Il Cantico dei Cantici: recital a Firenze

Il Cantico dei Cantici: recital a Firenze


“Mettimi come un sigillo sul tuo cuore… perche’ l’amore e’ forte come la morte” (Ct 8:6). La comunita’ avventista di Firenze invita ad assistere al recital “Cantico dei Cantici”, un vero gioiello poetico dall’appassionante contenuto amoroso, tratto dalla Bibbia. Il programma si terra’ domenica 19 febbraio, alle ore 20.30, presso il Centro Polivalente della chiesa cristiana avventista fiorentina.

“Il Cantico dei Cantici e’ un unicum nella raccolta biblica, per l’audace contenuto amoroso e per lo stile che lo rende un vero gioiello poetico”, spiega Dora Bognandi, direttore associato del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa dell’Unione avventista italiana, che introdurra’ il recital con una presentazione.

“Nell’ebraismo classico”, continua Bognandi, “il testo e’ paragonato al luogo piu’ santo e interno del tempio di Gerusalemme. Per la grande considerazione riservata a questo testo, la lettura viene effettuata in sinagoga l’ottavo giorno della festa di Pesach (la Pasqua ebraica), nel giorno piu’ importante del calendario ebraico, cioe’ il digiuno di Kippur dedicato alla purificazione. In alcune comunita’ sefardite, il Cantico e’ letto anche tutti i venerdì sera, cioè all’inizio del sabato. Il Cantico dei Cantici nei secoli ha ispirato poeti e pensatori”.
Vi proponiamo un’intervista di Roberto Vacca a Dora Bognandi e a Gabriele Nardoni, compositore e direttore delle musiche originali del recital che si svolgera’ in via del Pergolino 1, zona Careggi.

Mafie e microcriminalita’: fenomeni da non sottovalutare

Mafie e microcriminalita’: fenomeni da non sottovalutare

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In questo numero di “Sfogliando il giornale” parliamo con Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Antonino Caponnetto, a proposito di una recente analisi realizzata dalla Fondazione sulla situazione di degrado di alcune parti della citta’ di Firenze. Nella seconda parte invece Salvatore Callewri propone alcune considerazioni sul recente rapporto sulla mafia ad opera della DIA

Salvatore Calleri

La Riforma protestante nell’Europa del Cinquecento

La Riforma protestante nell’Europa del Cinquecento


In questo numero di “Leggiamo insieme”  presentiamo l’ultimo saggio storico di Lucia Felici,  professore associato di Storia moderna all’Universita’ degli Studi di Firenze, dal titolo: “La Riforma protestante nell’Europa del Cinquecento” (ed. Carrocci, 2016).

La Riforma protestante cambio’ il volto dell’Europa e il corso della storia mondiale. Dalla protesta di Martin Lutero nel 1517 nacquero nuove Chiese, Stati, idee, valori che trasformarono radicalmente il quadro tradizionale della societa’ cristiana e che si pongono all’origine del mondo moderno. Lungo e difficile e’ stato il processo di cambiamento, costellato da guerre, persecuzioni, controversie. Ma l’affermazione di principi per noi fondamentali, quali la liberta’, la tolleranza, la convivenza confessionale, la secolarizzazione dello Stato e della societa’, e’ frutto di tale cammino. Il volume ne ricostruisce la genesi, illustrando la storia della Riforma protestante nei suoi aspetti dottrinali, politici, sociali, culturali, nella sua articolazione confessionale e nella sua estensione europea. Una particolare attenzione e’ dedicata all’Italia, dove il movimento riformatore fu fenomeno di grande rilievo, benche’ di breve durata. Scopo dell’autrice e’ offrire un quadro sintetico ma completo della Riforma, sinora mai realizzato, e metterne in luce il significato epocale.

Il Protestantesimo italiano negli anni di Firenze capitale

Il Protestantesimo italiano negli anni di Firenze capitale


Venerdi’ 21 ottobre 2016 presso la Sala Gonfalone di Palazzo Panciatichi a Firenze, l’Associazione “Piero Guicciardini” ha promosso un convegno di studi sul tema: “Protestantesimo italiano negli anni di Firenze capitale”. A margine dei lavori del convegno, Roberto Vacca ha intervistato Eliseo Longo, Presidente dell’Associazione Piero Guicciardini, Marco Ricca, Presidente del Centro culturale Pietro Martire Vermigli di Firenze. e lo storico Paolo Bagnoli, presidente onorario dell’Associazione Piero Guicciardini, per capire il senso dell’eredita’ culturale e spirituale dei protestanti di quegli anni, e la possibile rilevanza per l’impegno e la missione protestante nell’Italia di oggi

