Appuntamento con Dio – L’umiltà e la gloria di Gesù

Appuntamento con Dio – L’umiltà e la gloria di Gesù


Mario Calvagno commenta il testo di Filippesi 2:5-11.

L’Apostolo Paolo dice chiaramente che Gesù ha annichilito se stesso rinunciando alla sua onnipotenza e alla sua divinità per scegliere di diventare uomo. Cosa ha significato questo per lui e per noi? Quale esempio possiamo trarne?

Appuntamento con Dio – Questioni di vita e di morte

Appuntamento con Dio – Questioni di vita e di morte


Mario Calvagno commenta il testo di Filippesi 1:18-26.

Che ne sarà di me? Che significato ha la vita? Perché vivo? Queste le domande a cui l’Apostolo Paolo risponde, anche per noi, sulla base della sua esperienza personale.

Appuntamento con Dio – La vera libertà

Appuntamento con Dio – La vera libertà


Mario Calvagno commenta il testo di Filippesi 1:12-18.

Paolo è in prigione a Roma, ma prova e sperimenta la libertà vera e completa. Come fa? E in che modo anche noi possiamo riuscire ad essere realmente liberi?

La profezia biblica, un percorso di luce e verità – L’ascensione di Gesù

La profezia biblica, un percorso di luce e verità – L’ascensione di Gesù


La profezia del Salmo 68:18 trova adempimento in Efesini 4:7-10. Il salmista, dice Paolo, si riferisce alla grazia e aggiunge che Cristo è prima disceso ma poi è salito nei cieli dei cieli, “per completare ogni cosa con la sua presenza”. Qual è il significato di queste espressioni e quali le conseguenze positive dell’ascesa di Gesù per noi, oggi?

Mario Calvagno e Carmen Zammataro ne parlano insieme ad Adelio Pellegrini, pastore avventista.

Donne FDEI (Federazione Donne Evangeliche in Italia), donne in rete (24)

Donne FDEI (Federazione Donne Evangeliche in Italia), donne in rete (24)


Proseguono gli appuntamenti con la Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI).Questa settimana è il turno della pastora Erika Tomassone, vice-moderatora della Tavola valdese e pastora delle chiese valdesi di Villar Perosa e Pramollo (TO). In apertura una breve riflessione sulla libertà del cristiano che prende spunto dalla lettera ai Galati dell'apostolo Paolo (5:1); segue un'intervista sulla ricorrenza evangelica della "festa della libertà" del 17 febbraio, che commemora la concessione dei diritti civili e religiosi a valdesi ed ebrei da parte del Regno sabaudo avvenuta il 17 febbraio 1848.

Spirito Santo: “Siate ripieni di Spirito Santo”

Spirito Santo: “Siate ripieni di Spirito Santo”


“Siate ricolmi di Spirito Santo”, il versetto di Efesini 5:18 in cui il verbo è all’imperativo. La frase lascia intuire il sentimento di Paolo che non propone blandamente un’opzione in mezzo a tante altre. Il suo invito a essere ricolmi dello Spirito di Dio dovrebbe diventare una necessità, davanti alla quale il cristiano è chiamato a rispondere con urgenza e impegno. Dio non si accontenta delle sole intenzioni ma la sua progettualità, quando incontra il desiderio delle persone, si esplica nei fatti. Il Dio che si rivela nella Scrittura più che “teologo” è pastore.

Essere ricolmi di Spirito significa in pratica lasciare che il Dio che si rivela nella Scrittura,

controlli, nobilitandole, la nostra immaginazione, le nostre scelte, le nostre abitudini, le nostre

emozioni. La comunione con il Signore deve essere giornaliera e deve progredire, crescere a livello comunitario. L’individualismo e il cristianesimo sono una contraddizione di termini.

 

Intervista di Mario Calvagno e Carmen Zammataro al pastore avventista emerito Francesco Mosca, direttore del mensile “Il Messaggero Avventista” e Vicepresidente della Federazione delle Amicizie ebraico-cristiane in Italia.

Atleti per Cristo

Atleti per Cristo


"Non sapete che coloro i quali corrono nello stadio corrono per tutti, ma uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo" (1Cor 9:24). Una riflessione oltre lo sport dell'apostolo Paolo commentata da Saverio Scuccimarri. 

Nella seconda parte il pastore Scuccimarri ci parla della XXI sessione del corso estivo di formazione teologica a Villa Aurora, Firenze.

La trasmissione dedicata all'attualità e alla cultura – condotta su RVS da Claudio Coppini e Roberto Vacca – la potete ascoltare ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 10.

 

Pasqua: Gesù risorto cambia la nostra vita

Pasqua: Gesù risorto cambia la nostra vita


La Pasqua, una delle feste più importanti per le tradizioni religiose ebraica e cristiana, è arrivata anche quest’anno. La parola deriva dall’ebraico “Pesach” che significa passaggio.  

Giovanni, nel suo Vangelo, vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!”. Quale importanza rivestono per noi queste parole?

