Le piccole cose fanno la differenza: intervista al giornalista Ismaele La Vardera

Le piccole cose fanno la differenza: intervista al giornalista Ismaele La Vardera


In questo numero di “A tu per tu”, Roberto Vacca intervista Ismaele La Vardera, giornalista, inviato di Open Space (Italia 1) e di Telejato. Mercoledì 15 ottobre 2014 è andato in onda su Le Iene un servizio dal titolo “un ventunenne contro l’omerta’ politica” in cui un aspirante giovane giornalista siciliano denunciava dei brogli elettorali avvenuti durante le ultime elezioni comunali di Villabate, comune alle porte di Palermo. Lo faceva mandando in onda una dichiarazione rubata al consigliere comunale di turno, registrata di nascosto grazie al telefonino sempre acceso. Quel giovane e’ Ismaele La Vardera -collaboratore della piu’ piccola emittente televisiva d’Italia, la Telejato di Pino Maniaci, avamposto del giornalismo di frontiera. In quanto presidente dell’Associazione Nazionale Verita’ Scomode, Ismaele si rivolge spesso ai giovani nelle scuole di tutta Italia sottolineando l’importanza che i giovani non si rassegnino ma prendano in mano il loro futuro, non voltandosi dall’altra parte di fronte alle situazioni di illegalita’ molto diffuse nel nostro Paese. Ismaele e’ membro di una chiesa evangelica del suo paese natale, Villabate, un Comune alle porte di Palermo e in questa intervista sottolinea l’importanaza che tutti i cristiani facciano della legalita’ un aspetto integrante della loro esperienza di fede, con coraggio e determinazione, a partire dalle piccole cose. E’ questo infatti uno dei cardini del suo recente libro dal titolo Le piccole cose fanno la differenza. Il silenzio è dolo, Navarra Editore. In questo libro racconta cosa e’ accaduto prima e dopo il servizio de Le Iene. Di come un’azione che dovrebbe essere ordinaria – il rispetto della legalita’ e la denuncia del malaffare – diventa nella nostra societa’ una cosa straordinaria, ma, nello stesso tempo, puo’ tramutarsi in esempio e stimolo per i giovani. Le piccole cose fanno la differenza – ripete spesso Ismaele – e quando le piccole cose sono alla base della cultura della legalita’, ogni tipo di illegalita’ stenterà a crescere. L’intervista di Roberto Vacca prende spunto da un servizio di Ismaele Di Maggio presente nel numero di gennaio 2016 del Messaggero Avventista

Ismaele La Vardera

Festival internazionale del fumetto 2016

Festival internazionale del fumetto 2016


In questo numero di “A tu per tu”, Roberto Davide Papini, giornalista del quotidiano La Nazione di Firenze, e’ in contatto con noi via telefono da Angouleme, in Francia, dove si svolge fino al 31 gennaio il 43esimo festival internazionale del fumetto. In particolare Papini, membro della chiesa valdese di Firenze, ci parla del fumetto di orientamento cristiano, e delle mostre in corso anche in varie chiese cattoliche ed evangeliche

Padova. Consacrazione di Alan Codovilli al ministero pastorale

Padova. Consacrazione di Alan Codovilli al ministero pastorale

M3-Padova_consacrazione_pastorato_Codovilli10Donatella Listorti Nalin/Maol – Sabato 23 gennaio, la nostra comunità ha vissuto una mattinata molto speciale. Sono presenti il past. Stefano Paris, presidente dell’UICCA, che è stato pastore a Padova per sette anni; il past. Andrei Cretu, direttore del Campo Nord; il past. Franco Mosca, direttore dell’Associazione pastorale dell’UICCA; il past. Ignazio Barbuscia jr, direttore del dipartimento della Gioventù Avventista in Italia.

Perché così tanti ospiti? Oggi si svolge la cerimonia di consacrazione al ministero pastorale del nostro attuale pastore, Alan Codovilli.

Per l’occasione sono presenti anche la mamma di Alan e i familiari della moglie, Romina.

M3-Padova_consacrazione_pastorato_Codovilli1I vari pastori presenti ricordano i momenti particolari del cammino pastorale percorso fin qui da Alan e Romina. Ricordiamoci, infatti, che il voto pastorale non riguarda solo una persona, ma entrambi i coniugi!

