Le parabole – Il ricco e Lazzaro

Le parabole – Il ricco e Lazzaro


Il pastore avventista tirocinante Alessandro Butera ci invita a riflettere su Luca 16,19-31: «C’era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e di bisso, e ogni giorno si divertiva splendidamente; e c’era un mendicante, chiamato Lazzaro, che stava alla porta di lui, pieno di ulceri, e bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; e perfino i cani venivano a leccargli le ulceri. Avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abraamo; morì anche il ricco, e fu sepolto. E nell’Ades, essendo nei tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abraamo, e Lazzaro nel suo seno; ed esclamò: "Padre Abraamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell’acqua per rinfrescarmi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma". Ma Abraamo disse: "Figlio, ricordati che tu nella tua vita hai ricevuto i tuoi beni e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. 26 Oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una grande voragine, perché quelli che vorrebbero passare di qui a voi non possano, né di là si passi da noi". Ed egli disse: "Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, e non vengano anche loro in questo luogo di tormento". Abraamo disse: "Hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli". Ed egli: "No, padre Abraamo; ma se qualcuno dai morti va a loro, si ravvedranno". Abraamo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscita"». Una parabola un po’ diversa dalle altre. Come possiamo interpretarla? E cosa ci insegna ancora oggi?

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

Le parabole – Il fattore infedele

Le parabole – Il fattore infedele


Il pastore avventista tirocinante Alessandro Butera ci guida nel commento della parabola del fattore infedele (Luca 16:1-13). Un uomo ricco aveva un fattore che viene accusato di sperperare i suoi beni e per questo motivo viene licenziato. Allora il fattore chiama coloro che avevano un debito con il padrone e gli condona una parte del debito. Quando il padrone torna, lo loda perché ha agito con avvedutezza. Una parabola particolare, con un esito che non ci aspetteremmo. Ma cosa voleva insegnare Gesù raccontando questa storia? E cosa possiamo imparare ancora oggi da queste sue parole?

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

Gocce di speranza:  il decalogo di Starnone

Gocce di speranza: il decalogo di Starnone


In questa puntata abbiamo analizzato con la dottoressa Alfia Milazzo della Fondazione la Città Invisibile, il quarto e il quinto punto di questo interessante decalogo sulla scuola peggiore e la scuola migliore. 

Le parabole – Il padrone di casa

Le parabole – Il padrone di casa


Il pastore avventista tirocinante Alessandro Butera ci guida nella riflessione sul testo di Matteo 13,51-52: «”Avete capito tutte queste cose?”. Essi risposero: “Sì”. Allora disse loro: “Per questo, ogni scriba che diventa un discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa il quale tira fuori dal suo tesoro cose nuove e cose vecchie”». A quale tesoro sta facendo riferimento Gesù? E cosa sono queste cose nuove e vecchie di cui parla?

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

 

Le parabole – Le due case

Le parabole – Le due case


Il pastore avventista tirocinante Alessandro Butera ci guida nella riflessione sulla parabola delle due case: «“Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato a un uomo avveduto che ha costruito la sua casa sopra la roccia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno investito quella casa; ma essa non è caduta, perché era fondata sulla roccia. E chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno fatto impeto contro quella casa, ed essa è caduta e la sua rovina è stata grande”. Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, la folla si stupiva del suo insegnamento, perché egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi» (Matteo 7:24-29). In che modo possiamo far sì che anche la nostra vita abbia delle solide fondamenta?

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

Le parabole – La zizzania e il buon seme

Le parabole – La zizzania e il buon seme


Il pastore avventista tirocinante Alessandro Butera ci invita a riflettere sulla parabola della zizzania e del buon seme (Matteo 13:24-30). La Bibbia ci racconta di un uomo che ha seminato un buon seme nel campo, ma poi arriva un nemico che, senza farsi vedere, semina la zizzania in mezzo al grano. Al germogliare dell’erba appare, inaspettatamente, anche la zizzania. I servi chiedono allora al padrone di casa se devono raccoglierla, ma lui dice di far crescere tutto insieme fino alla mietitura. Solo allora zizzania e grano verranno separati. Tanti gli spunti di questa storia; tra questi anche un invito alla pazienza.

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

La parabola della preghiera

La parabola della preghiera


Elisa Gravante, laureata in teologia, ci guida nella riflessione sul testo di Luca 11:5-8: «Poi aggiunse: “Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti”; e se quegli dall'interno gli risponde: “Non m'importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli”; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza». In quale contesto è inserita questa parabola? E cosa ci insegna sulla preghiera?

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

Le parabole, racconti senza tempo per conoscere le verità divine (14) – I servitori e i talenti

Le parabole, racconti senza tempo per conoscere le verità divine (14) – I servitori e i talenti


«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì». Così inizia la parabola dei talenti, il brano che troviamo nel Vangelo di Matteo, capitolo 25, versetti dal 14 al 30 (Mt 25,14-30).

Cosa rappresentano i talenti di questa parabola?

Due servitori capaci e uno inadeguato. In che cosa consistono le differenze?

La reazione del padrone al comportamento del terzo servo sembrerebbe eccessiva, a prima vista. Ѐ così?

Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano il prof. Saverio Scuccimarri, pastore, decano della Facoltà Avventista di Teologia e responsabile della redazione religiosa della Casa editrice ADV.

Le parabole, racconti senza tempo per conoscere le verità divine (13) – Le dieci vergini

Le parabole, racconti senza tempo per conoscere le verità divine (13) – Le dieci vergini


Il futuro, il ritorno di Gesù, questo il tema narrato nella “Parabola delle dieci vergini” che leggiamo in Matteo 25:1-13. E anche l’attesa di questo ritorno che diventa lunga, e che viene riproposta anche alla nostra generazione.

Ma perché Gesù tarda a ritornare? La preparazione dell’olio per le lampade che cosa rappresenta? Cosa non deve mancare nella nostra preparazione personale?

Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano il prof. Saverio Scuccimarri, pastore, decano della Facoltà Avventista di Teologia e responsabile della redazione religiosa della Casa editrice ADV.

Le parabole, racconti senza tempo per conoscere le verità divine (12) – La festa delle nozze

Le parabole, racconti senza tempo per conoscere le verità divine (12) – La festa delle nozze


La parabola della festa delle nozze raccontata in Matteo 22:1-14, riguarda il regno dei cieli; anzi, apre la strada ancora ad altri racconti di Gesù sullo stesso tema. Perché il regno dei cieli è simile a una festa di nozze? Cosa ci racconta, di specifico, questa storia rispetto ad altre simili?

Un altro tema presente in questa parabola è quello del giudizio. Che tipo di giudice è Dio, secondo la Bibbia?

Esiste un rapporto fra questi quattro fattori: l’invito alle nozze, l’accettazione o il rifiuto da parte degli invitati, il rifiuto da parte del re e l’abito adatto alla festa.

 

Intervista di Mario Calvagno e Carmen Zammataro al professore Saverio Scuccimarri, pastore, decano della Facoltà Avventista di Teologia e responsabile della redazione religiosa della Casa editrice ADV.

Le parabole, racconti senza tempo per conoscere le verità divine 11 – I due figli

Le parabole, racconti senza tempo per conoscere le verità divine 11 – I due figli


Fra le parabole di Gesù troviamo quella dei due figli, raccontata in Matteo 21:28-32: «Un uomo con due figli disse al maggiore: “Figliuolo, vai a lavorare nella vigna, oggi”. “Non ne ho voglia”, gli rispose il figlio, ma più tardi cambiò idea e vi andò. Poi il padre disse al minore: “Vai a lavorare!” Ed egli rispose: “Sì ci vado”. Ma non lo fece. Secondo voi, chi dei due obbedì a suo padre?……». Gesù rispondendo ai farisei, che in quel frangente lo avevano interpellato, li paragona al figlio minore, quello che dice che andrà a lavorare ma poi se ne guarda bene. Mentre dei ladri e delle prostitute sono rappresentati dall’altro figlio che dice di no, ma poi va al lavoro; cioè nonostante tutto sceglie di ubbidire al padre, di fare la volontà di Dio.

Partendo dalle due categorie, noi, oggi, in che modo siamo implicati in questo racconto?

Un altro punto importante di questa parabola è il raffronto fra religione e spiritualità. Che differenza c’è fra questi due aspetti che sembrano simili?

Intervista di Mario Calvagno e Carmen Zammataro al pastore Saverio Scuccimarri, professore e decano della Facoltà Avventista di Teologia e responsabile della redazione religiosa della Casa editrice ADV.

Per approfondire la Bibbia si può richiedere uno dei diversi corsi gratuiti per corrispondenza oppure online al numero 800 098 650. Si può anche scrivere oppure mandare un vocale su Watsapp o su Telegram al 348 222 7294.

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Le parabole, racconti senza tempo per conoscere le verità divine #9

Le parabole, racconti senza tempo per conoscere le verità divine #9


Intrigante parabola quella narrata nel vangelo di Matteo 7:24-27 in cui si parla della casa edificata sulla roccia e di quella edificata sulla sabbia. Gran parte degli studiosi concordano nell’indicare Gesù stesso come la roccia. Se Gesù è la roccia, che cosa rappresenta la sabbia su cui gli sciocchi del racconto costruiscono la propria casa?

Gesù, parlando delle due tipologie di persone della parabola, dice che entrambe ascoltano le sue parole; ma i saggi mettono in atto questi insegnamenti mentre gli sciocchi non sono interessati ad applicarli nella vita di tutti i giorni. Le chiese devono interrogarsi su questo? Cioè queste parole potrebbero indicare due classi di frequentatori di chiese?

Nel Salmo 127:1 è scritto: “Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori”. La Bibbia indica che tutta la nostra vita, la nostra spiritualità, dalle fondamenta allo sviluppo completo, sono sotto la direzione di Dio, con la nostra partecipazione.

 

Intervista di Mario Calvagno e Carmen Zammataro al pastore Saverio Scuccimarri, docente e decano della Facoltà Avventista di Teologia e responsabile della redazione religiosa della Casa editrice ADV.  

 

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