A tu per tu con Ionut Coman, parroco della chiesa ortodossa rumena di Firenze

A tu per tu con Ionut Coman, parroco della chiesa ortodossa rumena di Firenze


In questo numero di “A tu per tu” Roberto Vacca intervista padre Ionut Coman, parroco della chiesa ortodossa rumena di Firenze e consigliere per il dialogo della diocesi ortodossa rumena d’Italia. La registrazione e’ avvenuta il 4 ottobre, giorno conclusivo del “tempo per il creato” (celebrato dalle chiese cattoliche, ortodosse e da numerose chiese evangeliche). L’intervista prende le mosse proprio dalla sensibilita’ ortodossa verso il creato, poi padre Coman presenta alcuni aspetti peculiari della teologia ortodossa e infine risponde ad alcune domande sulla diaspora rumena in Italia e su come la Chiesa ortodossa tenta di rispondere ai suoi bisogni.

Firenze e la grande alluvione cinquant’anni dopo

Firenze e la grande alluvione cinquant’anni dopo


Puntata molto densa quella odierna con gli amici della rivista Testimonianze per l’uscita del volume speciale (430 pagine) dal titolo “La grande alluvione” per il cinquantesimo anniversario dell’alluvione di Firenze (4 novembre 1966-2016). Claudio Coppini sfoglia la rivista e nell’osservare le foto di quell’immane tragedia e i vari temi dei capitoli, sforna domande e propone considerazioni ai suoi ospiti, il direttore di Testimonianze Severino Saccardi e Vincenzo Striano, ex presidente dell’Arci Toscana e tra i promotori dell’indimenticabile Social Forum di Firenze del 2002 che termino’ con un corteo infinito di un milione di persone. Si passa dal ricordo di quei giorni, anche con riferimenti personali da parte di Severino e di Claudio allora dodicenne, alla situazione attuale, con la domanda: potrebbe accadere di nuovo? Vincenzo Striano, esperto di questioni ambientali, risponde che certamente l’uomo continua a contribuire in modo negativo sull’ecosistema e i rischi idrogeologici nel nostro Paese sono ancora molto elevati. E finisce con una specie di aforisma: meglio essere pessimisti che ottimisti quando si parla di questioni ambientali, perche’ e’ uno di quei rari casi in cui essere pessimisti puo’ salvare l’umanita’. Nel corso della trasmissione Marco Zanini in regia ci ha fatto ascoltare un brano capolavoro di De Andrè, “Dolcenera”, storia d’acqua, musica, amore, morte.

A braccia aperte: “solo se puoi”

A braccia aperte: “solo se puoi”


In questo numero di A braccia aperte del 17 maggio 2016 Laura Ferraresi e Roberto Vacca, dopo aver proposto estratti di interviste realizzate nei giorni precedenti sul tema dell’usura e del sovraindebitamento,  si collegano in diretta con il teatro di Rifredi (Firenze) dove l’inviato Claudio Coppini, al termine della pièce “Niente per niente, storie sospese tra il sovraindebitamento e l’usura”, intervista alcuni studenti e mette in contatto gli ascoltatori con gli attori Francesco Meoni e Alessio Di Clemente, oltre che con l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Firenze Sara Funaro. Lo spettacolo, regia di Giusi Cataldo da un testo di Francesco Randazzo. e’ un progetto teatrale promosso dalla Fondazione ADVENTUM e dall’Ambulatorio Antiusura su un tema scottante che oggi assume caratteristiche sempre piu’ pervasive e subdole.

La difficile contingenza economica e la mancanza di una cultura sull’uso responsabile del denaro, determinano una crescita esponenziale in tutto il Paese del fenomeno dell’usura che sta diventando un problema con risvolti di carattere sociale sempre piu’ ampi e drammatici. Il progetto si inserisce all’interno di una piu’ ampia campagna di sensibilizzazione “SOLOSEPUOI” sul tema dell’uso responsabile del denaro, che la Chiesa Avventista ha deciso di promuovere, impiegando una parte dei fondi che riceve ogni anno dall’8xmille dei contribuenti. Lo spettacolo si inserisce in quest’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e in particolare dei giovani, per questo Niente per niente e’ stato presentato in sei citta’ italiane nel corso del 2016, permettendo a migliaia di studenti di prendere coscienza, spesso per la prima volta, di un fenomeno esteso ma spesso sottovalutato

La locandina della recente presentazione a Parma di “Niente per niente”

Campagna di sensibilizzazione per l’uso responsabile del denaro e la prevenzione dell’usura a cura dell’8xmille della Chiesa Avventista

Occorre un uso responsabile del denaro

Occorre un uso responsabile del denaro


Il 16 maggio 2016 –  e in una  matinèe  dedicata alle scuole il giorno dopo – e’ stato portato in scena anche a Firenze, al Teatro di Rifredi,  la pièce “Niente per niente, storie sospese tra il sovraindebitamento e l’usura”, regia di Giusi Cataldo da un testo di Francesco Randazzo. Si tratta di un progetto teatrale promosso dalla Fondazione ADVENTUM e dall’Ambulatorio Antiusura su un tema scottante che oggi assume caratteristiche sempre piu’ pervasive e subdole.