Nella predicazione, il presidente Stefano Paris apre la Bibbia nella lettera agli Ebrei che dice: «Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta» (12:1-2). Guida poi M3-Padova_consacrazione_pastorato_Codovilli13l’attenzione della famiglia Codovilli e di tutti i presenti su alcuni aspetti fondamentali contenuti nel testo.

La testimonianza lasciata dagli altri. Ebrei 11 ripercorre le esperienze di fede di coloro che hanno creduto e amato Dio nei tempi passati. E il capitolo 12 inizia proprio evidenziando che oltre alla nostra testimonianza personale è importante la testimonianza di quelli che ci hanno preceduto e ci hanno dato un esempio, ci hanno indicato il cammino, per poter anche noi diventare esempio M3-Padova_consacrazione_pastorato_Codovilli12per gli altri.

Deponiamo ogni peso. Secondo gli studiosi dell’antica Grecia, sembra che gli atleti, prima di gareggiare, si spogliassero quasi completamente per deporre ogni peso che potesse intralciare la loro corsa. Anche noi, dobbiamo spogliarci e deporre ogni peso del nostro io e del peccato davanti al Signore, nella corsa verso la vita eterna.

Fissando lo sguardo su Gesù. È fondamentale, nel servizio pastorale e in quello di fedeli credenti, mantenere costantemente lo sguardo fisso su Cristo. È lui il nostro obiettivo e traguardo, è lui che crea in noi la fede e la rende perfetta. A volte, quando il cammino sembra lungo ci si può distrarre. Un aereo era caduto un Florida e non si capiva M3-Padova_consacrazione_pastorato_Codovilli2che cosa avesse provocato la tragedia. In realtà era accaduto che si era accesa una luce in cabina e i piloti avevano cercato di capire perché si fosse accesa, ma erano così intenti a farlo da distrarsi al punto da non accorgersi che l’aereo stava precipitando. Tenere lo sguardo fisso su Gesù è un esercizio da fare quotidianamente, senza distrarsi, per giungere salvi al traguardo.

Arriva poi l’atteso momento dell’imposizione delle mani e gioia e commozione traspaiono dai volti di Alan e Romina. Oltre ai pastori, per questa invocazione speciale di consacrazione si uniscono M3-Padova_consacrazione_pastorato_Codovilli17anche due degli anziani della nostra comunità: Orazio Vettorato e Franco Bellunato.

Dopo la consacrazione eccoci alle dediche e ai doni: versetti biblici, fiori, il canto della corale, il dono della chiesa (presentato in una grande scatola) e, infine, una dedica canora di Erika Rosini, direttrice del coro di Padova.

Alan riesce a parlare e a ringraziare; Romina, incoraggiata da tutta la chiesa, riesce a dire soltanto: «Sono d’accordo con quello che ha detto M3-Padova_consacrazione_pastorato_Codovilli19Alan, sono troppo emozionata!».

È stata una festa stupenda, che ci ha permesso di vivere, anche in questo sabato, un pezzo di cielo.

 

 

 

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Radio, corsi biblici e internet in sinergia per predicare il Vangelo

Radio, corsi biblici e internet in sinergia per predicare il Vangelo

M3-Roma Ostia Alessandra Zangarelli1Lina Ferrara – Sempre di più internet, la radio, i social media possono essere strumenti per predicare il Vangelo della salvezza in Cristo. E sempre più persone usano questi mezzi per conoscere la Bibbia e arrivare a scelte importanti per la loro vita. È successo anche ad Alessandra Zangarelli che ha conosciuto la Chiesa cristiana avventista e ha studiato la Scrittura grazie al materiale pubblicato sul sito internet dal dipartimento Comunicazioni nazionale e alla radio RVS che l’ha indirizzata verso i corsi biblici per corrispondenza. Insomma, una sinergia di strumenti, tecnologia e calore umano hanno permesso ad Alessandra di fare chiarezza nel suo cuore e di scegliere Gesù.

Un anno fa, il 24 gennaio, scendeva nelle acque battesimali nella chiesa cristiana avventista di Roma Ostia, testimoniando pubblicamente la sua scelta. Come ogni conversione, anche la sua è stata un miracolo del Signore. Alcuni hanno seminato e lo Spirito Santo, trovando terreno fertile, ha fatto crescere e portato frutto. Ora Alessandra svolge attività di volontariato nella radio RVS di Roma e la sua passione è l’evangelizzazione.

