Anche nel carcere di Parma – come sembra in tanti altri istituti di pena – un avviso in bacheca annuncia che dal 1 ottobre le telefonate settimanali ai familiari delle persone recluse saranno ridotte a una soltanto. Inizia così un articolo di "Ristretti Orizzonti" che riporta un appello di figli di carcerati "costretti a pagare per gli errori dei nostri genitori". Una petizione che sta girando on line per evitare l’inutile accanimento del limite alle telefonate, che toglie serenità ad un ambiente già provato dallo stress della reclusione, e che ha conosciuto numerosi suicidi in questi ultimi anni. Claudio Coppini e Roberto Vacca hanno chiesto un parere a Giuseppe La Pietra, coordinatore delle attività formative in carcere dell’ente di formazione Cefal-Emilia Romagna  e membro del coordinamento della pastorale carceraria della Diocesi di Parma.

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