Secondo un recente rapporto di Action Aid, quasi 8 milioni di persone vivono in in Italia uno ‘status’ di deprivazione alimentare materiale o sociale, o ‘povertà alimentare’. Vale a dire che oltre il 12% della popolazione italiana non è in grado di assicurarsi ogni giorno un pasto completo dal punto di vista nutrizionale, né di consumare un’adeguata quantità di frutta e verdura, né di riunirsi in convivio con parenti e/o amici una volta al mese. 

Occorrono politiche che considerino la povertà come una conseguenza strutturale delle politiche neoliberiste di questi ultimi decenni. Ma serve anche una solidarietà immediata. Per questo torna sabato 18 novembre l’appuntamento con la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, l’iniziativa promossa dalla Fondazione Banco Alimentare ONLUS durante la quale si potranno acquistare alimenti non deperibili da donare alle persone in difficoltà, aiutate dalle organizzazioni partner territoriali convenzionate con le 21 sedi Banco Alimentare. In più di 11.000 supermercati in tutta Italia, oltre 140.000 volontari di Banco Alimentare, riconoscibili dalla pettorina arancione, inviteranno ad acquistare prodotti a lunga conservazione come olio, verdure o legumi in scatolapolpa o passata di pomodoro, tonno o carne in scatola e alimenti per l’infanzia. Tutti gli alimenti donati saranno poi distribuiti a quasi 7.600 organizzazioni partner territoriali convenzionate con Banco Alimentare (mense per i poveri, case-famiglia, comunità per i minori, centri d’ascolto, unità di strada, etc..) che sostengono circa 1.700.000 persone. Claudio Coppini e Roberto Vacca parlano della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare con Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare. 

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