La difficile contingenza economica e la mancanza di una cultura sull’uso responsabile del denaro, determinano una crescita esponenziale in tutto il Paese del fenomeno dell’usura che sta diventando un problema con risvolti di carattere sociale sempre piu’ ampi e drammatici. A cadere tra le mani degli usurai sono sempre piu’ spesso artigiani, commercianti, imprenditori, nuclei famigliari per un problema di cui si parla poco e su cui si accendono riflettori solo quando la cronaca nera se ne occupa, per omicidi, suicidi o violenze ai danni delle vittime. Il progetto si inserisce all’interno di una piu’ ampia campagna di sensibilizzazione “SOLOSEPUOI” sul tema dell’uso responsabile del denaro, che la Chiesa Avventista ha deciso di promuovere, impiegando una parte dei fondi che riceve ogni anno dall’8xmille dei contribuenti.

Poco prima del 16 maggio Claudio Coppini intervista Emiliana Vittorini, collaboratrice della Fondazione Adventum, per invitare gli ascoltatori fiorentini ad assistere allo spettacolo gratuito, che e’ stato gia’ visto da migliaia di ragazzi e ragazze in sei citta’ italiane. Ma lo spettacolo e’ soprattutto lo spunto per riflettere sui problemi legati al rischio dell’usura, su come sia possibile prevenire il fenomeno e su come sia possibile uscirne.

Usura, un flagello sociale in crescita

Usura, un flagello sociale in crescita


Il 16 maggio 2016 –  e in una  matinèe  dedicata alle scuole il giorno dopo – e’ stato portato in scena anche a Firenze, al Teatro di Rifredi,  la pièce “Niente per niente, storie sospese tra il sovraindebitamento e l’usura”, regia di Giusi Cataldo da un testo di Francesco Randazzo. Si tratta di un progetto teatrale promosso dalla Fondazione ADVENTUM e dall’Ambulatorio Antiusura su un tema scottante che oggi assume caratteristiche sempre piu’ pervasive e subdole.

La difficile contingenza economica e la mancanza di una cultura sull’uso responsabile del denaro, determinano una crescita esponenziale in tutto il Paese del fenomeno dell’usura che sta diventando un problema con risvolti di carattere sociale sempre piu’ ampi e drammatici. A cadere tra le mani degli usurai sono sempre piu’ spesso artigiani, commercianti, imprenditori, nuclei famigliari per un problema di cui si parla poco e su cui si accendono riflettori solo quando la cronaca nera se ne occupa, per omicidi, suicidi o violenze ai danni delle vittime. Il progetto si inserisce all’interno di una piu’ ampia campagna di sensibilizzazione “SOLOSEPUOI” sul tema dell’uso responsabile del denaro, che la Chiesa Avventista ha deciso di promuovere, impiegando una parte dei fondi che riceve ogni anno dall’8xmille dei contribuenti.

Poco prima del 16 maggio Roberto Vacca intervista l’avvocato Luigi Ciatti, presidente della Laboratorio Antiusura, per invitare gli ascoltatori fiorentini ad assistere allo spettacolo gratuito, che e’ stato gia’ visto da migliaia di ragazzi e ragazze in sei citta’ italiane. Ma lo spettacolo e’ soprattutto lo spunto per riflettere sui problemi legati al rischio dell’usura, su come sia possibile prevenire il fenomeno e su come sia possibile uscirne. Prima che sia troppo tardi.

Sovraindebitamento e rischio usura

Sovraindebitamento e rischio usura


Il 16 maggio 2016 –  e in una  matinèe  dedicata alle scuole il giorno dopo – e’ stato portato in scena anche a Firenze, al Teatro di Rifredi,  la pièce “Niente per niente, storie sospese tra il sovraindebitamento e l’usura”, regia di Giusi Cataldo da un testo di Francesco Randazzo. Si tratta di un progetto teatrale promosso dalla Fondazione ADVENTUM e dall’Ambulatorio Antiusura su un tema scottante che oggi assume caratteristiche sempre piu’ pervasive e subdole.

La difficile contingenza economica e la mancanza di una cultura sull’uso responsabile del denaro, determinano una crescita esponenziale in tutto il Paese del fenomeno dell’usura che sta diventando un problema con risvolti di carattere sociale sempre piu’ ampi e drammatici. A cadere tra le mani degli usurai sono sempre piu’ spesso artigiani, commercianti, imprenditori, nuclei famigliari per un problema di cui si parla poco e su cui si accendono riflettori solo quando la cronaca nera se ne occupa, per omicidi, suicidi o violenze ai danni delle vittime. Il progetto si inserisce all’interno di una piu’ ampia campagna di sensibilizzazione “SOLOSEPUOI” sul tema dell’uso responsabile del denaro, che la Chiesa Avventista ha deciso di promuovere, impiegando una parte dei fondi che riceve ogni anno dall’8xmille dei contribuenti.