Paolo in 1° Corinzi 1:22-25 scrive che Gesù Cristo rappresenta uno scandalo e una pazzia. Anche oggi ci troviamo davanti due grandi schieramenti come a quel tempo: chi cerca il sensazionalismo a oltranza e chi è estremamente razionalista. E Gesù è ancora scandalo e pazzia.

Ancora Paolo in 1° Corinzi 5:6-8 ci invita a purificarci dal vecchio lievito e afferma che “la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata”. Interessante l’interpretazione teologica e pratica di questa frase, e anche il concetto che veicola.

Nel mondo ci sono tuttora fatti, situazioni, persone, poteri politici o economici che possono assumere nel simbolo i ruoli di ciò che si manifestò in quella notte e in quel tempo in cui il popolo ebreo uscì fuori dal’Egitto.

Nel libro dell’Apocalisse, ritorna per otto volte il concetto di Agnello di Dio riferito a Gesù. La Pasqua, nel futuro dell’umanità, che cosa raffigura? C’è una realtà che può corrisponderle ancora come “passaggio”?

 

Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano il pastore Saverio Scuccimarri, docente e decano della Facoltà Avventista di Teologia e responsabile della redazione religiosa della Casa editrice ADV.

 

Foto di congerdesign da Pixabay 

iBelieve – Romani 3:21-24

iBelieve – Romani 3:21-24


Puntata della serie iBelieve, “Io credo”. Brevi riflessioni a cura degli studenti della Facoltà avventista di teologia di Firenze.

In questo numero André Legni ci offre una rapida meditazione, dal titolo “gratuitamente, grazia”, prendendo spunto da un testo biblico che si trova nel libro di Romani 3:21-24:

Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono – infatti non c’è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio – ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.

Dopo il coronavirus, come saremo?  “Ognuno diventa quello che è”

Dopo il coronavirus, come saremo? “Ognuno diventa quello che è”


Nell’intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini alcune considerazioni che prendono spunto dall’articolo di Michele Serra dal titolo “Come saremo? Come già siamo” su “La Repubblica” del 13 aprile.
Oggi nell’ambito dello sviluppo di questa pandemia che ha sconvolto l’esistenza umana del pianeta, noi diventeremo quello che già siamo, con i nostri dolori e le nostre paure.
Quando inizierà la fase 2 e anche la fase 3, nulla tornerà mai come prima. Avremo difficoltà a entrare nel nuovo ordine di cose, non tanto di idee ma di stile di vita, perché non ci si rende conto che quello che è successo è qualcosa che ha sconvolto il vivere sociale come noi avevamo già sconvolto la natura e i suoi equilibri.
La spiritualità, il rapporto con noi stessi, c’entra molto con il nostro vivere sociale. L’apostolo Paolo ci offre una possibile soluzione e ci esorta a comprendere che il credente in qualsiasi latitudine del pianeta si trovi, ha il privilegio di una prospettiva della vita osservata da un’angolatura diversa, che lo aiuta a vivere in un modo nuovo: “Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove” (2 Corinzi 5:17).
Si può riuscire a vivere serenamente il presente carichi di fiducia per il domani. E’ una sfida per il credente vivere l’esperienza della metanoia, della trasformazione, del cambiamento, in base a quello che è successo e che succederà.

Foto: ID 125611514 © Sezamnet | Dreamstime.com

Dopo il coronavirus, come saremo?  “Ognuno diventa quello che è”

Dopo il coronavirus, come saremo? “Ognuno diventa quello che è”


Nell’intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini alcune considerazioni che prendono spunto dall’articolo di Michele Serra dal titolo “Come saremo? Come già siamo” su “La Repubblica” del 13 aprile.
Oggi nell’ambito dello sviluppo di questa pandemia che ha sconvolto l’esistenza umana del pianeta, noi diventeremo quello che già siamo, con i nostri dolori e le nostre paure.
Quando inizierà la fase 2 e anche la fase 3, nulla tornerà mai come prima. Avremo difficoltà a entrare nel nuovo ordine di cose, non tanto di idee ma di stile di vita, perché non ci si rende conto che quello che è successo è qualcosa che ha sconvolto il vivere sociale come noi avevamo già sconvolto la natura e i suoi equilibri.
La spiritualità, il rapporto con noi stessi, c’entra molto con il nostro vivere sociale. L’apostolo Paolo ci offre una possibile soluzione e ci esorta a comprendere che il credente in qualsiasi latitudine del pianeta si trovi, ha il privilegio di una prospettiva della vita osservata da un’angolatura diversa, che lo aiuta a vivere in un modo nuovo: “Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove” (2 Corinzi 5:17).
Si può riuscire a vivere serenamente il presente carichi di fiducia per il domani. E’ una sfida per il credente vivere l’esperienza della metanoia, della trasformazione, del cambiamento, in base a quello che è successo e che succederà.

Foto: ID 125611514 © Sezamnet | Dreamstime.com

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