in ambito ecclesiale
“Purtroppo, la nostra chiesa non è immune da episodi di abusi sessuali” ha dichiarato il segretario associato della Chiesa mondiale, Gary Krause, nell’introdurre la discussione. Krause ha spiegato che questo punto è stato inserito nell’ordine del giorno dopo la riunione dei massimi dirigenti della Chiesa mondiale, in cui i responsabili delle 13 Regioni della denominazione hanno presentato i loro rapporti, e dalla discussione che ne è seguita. L’obiettivo era di riferire “cosa si fa per prevenire gli abusi sessuali all’interno della chiesa nei loro territori”.

Ogni Regione della denominazione lavora sul problema e per implementare le misure progettate al fine di attuare i principi votati da lungo tempo. “I protocolli vengono messi in atto” ha detto Krause.

Il presidente della Chiesa mondiale, Ted N. C. Wilson, ha concordato, osservando che i leader regionali hanno lavorato con i responsabili delle diverse Unioni nazionali nella prevenzione.

Una lungo impegno che va implementato 
La Chiesa avventista ha una storia pluridecennale di impegno contro gli abusi sessuali nella chiesa, anche anni prima che fosse comune trovare l’argomento nei titoli dei giornali, secondo la dirigenza. Già nel 1987, fu votata una dichiarazione sui costumi sessuali e nel 1990 si aggiunse la dichiarazione sulla pornografia. Con il passare degli anni, le dichiarazioni ufficiali si concentrarono maggiormente su aspetti specifici, come la dichiarazione del 1995 su abuso e violenza in famiglia, la dichiarazione del 1996 sulla violenza domestica e la dichiarazione del 1997 sull’abuso sui minori. Più tardi, nel 2000, i dirigenti della chiesa votarono una dichiarazione sulla mutilazione genitale femminile e nel 2010 un documento sull’eliminazione della violenza contro le donne.

Diversi dipartimenti ed entità avventiste si sono uniti nell’impegno per debellare gli abusi. Da anni i Ministeri Femminili, l’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra) e altri attuano iniziative contro la violenza e gli abusi all’interno e all’esterno della chiesa.
“Il Dipartimento dei Ministeri per la promozione della Salute è impegnato in questo ambito specifico” ha dichiarato Peter Landless, direttore di questo settore presso la Chiesa mondiale “Insegniamo l’importanza di affrontare l’abuso e la violenza, nonché la violenza domestica”.

Gli ha fatto eco Linda Koh, responsabile mondiale dei Ministeri in favore dei Bambini: “Da anni lavoriamo con i dirigenti per la sicurezza dei minori.

La Chiesa avventista ha anche una storia di collaborazione con organizzazioni come le Nazioni Unite per combattere abusi, violenza e traffico di esseri umani, ha dichiarato il direttore del Dipartimento Affari Pubblici e della Libertà Religiosa, Ganoune Diop, e ha precisato: “È un impegno che dura da tempo. Gli avventisti prendono molto seriamente questo argomento”.

Nonostante quanto è già stato fatto, i dirigenti della Chiesa riconoscono che occorre lavorare di più e ritengono che gli attuali sviluppi aiuteranno ad aggiungere misure e protocolli concreti e concordati per affrontare la questione specifica dell’abuso sessuale nella chiesa. “Stiamo dando la massima priorità possibile” ha assicurato Wilson.
[LF]

[Foto e fonte: Ann]

Gesù ritorna. Nuovo messaggio speciale di Ted Wilson

Gesù ritorna. Nuovo messaggio speciale di Ted Wilson

Notizie Avventiste – Continuano i brevi video di incoraggiamento che il presidente della Chiesa avventista mondiale, past. Ted N. C. Wilson, invia alle comunità di tutte le nazioni durante la pandemia del Sars-CoV-2.

Questa settimana, il presidente si sofferma sul ritorno di Gesù, messaggio tipico della Chiesa avventista.

Guarda il video.

 

[Prodotto a cura di Espoir Medias (www.magazineavventista.com)]

 

Russia. Agenzia umanitaria avventista dona 3.000 mascherine a due ospedali della Regione di Mosca

Russia. Agenzia umanitaria avventista dona 3.000 mascherine a due ospedali della Regione di Mosca

Notizie Avventiste – Il 27 aprile, l’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra), in Russia, ha donato 2.100 mascherine all’ospedale del distretto centrale di Pavlovsky Posad. Il giorno successivo, altre 800 mascherine sono state consegnate all’ospedale psichiatrico n. 8 nella città di Orekhovo-Zuevo. Entrambi i nosocomi si trovano nella Regione di Mosca.

