Le Mamme No Inceneritore sono mamme normali che mandano i loro figli nelle scuole dei comprensori scolastici della zona Nord-Ovest di Firenze (Capuana, Duca d’Aosta, Paolo Uccello, Balducci, Baracca, Manzoni) quindi giusto a ridosso della Piana, giusto “a cote’” di Case Passerini, dove dovrebbe sorgere il mega inceneritore di Firenze. Sentono parlare di pericoli concreti per la salute che deriverebbero dalla pratica dell’incenerimento, come i danni da polveri sottili che seminano da tempo la morte in altri martoriati territori, tra cui quello di Acerra dove, per giunta, altre mamme si stanno muovendo contro il “mostro”. All’uscita di scuola o mentre i loro bimbi giocano noncuranti ai giardini, cominciano a chiacchierare e a condividere domande e preoccupazioni.

Ma l’inceneritore e’ davvero l’unica soluzione al problema dei rifiuti? Sara’ dannoso o no? Ma quando lo fanno? E perche’ proprio qui, vicino a noi? E i bimbi? Insomma, le mamme fiorentine della periferia Nord-Ovest di Firenze vogliono saperne di piu’ e contattano i Comitati della Piana. S’informano, sentono parlare di possibili alternative all’incenerimento dei rifiuti, apprendono che la strategia Rifiuti Zero non e’ stata mai approvata dal Comune di Firenze, che la raccolta porta a porta e’ stata lasciata morire nella zona sperimentale di Peretola e, infine, che la costruzione dell’impianto di Case Passerini e’ dietro l’angolo, visto che i lavori potrebbero cominciare già ad ottobre. Decidono dunque di fare qualcosa, prima che sia tardi (da un articolo di Adriana Alberici). L’idea di un nuovo inceneritore a Firenze, dopo la tragica esperienza di S.Donnino, è stata partorita nell’ormai lontano 1999, un’era geologica fa per quanto attiene la gestione rifiuti: oggigiorno, sia in Italia che nel mondo, si vedono affermarsi con successo alternative di piu’ rapida applicazione, piu’ economiche e a minor impatto su ambiente e salute dei cittadini. L’inceneritore e’ un anacronistico e impattante impianto industriale – sostengono – che genera veleni in aria, suolo e acqua, aumenta il rischio di malattie, porta a tasse sui rifiuti piu’ elevate per i cittadini e per le imprese, determina una perdita di valore degli immobili e non chiude il ciclo dei rifiuti, vista l’alta percentuale di scorie tossiche prodotte (da Repubblica del 4 agosto 2015). Abbiamo intervistato Katia Baroncelli e Fiammetta Battaglia, due esponenti deii’associazione “Mamme no inceneritore”, su quali potrebbero essere i rischi di quest’opera e le eventuali alternative.

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