Le ho rivolto alcune domande per condividere la sua esperienza.

M3-Roma Ostia Alessandra Zangarelli4Lina Ferrara: Come hai conosciuto la Chiesa cristiana avventista?
Alessandra Zangarelli: Inizialmente tramite la radio. Era la fine del 2008 e, ascoltando la radio, ho sentito il messaggio di «Scegli Gesù» in cui davano anche un numero di telefono. Ho chiamato e ho parlato con Carmen Zammataro, della RVS di Roma, e lei mi ha invitato a richiedere un libro e a partecipare ai corsi biblici per corrispondenza; così ho dato la mia adesione. A quel tempo non avevo ancora il computer e ho iniziato a seguire il corso biblico per corrispondenza con il modello cartaceo. Sono stata seguita da Silvia Vadi. Con lei si è istaurato un rapporto di amicizia, le ho aperto il cuore e spiegato le mie problematiche. Sono infatti uscita dalla chiesa pentecostale subito dopo il battesimo, per una serie di motivazioni a livello dottrinale che non avevo acquisito prima. Per cinque anni non ho voluto più far parte di nessuna chiesa, ma poi il Signore mi ha riportato in una comunità di credenti.
Ho seguito tutto il percorso di studi iniziato con Silvia Vadi. Poi ho avuto il computer e così sono andata sul sito internet della Chiesa cristiana avventista e lì ho usufruito del «bazar biblico», gestito dal past. Francesco Zenzale, perché dentro di me c’era comunque il caos a livello dottrinale. Il Signore mi ha aiutato a capire e a prendere una posizione, mi ha fatto anche scoprire la sua santità, l’importanza del sabato. Devo dire che tuttora mi servo ancora del «bazar biblico» quando devo parlare con qualcuno di un argomento in particolare. Oppure mando una email a Francesco Zenzale, che mi risponde e mi invia degli allegati.
Ed è una benedizione perché è tutto gratuito. Mentre nelle altre realtà devi comunque dare un contributo e non offrono una vasta gamma di corsi; invece qui il materiale è tutto gratuito e a disposizione.

L. F.: Hai trovato facile andare su internet e cercare le varie risorse e materiali?
A.
Z.: Sì. Una volta approdata sul sito dei corsi, mi sono iscritta e ho iniziato a seguirli. La cosa bella è che, pur essendo a distanza c’è un rapporto con l’insegnante, perché comunque si possono fare le domande e si trova molta disponibilità. Venivo da un ambiente un po’ chiuso, in cui mi dicevano di non fare troppe domande perché le cose «le devi accettare per fede». Invece qui ho trovato tutto un altro sistema: un incoraggiamento al confronto che poi porta alla crescita.

L. F.: Come hai iniziato a frequentare la chiesa di Ostia?
A.
Z.: Ho ricevuto online gli indirizzi di tutte le chiese e un sabato sono venuta qui a Ostia per la prima volta nel 2008. All’epoca lavoravo e non avevo la possibilità di frequentare la chiesa di sabato, ma vivevo un combattimento interiore che è durato parecchio. Alla fine, il Signore è buono e mi ha guidato anche in questo.

L. F.: Ti senti chiamata a portare il Vangelo agli altri?
M3-Esperienza Ostia1A. Z.: Sì. Quando dopo tre mesi dal battesimo sono uscita dalla chiesa pentecostale che frequentavo, una chiesa libera, l’unica cosa che desideravo era testimoniare di Gesù, perché comunque aveva cambiato la mia vita. Non c’era , però, una chiesa a cui riferirmi e mi dicevo: «Signore, come faccio a testimoniare agli altri?». Allora raccontavo semplicemente quello che egli aveva fatto per me e parlavo solo di Gesù. Compravo i vangeli e li distribuivo. Questo è durato per parecchio tempo, perché sono passati sette anni prima di incontrare gli avventisti.

L. F.: È trascorso un anno dal tuo battesimo. Come ti sei inserita nella tua comunità?
A. Z.: È stata una crescita graduale. Inizialmente mi mancava il potermi relazionare con fratelli e sorelle della mia età; essendo la mia chiesa composta in prevalenza da persone anziane. Ora sono impegnata nell’evangelizzazione e man mano che passa il tempo mi sento più parte della mia comunità. Tra l’altro sono stata da poco incaricata di occuparmi del dipartimento delle Comunicazioni locale.