Le mascherine sono state cucite da membri della comunità avventista di Ivanovo, che continuano a lavorare per produrne di più. Il loro obiettivo è arrivare a distribuire 6.000 dispositivi di protezione individuale nel territorio.

Adra ha espresso gratitudine ai volontari che hanno partecipato al progetto e per il loro impegno nell’organizzazione dell’agenzia umanitaria presso l’Unione avventista della Russia occidentale e la Regione Euroasiatica della denominazione.

[Foto: Regione Euroasiatica. Fonte: Ann]

Stati Uniti. Plasma di pazienti convalescenti per la cura dei malati Covid-19

Stati Uniti. Plasma di pazienti convalescenti per la cura dei malati Covid-19

L’ospedale Loma Linda, struttura sanitaria avventista, accelera sulla terapia con gli anticorpi.

Notizie Avventiste – La Loma Linda University Health ha iniziato la terapia dei pazienti Covid-19 gravi con plasma di persone convalescenti nella speranza di potenziare la loro capacità di combattere il virus. I pazienti vengono trattati mentre sono in ospedale tramite una trasfusione di siero contenente anticorpi che neutralizzano il coronavirus, prelevato dal sangue di un donatore guarito dalla malattia.

Secondo Tait Stevens, responsabile dello staff medico del Loma Linda University Medical Center, le persone affette da Covid-19 guariscono meglio se ricevono plasma di chi ha superato con successo l’infezione. Esemplare è per Stevens uno studio, pubblicato lo scorso aprile, che presenta i dati incoraggianti di 10 casi di adulti gravi. Dopo aver ricevuto il plasma di convalescenti, i pazienti mantenevano o aumentavano il numero di anticorpi, e continuavano a migliorare.
“Questo studio mostra risultati promettenti e vogliamo fare tutto il possibile per continuare la lotta contro la Covid-19” ha affermato Stevens.

A metà marzo Rohith Mohan, specializzando in pediatria al Loma Linda University Children’s Hospital, aveva manifestato i sintomi della malattia. In dieci giorni si era ripreso ma nei successivi quaranta era risultato sempre positivo al coronavirus. Mohan ha donato il sangue in un centro LifeStream il 16 maggio. Il suo plasma pieno di anticorpi potrà essere utilizzato per la cura di quattro pazienti che attualmente combattono contro il Sars-CoV-2.

Oltre alle donazioni di sangue, i membri e le organizzazioni della comunità offrono sostegno finanziario per questo tipo di terapia: 25 mila dollari sono arrivati dalla Riverside Community Health Foundation; altri 25 mila sono stati donati da Thomas e Candace Spiel per il lavoro svolto dalla Loma Linda University Health.

Rai Due. Culto evangelico di Pentecoste

Rai Due. Culto evangelico di Pentecoste

Notizie Avventiste – Domenica mattina 31 maggio, dalle 10 alle 11, Rai Due trasmette in diretta eurovisione il culto evangelico di Pentecoste, dalla chiesa luterana dell’Ascensione a Parigi, nel cuore del quartiere Batignolles.

“Sulla buona strada per edificare il corpo di Cristo” è il tema del programma curato, per l’edizione italiana, dalla rubrica Protestantesimo

A causa del Covid-19, i leader religiosi e il governo francese hanno stabilito che la riapertura dei luoghi di culto sarà graduale. Sarà, quindi, un culto eccezionale, celebrato nel rispetto delle misure sanitarie per combattere la pandemia.

La predicazione, un messaggio di speranza, di gioia e di resistenza ancorato a Cristo, sarà tenuta dal presidente della Federazione Protestante di Francia, il past. François Clavairoly. A guidare la parte liturgica sarà il past. Victor Adzra, cappellano nazionale delle istituzioni sanitarie e medico-sociali.

Inoltre parteciperanno anche i rappresentanti delle chiese che aderiscono alla Federazione Protestante di Francia, con letture, testimonianze e preghiere. Canti di lode allieteranno la celebrazione.