Poco prima del 16 maggio Roberto Vacca intervista il pastore avventista Franco Evangelisti, presidente della Fondazione Adventum, per invitare gli ascoltatori fiorentini ad assistere allo spettacolo gratuito, che e’ stato gia’ visto da migliaia di ragazzi e ragazze in sei citta’ italiane. Ma lo spettacolo e’ soprattutto lo spunto per riflettere sui problemi legati al rischio dell’usura, su come sia possibile prevenire il fenomeno e come sia possibile uscirne. Prima che sia troppo tardi.

Riflettiamo insieme: dipendenza da gioco d’azzardo

Riflettiamo insieme: dipendenza da gioco d’azzardo


C’e’ un quartiere di Firenze dove la presenza di slot machine e’ davvero sconcertante. E’ il quartiere delle Piagge, una delle zone in cui il disagio sociale risulta piu’ evidente e dove la concentrazione delle slot machine raggiunge la percentuale esorbitante di una ogni 65 abitanti (la media nazionale e’ una ogni 166 abitanti). La comunita’ di base delle Piagge sta reagendo a questa deriva sociale con una serie di iniziative rivolte alla sensibilizzazione dell’Amministrazione locale e dell’opinione pubblica. Ne parliamo con una rappresentante, la signora Adriana Alberici, e con la dottoressa Adriana Iozzi, psichiatra del SERT del Quartiere 5 del Comune di Firenze. Nel corso della trasmissione interviene anche un ex giocatore di nome Raul che ci offre la sua testimonianza sui pericoli del gioco ma anche sulla possibilita’ di riscatto offerto da associazioni come quella dei Giocatori Anonimi

I rischi di un inceneritore a Firenze e le alternative

I rischi di un inceneritore a Firenze e le alternative


Le Mamme No Inceneritore sono mamme normali che mandano i loro figli nelle scuole dei comprensori scolastici della zona Nord-Ovest di Firenze (Capuana, Duca d’Aosta, Paolo Uccello, Balducci, Baracca, Manzoni) quindi giusto a ridosso della Piana, giusto “a cote’” di Case Passerini, dove dovrebbe sorgere il mega inceneritore di Firenze. Sentono parlare di pericoli concreti per la salute che deriverebbero dalla pratica dell’incenerimento, come i danni da polveri sottili che seminano da tempo la morte in altri martoriati territori, tra cui quello di Acerra dove, per giunta, altre mamme si stanno muovendo contro il “mostro”. All’uscita di scuola o mentre i loro bimbi giocano noncuranti ai giardini, cominciano a chiacchierare e a condividere domande e preoccupazioni.

Ma l’inceneritore e’ davvero l’unica soluzione al problema dei rifiuti? Sara’ dannoso o no? Ma quando lo fanno? E perche’ proprio qui, vicino a noi? E i bimbi? Insomma, le mamme fiorentine della periferia Nord-Ovest di Firenze vogliono saperne di piu’ e contattano i Comitati della Piana. S’informano, sentono parlare di possibili alternative all’incenerimento dei rifiuti, apprendono che la strategia Rifiuti Zero non e’ stata mai approvata dal Comune di Firenze, che la raccolta porta a porta e’ stata lasciata morire nella zona sperimentale di Peretola e, infine, che la costruzione dell’impianto di Case Passerini e’ dietro l’angolo, visto che i lavori potrebbero cominciare già ad ottobre. Decidono dunque di fare qualcosa, prima che sia tardi (da un articolo di Adriana Alberici). L’idea di un nuovo inceneritore a Firenze, dopo la tragica esperienza di S.Donnino, è stata partorita nell’ormai lontano 1999, un’era geologica fa per quanto attiene la gestione rifiuti: oggigiorno, sia in Italia che nel mondo, si vedono affermarsi con successo alternative di piu’ rapida applicazione, piu’ economiche e a minor impatto su ambiente e salute dei cittadini. L’inceneritore e’ un anacronistico e impattante impianto industriale – sostengono – che genera veleni in aria, suolo e acqua, aumenta il rischio di malattie, porta a tasse sui rifiuti piu’ elevate per i cittadini e per le imprese, determina una perdita di valore degli immobili e non chiude il ciclo dei rifiuti, vista l’alta percentuale di scorie tossiche prodotte (da Repubblica del 4 agosto 2015). Abbiamo intervistato Katia Baroncelli e Fiammetta Battaglia, due esponenti deii’associazione “Mamme no inceneritore”, su quali potrebbero essere i rischi di quest’opera e le eventuali alternative.

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