Essere radicati nella Parola di Dio per combattere le nozioni non bibliche. L’intervento di Ganoune Diop al Consiglio annuale della Chiesa avventista mondiale.

Abbiamo bisogno del discernimento divino nell’affrontare le pandemie di razzismo, tribalismo, etnocentrismo, classismo, delle caste, dei clan e di qualsiasi ideologia e pratica suprematista. A dirlo è Ganoune Diop, direttore del Dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa della Chiesa avventista mondiale, nel messaggio tenuto l’11 ottobre al Consiglio annuale della denominazione.

Il discorso di Diop, dal titolo "La prospettiva di Dio su razza e razzismo", ha aperto la nuova giornata di lavori di questo importante incontro del Comitato esecutivo a fine anno, svolto online.

Radici bibliche del razzismo 
La Bibbia ci dice che le radici del razzismo furono seminate in cielo, quando l'angelo Lucifero si ribellò a Dio. Ma la controversia avvenuta in cielo è stata portata sul pianeta terra. "Attaccando gli esseri umani, lo scopo dell'avversario [Satana] è quello di infliggere danni alla creazione e alla reputazione di Dio" ha spiegato Diop “Gli esseri umani sono creati a immagine di Dio.… L'obiettivo principale di Satana è quello di cancellare l'immagine di Dio negli esseri umani… Storicamente, ha cercato di distruggere la chiesa di Cristo attraverso la persecuzione e il martirio. Ma non vi è riuscito. Ha quindi deciso di unirsi alla chiesa di Dio, fomentando eresie di ogni tipo. Il razzismo è una di esse”.

Secondo Diop, la questione fondamentale del razzismo, e di altre patologie sociali, è cosa vuol dire essere umani. “Chi dovrebbe essere considerato completamente umano? Ci sono persone che dovrebbero essere considerate meno che umane, forse subumane?” ha chiesto. "Anche quando parliamo di diritti umani, dovrebbe essere considerato per primo l'aspetto umano e non solo quello del diritto… Ed è qui che è sempre necessaria la voce delle persone di fede".

Il nostro mondo, il razzismo e la chiesa
Oggi il razzismo è condannato in tutto il mondo, ha ribadito Diop ai presenti collegati in video conferenza, ma nonostante i vari documenti internazionali, come la Dichiarazione universale dei diritti umani, è ancora presente. "Malgrado le buone dichiarazioni, convenzioni e alleanze, il problema del razzismo non scompare dalla società" ha affermato. Ma "cosa succede nella chiesa, tra leader, persone e attori religiosi in generale?" ha chiesto.

Diop ha ricordato ai membri del Comitato che Gesù si aspetta di più dai suoi seguaci. Il popolo ebraico al tempo di Gesù aveva una certa nozione di giustizia, ma Gesù disse loro di andare oltre quella nozione. Ai tempi di Gesù, "l'amore per il prossimo e l'odio per un nemico erano accettabili, ma Gesù chiese di più: l'amore per i nemici" ha sottolineato Diop “Quando si tratta del razzismo e dell'attuale richiesta globale di giustizia razziale, ci si aspetta di più dai cristiani. Perché i cristiani abbracciano il cuore di Dio che ama il mondo intero”.

Perché il razzismo è sbagliato 
In un contesto biblico, “il razzismo è un'eresia, un attacco alla verità. Distrugge la credibilità della Bibbia, perché prende in giro il racconto della creazione biblica" ha detto Diop che ha aggiunto "Il razzismo è un atto di incredulità, il rifiuto di una creazione fatta di esseri umani tutti creati a immagine di Dio". È quindi una forma di idolatria, perché usurpa le prerogative di Dio, “il razzista prende il posto di Dio".

Ha poi sottolineato che il razzismo ha portato alla discriminazione quando si tratta della salvezza, mentre invece la salvezza è universale e Dio la offre a tutti gli esseri umani. Inoltre "il razzismo mette a repentaglio la massima espressione della dignità umana, che è la libertà… È un attacco contro il carattere di Dio e l'ordine mondiale… È l'ignoranza sull'opera santificante dello Spirito Santo". Perché? Perché "ignora che ogni persona è un tempio dello Spirito Santo e quindi merita almeno lo stesso rispetto che si ha per i luoghi sacri come templi, cattedrali, chiese, moschee o santuari".

Alla ricerca di una soluzione 
Secondo Diop, lo scenario biblico potrebbe aiutarci a comprendere meglio, a rifiutare il razzismo in tutte le sue forme ed espressioni, e a immaginare le soluzioni all'attuale pandemia di razzismo.

Tutto è iniziato con il peccato di Adamo ed Eva, e le sue conseguenze nel nostro mondo. "La visione dell'uguaglianza biblica e della fratellanza nell'amore è stata sostituita da lotte di potere, conquiste, sottomissioni, dominazioni, schiavitù e persino genocidi" ha rimarcato Diop che ha continuato “In un mondo in cui è presente il peccato, Dio ha deciso di iniettare principi e valori favorevoli alla vita, alla dignità, al rispetto e alla protezione dei più vulnerabili, e alla pace". Ma il popolo scelto da Dio non è sempre stato all'altezza dell'ideale divino. "Anche tra gli apostoli di Gesù, vi era un elevato tasso di orgoglio e pregiudizio” e "Gesù ha dovuto lavorare personalmente con Pietro" poiché aveva difficoltà ad "abbracciare la visione inclusiva di Dio".

In seguito, l'apostolo Paolo ricordò ai cristiani: "Non c'è qui né Giudeo né Greco; non c'è né schiavo né libero; non c'è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù" (Galati 3:28).

"A livello personale, il razzismo può essere superato attraverso la rigenerazione dei cuori e la guarigione delle menti" ha proseguito Diop, con "il pentimento inteso nel doppio senso di cambiamento di atteggiamento e trasformazione della mente".

Contributo avventista 
“Gli avventisti del settimo giorno hanno qualcosa di unico da apportare sulla questione dell'uguaglianza e dell'equità” ha affermato Diop "Il nostro nome fa riferimento alla creazione, alla fiducia nella sovranità di Dio… La nostra chiesa è chiamata ad essere coerente nel non avere gerarchia. Aderiamo pienamente al Nuovo Patto dell'accesso diretto a Dio. Nessun mediatore. Nessun sacramento. Dal punto di vista divino, e della sua assoluta volontà, l'uguaglianza è un dono multiforme di Dio".

Infine, Diop ha citato la co-fondatrice della Chiesa avventista, Ellen G. White, che nel libro Con Gesù sul monte delle beatitudini ha scritto: "Cristo ha abbattuto il muro di separazione e i pregiudizi razziali insegnando alla famiglia umana l’amore universale. Egli ha liberato gli uomini dal circolo vizioso del loro egoismo; ha abolito le frontiere e le distinzioni sociali. Non ha fatto differenze fra concittadini e stranieri, amici e nemici. Ci ha insegnato a considerare come nostro prossimo tutti coloro che hanno bisogno e il mondo come il nostro territorio di lavoro” – p. 42 (38).

Ora è essenziale applicare l'ideale biblico: "Il mondo aspetta di vedere la nostra fede nell'uguaglianza tradursi in equità, correttezza e, in definitiva, rettitudine" ha concluso Diop.

[Fonte e foto: Adventist Review]

Condividi