Perù. Clinica avventista consegna 15 letti a ospedale pubblico per gli ammalati Covid

Perù. Clinica avventista consegna 15 letti a ospedale pubblico per gli ammalati Covid

La struttura della Chiesa collabora con il piano di emergenza del Ministero della Salute peruviano.

Notizie Avventiste – Continua l’allarme coronavirus in Perù, secondo Paese in America Latina con il maggior numero di malati Covid-19, dopo il Brasile. Il sistema sanitario è in una situazione critica per l’alto numero di ricoveri. La Clínica Americana di Juliaca, struttura avventista che partecipa al piano di emergenza del Ministero della Salute del Perù, ha messo a disposizione della popolazione 15 letti ospedalieri elettrici per la cura dei pazienti contagiati da questo virus mortale. I letti sono stati trasferiti presso l’ospedale di emergenza di Taparachi, che potrà ospitare fino a 40 pazienti con il Sars-CoV-2.

“Siamo grati a Dio perché, come istituzione, abbiamo potuto contribuire con questi 15 letti ospedalieri elettrici alla cura delle persone ammalate di Covid-19” ha affermato José Luis Ramos, amministratore della Clínica Americana.

Dal canto suo, il responsabile dell’ospedale pubblico ha ringraziato l’istituzione avventista e ha invitato altre strutture sanitarie a unirsi nella lotta al coronavirus. “Esprimiamo gratitudine” ha affermato “e chiediamo che, come la Clínica Americana, tutti possano intervenire in questa situazione che travolge l’intera popolazione”.

La Clínica Americana fa parte della rete sanitaria avventista del Perù; si impegna a diffondere il vangelo attraverso azioni di cura e solidarietà.

[Fonte e foto: noticias.adventista.org]

Brasile. Immigrati venezuelani ricevono mascherine, cibo e vestiti

Brasile. Immigrati venezuelani ricevono mascherine, cibo e vestiti

Un gruppo di volontari della chiesa avventista offre speranza ai più vulnerabili.

Notizie Avventiste – In Brasile, come in altri Paesi europei e del mondo, le famiglie di stranieri sono tra le categorie sociali più colpite dalle restrizioni dovute al contenimento della pandemia di Covid-19. Molti immigrati hanno perso il lavoro o le loro entrate si sono ridotte, e mancano delle risorse basilari per vivere con dignità. In un momento come questo, l’Adventist Solidarity Action (Asa) diventa una delle poche speranze per queste persone.

Il 26 aprile, decine di immigrati venezuelani residenti a Guatambu, città di circa 5.000 abitanti nello stato di Santa Catarina, hanno ricevuto prodotti alimentari, vestiti, scarpe e mascherine dal gruppo Asa della chiesa avventista centrale di Chapecó.

Quasi tutte le 62 famiglie aiutate sono venezuelane, scappate dal loro Paese a causa della crisi politica e umanitaria e arrivate in Brasile in cerca di nuove opportunità. In totale, sono stati distribuiti circa 1.600 capi di abbigliamento, 300 chili di alimenti e un centinaio di mascherine.

«I prodotti vengono donati dalla comunità e il gruppo dell’Asa li raccoglie e li consegna ai bisognosi» ha spiegato Elizandro Ficagna, direttore delle Comunicazioni della chiesa avventista di Chapecó.

In realtà, i volontari si occupano di queste famiglie fin dal loro arrivo nel territorio. Ines Hahn racconta cosa la spinge a partecipare ai progetti di solidarietà: “Sono appassionata di quello che faccio! Solo l’amore di Dio ci riempie di coraggio. E poi, vedere i sorrisi o le lacrime di gioia sui volti delle persone quando rispondiamo a una loro richiesta, ci ripaga di tutto l’impegno profuso”.

[Foto: South American Division. Fonte: interamerica.org]

È morto Little Richard, avventista e controverso padre del rock

È morto Little Richard, avventista e controverso padre del rock

Parlava di Gesù nelle sue ultime apparizioni pubbliche.

Notizie Avventiste – Richard Wayne Penniman, avventista e musicista, meglio conosciuto con il nome di “Little Richard”, si è spento il 9 maggio a 87 anni. Controverso per il suo ruolo nel creare musica rock’n’roll negli anni ’50, lo studente della Oakwood University aveva conservato, alla fine, la sua fede avventista e ad essa era ritornato pubblicamente negli ultimi anni di vita.

