Prima Parola: «Tornate, figli traviati, io vi guarirò dei vostri traviamenti!».«Eccoci, noi veniamo da te perché tu sei il Signore, il nostro Dio» (Geremia 3: 22). Seconda Parola: « Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento. E la folla lo interrogava dicendo: “Allora, che dobbiamo fare?”. Egli rispondeva loro: “Chi ha due tuniche, ne faccia parte a chi non ne ha; e chi ha da mangiare faccia altrettanto”». Terza Parola: «Signore nostro Dio, chiunque ti ha abbandonato può ritornare a te: per te nessuna cosa è irrimediabile, il tuo amore soltanto è irrevocabile. Noi ti preghiamo: insegnaci il tuo nome perché possiamo convertirci a te. Tu sei più grande del nostro cuore» (Huub Oosterhuis). Noi siamo chiamati a riconoscere i nostri peccati e a ravvederci. Cristo ha fatto ogni cosa per l’uomo, ma noi siamo chiamati a fare la nostra parte: dobbiamo pentirci e camminare nella sua via. Dobbiamo essere pronti a cambiare atteggiamenti e stile di vita, se necessario. La nostra deve essere una fede viva. Riflessione a cura di Mario Calvagno, caporedattore RVS Roma e Carmen Zammataro, redattrice RVS Roma.

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