Da tempo circolava la voce del cattivo stato di salute di Little Richard dopo l’intervento chirurgico all’anca nel 2009. Nel 2017 lui stesso aveva detto al pubblico del canale televisivo 3Abn di essere confinato su una sedia a rotelle “da 20 anni”. Ammalato di cancro alle ossa, il musicista è deceduto nella sua casa in Tennessee, circondato dalla famiglia.

“L’immagine di un Penniman sulla sedia a rotelle” osserva Mark A. Kellner dalle pagine di Adventist Review “era in netto contrasto con l’esecutore ipercinetico che portò la cosiddetta ‘musica nera’ a un pubblico americano più ampio, durante gli anni del boom, un decennio dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Figlio della Grande depressione, cresciuto in una famiglia con 12 bambini, Penniman prese la sua esperienza di canto in chiesa e la tradusse in uno studio di registrazione e sul palcoscenico”.

L’articolo di nbcnews.com ricorda che “a partire dalla canzone Tutti Frutti, Little Richard lanciò successi come Long Tall Sally, Rip It Up, Lucille, Jenny Jenny e Good Golly, Miss Molly, che lo resero uno dei cantanti più famosi al mondo, tanto da essere riconosciuto quale fondatore del rock ‘n’ roll”.

Sembra che Penniman abbia lottato contro i suoi demoni personali per gran parte della sua vita, aggiunge Kellner. A un certo punto lasciò il rock per iscriversi a quella che oggi è la Oakwood University di Huntsville, in Alabama, un’istituzione della chiesa avventista del settimo giorno. Si era sposato, ma un arresto nel 1962, nel bagno degli uomini di una stazione degli autobus a Los Angeles, pose fine al suo matrimonio e interruppe la sua nascente carriera di cantante di musica gospel.

Per un po’ tornò sulla scena del rock e aveva una band allora poco conosciuta, i Beatles, ad aprire i suoi concerti. Anche in quei giorni mantenne l’interesse per lo studio della Bibbia. Come soleva ricordare Penniman, nel backstage dei concerti leggeva le Scritture insieme con John Lennon. In seguito, Little Richard raccontò nelle chiese avventiste di distribuire diverse copie del libro Steps to Christ (in italiano La via migliore, Ed. Adv), di Ellen G. White, durante i suoi concerti e, personalmente, a rocker del calibro di Paul McCartney.

A volte la stampa lo definiva “ministro di culto avventista consacrato”, ma non è chiaro se lo sia stato davvero. L’impegno di fede di Penniman era evidente a molti di coloro che lo videro partecipare ai servizi di culto o agli eventi speciali come la campagna “Your Bible Speaks” (La tua Bibbia parla) tenuta nel 1981 a Oakland, in California, con l’evangelista avventista G. H. Rainey.

Ma forse, la sua testimonianza più sentita arrivò nel 2017 quando, senza acconciatura cotonata né viso truccato, seduto su una sedia a rotelle davanti all’assemblea riunita per l’evento autunnale di 3Abn, Penniman – decisamente non più Little Richard in quel momento, osserva Kellner – trascorse circa un’ora a incoraggiare le persone a “cedere” a Gesù Cristo.

“Tutto ciò che posso dire in tempi come questi e che abbiamo bisogno di un Salvatore. In tempi come questi abbiamo bisogno di un’ancora. Abbiamo bisogno di Gesù. Non c’è mai stato un tempo nella nostra vita come quello di oggi, in cui abbiamo tanto bisogno di Dio. Senza di lui siamo spacciati. Senza di lui, non c’è niente” aveva esordito Penniman.

Poi aveva aggiunto: “Vi dirò una cosa, fratelli e sorelle: mettetevi in ginocchio e parlate con Gesù. Non fate trascorrere un’altra notte, un altro giorno, senza prendere un impegno con Dio. Il mondo si prepara alla fine. Gesù si prepara a spazzare via le nuvole. Vi invito a consacrare la vostra vita a Gesù”.
[LF]

[Fonte: Adventist Review]

Rubano il frutteto di una chiesa avventista in Australia

Rubano il frutteto di una chiesa avventista in Australia

Niente frutta per le famiglie bisognose.

Notizie Avventiste – Un gruppo di ladri ha fatto irruzione nell’orto privato della chiesa avventista Cannington Community Church (Ccc), nell’Australia occidentale, per rubare dieci alberi la cui frutta doveva riempire i pacchi di alimenti da distribuire alle famiglie indigenti o essere servita durante i pasti della mensa sociale della chiesa.

«Siamo andati via giovedì pomeriggio e domenica gli alberi non c’erano più” ha spiegato Heather Stewart-Johnson, della locale sede di Adra e coordinatrice del progetto comunitario “I ladri hanno scavato sotto il recinto e hanno estirpato le piante con le radici e tutto il resto. Hanno anche rubato le nostre carriole per trasportare gli alberi. Sono delusa soprattutto perché queste persone non hanno pensato di poter venire a chiederci aiuto, se erano nel bisogno”.

Il sindaco di Cannington, Patrick Hall, conosce bene l’impegno della chiesa nel tessuto sociale della città, così, in collaborazione con il grande magazzino Bunnings Warehouse, ha provveduto a rifornire la comunità avventista di nuovi alberi, piantine e carriole, per compensare la perdita.

In un’intervista al Cannington Times, il primo cittadino ha affermato che il furto riflette la triste realtà della disperazione in cui versano le persone. “Il furto di attrezzature necessarie e di così tanti alberi da frutto è un vero colpo in un momento in cui il lavoro della Cannington Soup Kitchen è più importante che mai”.

Mensa sociale
Un mese fa la mensa sociale avventista ha dovuto chiudere in osservanza delle restrizioni governative per il contenimento della Covid-19, ma i volontari della chiesa hanno continuato a distribuire dai 30 ai 40 pacchi di alimenti ogni venerdì.

“La nostra caffetteria comunitaria, come ci piace definirla, era aperta tutti i venerdì e talvolta abbiamo dato da mangiare a 120 individui” ha dichiarato Stewart-Johnson “Le persone vengono perché hanno fame o perché sono sole e vogliono creare relazioni, e chiacchierare insieme. Ora, invece, prepariamo e distribuiamo pacchi di alimenti, ma sarà bello riavviare la caffetteria”.

I pacchi contengono frutta, verdura e generi alimentari, come pane e prodotti a lunga conservazione, donati principalmente dal banco alimentare “Second Bite”. Nonostante gli ostacoli, l’impegno della chiesa verso la collettività continua anche durante l’isolamento sociale.

“Quando è arrivato il nostro attuale pastore, non vi erano molti membri” ha spiegato Stewart-Johnson “ma lui ha lanciato una sfida e ci ha detto ‘Se oggi chiudessimo le porte, mancheremmo a qualcuno? Forse a nessuno’. E così siamo partiti con la caffetteria comunitaria”.

Riduce la criminalità
Grazie al generoso lavoro dei volontari, il progetto della mensa non solo risponde a bisogni immediati degli individui – mangiare e trovare delle amici – ma aiuta anche a ridurre la delinquenza. Un giorno, un sergente della polizia locale ha detto: “Sappiamo cosa state facendo, e il tasso di criminalità sta calando nella zona. Quindi non fermatevi, ma continuate la vostra opera”.

“Non vedevo la relazione tra criminalità e distribuzione di pasti” ha affermato Stewart -Johnson “ma il sergente ha spiegato che se non avessero avuto la possibilità che offrivamo, le persone in difficoltà avrebbero scassinato i negozi per trovare da mangiare”.

Quando avanza pane o frutta, la chiesa avventista collabora con la scuola che si trova dall’altra parte della strada per distribuire alimenti alle famiglie bisognose. Inoltre, gestisce un negozio di abiti usati, una biblioteca di strada e ha in programma di offrire a tutta la cittadinanza l’accesso gratuito al proprio orto. “Cerchiamo di raggiungere quanti più settori possiamo all’interno della nostra società” ha concluso Stewart-Johnson.
[LF]

[Fonte e foto Adventist Record]

Rischio di carestie di proporzioni bibliche a causa di guerre, crisi e coronavirus

Rischio di carestie di proporzioni bibliche a causa di guerre, crisi e coronavirus

È l’allarme lanciato dal direttore del World Food Programme al Consiglio di sicurezza Onu.

Notizie Avventiste – “Scusate se ho parlato così apertamente, ma voglio essere molto chiaro su ciò che minaccia il mondo in questo momento. Mentre siamo colpiti dalla pandemia di Covid-19, siamo anche sull’orlo di una pandemia di fame” ha affermato David Beasley, direttore esecutivo del World Food Programme (Wfp), il programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, durante la riunione in video del Consiglio di sicurezza dell’Onu, il 21 aprile.

Si stima che un quarto di miliardo di individui sarà alla fame entro la fine dell’anno a causa del coronavirus. 265 milioni di persone dei Paesi a basso e medio reddito vivranno insicurezza alimentare acuta, a meno che non vengano intraprese azioni rapide per affrontare la pandemia.

Le cifre sono circa il doppio rispetto ai 135 milioni di persone di 55 Paesi che nel 2019 sono state esposte a insicurezza alimentare acuta a causa di conflitti, cambiamenti climatici e crisi economiche, come indica l’ultimo Rapporto globale sulle crisi alimentari, redatto prima dell’epidemia. I dati contrastanti forniscono una visione sorprendente del potenziale devastante di questo virus.

La “peggiore crisi umanitaria dalla seconda guerra mondiale” incomberà nel 2020, aveva avvertito David Beasley già nei mesi precedenti alla pandemia. E citava tra i motivi le guerre in Siria e Yemen, il peggioramento delle crisi in Sud Sudan, Burkina Faso e nella regione del Sahel centrale; e poi gli sciami di locuste in Africa, l’aumento delle catastrofi naturali, i cambiamenti climatici e la crisi economica in Libano, Congo, Sudan ed Etiopia. Oggi non solo viviamo in una “pandemia di salute globale”, ma dobbiamo affrontare un “disastro umanitario globale” ha affermato il direttore esecutivo del Wfp.

Gli effetti del Covid-19 sull’economia e la salute sono estremamente preoccupanti in Africa e Medio Oriente, poiché il virus minaccia la vita e il sostentamento delle persone che sono già a rischio di conflitti. Con la chiusura scolastica, per contrastare la diffusione del coronavirus, 370 milioni di bambini non ricevono più pasti nutrienti a scuola.

In collaborazione con l’Oms, il World Food Programme ha consegnato milioni di kit, di test, mascherine e dispositivi di protezione individuale in 78 Paesi, e utilizza il servizio di volo umanitario per trasportare medici, infermieri, personale medico e operatori umanitari nei Paesi che hanno bisogno di aiuto. Ma “prima di tutto, abbiamo bisogno della pace” secondo  Beasley, un globale cessate il fuoco è essenziale.

“Non ci sono ancora carestie. Ma devo avvertirvi che se non ci prepariamo e non agiamo ora – per garantire la sicurezza alimentare, colmare le lacune finanziarie ed evitare interruzioni del commercio – potremmo affrontare più carestie bibliche in pochi mesi” ha avvertito Beasley rivolto ai membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

[Fonte: Adventistischer Pressedienst Apd. Foto: Deborah Nguyen/Wfp]

Ghana. La chiesa avventista dona al fondo Covid-19 del governo

Ghana. La chiesa avventista dona al fondo Covid-19 del governo

L’assegno è stato consegnato dal presidente della denominazione nel Paese africano.

Notizie Avventiste – La Chiesa avventista in Ghana ha donato 100.000 cedi ghanesi (16.000 euro) al fondo nazionale Covid-19. Il dono è stato consegnato il 27 aprile dal presidente dell’Unione avventista del Ghana meridionale, past. Thomas Techie Ocran. Secondo il quotidiano News Ghana, alla consegna il leader avventista ha precisato che si tratta solo della prima di una serie di donazioni al fondo.

Ocran ha elogiato il governo per il suo impegno nel combattere la diffusione del coronavirus nel Paese e ha affermato che la denominazione prega per il Ghana.

La presidente del fondo, la giudice Sophia Akufo, ha ringraziato la denominazione e ha incoraggiato i cittadini a unirsi alla chiesa nel suo programma “100 giorni di preghiera”, progetto in cui gli avventisti pregano per un tema specifico durante 100 giorni.

Alla cerimonia di consegna della donazione erano presenti anche altri dirigenti avventisti del Paese.
Nel Ghana meridionale ci sono 30.443 avventisti che si riuniscono in 935 chiese.

[Foto: News Ghana. Fonte: Adventist Today]

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