L. F.: Da alcuni mesi svolgi attività di volontariato nella radio RVS di Roma. Puoi raccontarci brevemente questa tua esperienza?
A. Z.:
Grazie alM3-Esperienza Ostia2 past. Lupu Cornelio Benone, dal marzo scorso ho l’opportunità di servire il Signore come volontaria nella radio RVS di Roma. Questa esperienza mi ha arricchito molto e mi permette di relazionarmi con diverse persone. Contattando i nostri radio ascoltatori, insieme con Luigi Caratelli e il past. Lupu svolgiamo un’opera di testimonianza. Molti ascoltatori di RVS sono venuti a visitare la nostra chiesa di Ostia, alcuni sono venuti negli studi della radio per partecipare al programma «Racconti allo specchio» del past. Lupu; altri sono rimasti colpiti dalle conferenze di L. Caratelli «Il mistero del giorno scomparso», «Dove comincia il cielo», «Voci dall’aldilà»; e sono venuti in radio per approfondire gli studi biblici. Ce ne sono alcuni che frequentano la chiesa. C’è chi si sta preparando al battesimo; chi, grazie alla preziosa collaborazione del past. F. Zenzale, ha potuto ricevere studi di approfondimento biblico via email.
Abbiamo creato un gruppo su Whatsapp composto da ascoltatori della radio e fratelli di diverse comunità avventiste: mandiamo versetti biblici giornalieri e si possono fare richieste di preghiera. In questo modo si è rafforzato di più il legame tra chiesa cristiana avventista e ascoltatori di RVS: 6 di loro, con le famiglie, erano al concerto di Natale a Ostia; sabato scorso è venuta per la prima volta un’insegnante che, alla fine del culto, ha chiesto al pastore di studiare la Bibbia.

La questione dei diritti, una questione di liberta’

La questione dei diritti, una questione di liberta’


NEV – Dopo la Lombardia, anche la Regione Veneto e’ intenzionata ad approvare una legge che, a partire dalle norme di governo del territorio, finisce per limitare la possibilita’ di aprire nuovi locali di culto e quindi la liberta’ religiosa.

A questo riguardo, il 12 gennaio si e’ svolta presso la Seconda Commissione del Consiglio Regionale del Veneto un’audizione di alcune rappresentanze delle confessioni religiose volta ad acquisire un parere sul Progetto di legge regionale n. 41 relativo alle modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 aprile 2004 n. 11 sul Governo del territorio. Vi hanno partecipato esponenti della Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo Stato (CCERS) e dell’Ufficio legale della Tavola valdese, unitamente a rappresentanti della chiesa valdese e luterana di Venezia. Presente inoltre una delegazione delle comunita’ islamiche venete e un rappresentante della comunità sikh.

Come nel precedente caso lombardo, le disposizioni previste dal progetto normativo della Regione Veneto introducono limiti urbanistici per l’edilizia di culto, con l’intento di restringere il diritto per le comunita’ di fede di godere di adeguati spazi per lo svolgimento delle attività di preghiera e dei momenti di incontro comunitari. Diversi gli aspetti che la rappresentanza evangelica ha portato all’attenzione della Commissione consiliare, primo tra tutti i rilievi di incostituzionalita’ di un progetto che giuridicamente e politicamente e’ teso a limitare l’esercizio della liberta’ religiosa individuale e collettiva. Il riferimento e’ all’introduzione di una normativa speciale per i luoghi di culto che restringa l’esercizio dei diritti proprio sulla base della finalita’ religiosa dell’incontro. Ne e’ esemplificazione la decisione di porre a carico delle confessioni richiedenti gli oneri per la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria (strade, parcheggi, illuminazione, fognature, ecc.), o la previsione di distanze “di sicurezza” tra luoghi di culto di diverse confessioni, da costruirsi ai confini degli spazi abitati.

Nonostante la compattezza delle istanze provenienti dalle confessioni religiose rappresentate, al termine dei lavori la Seconda Commissione ha espresso parere favorevole a quello che e’ stato subito ribattezzato “disegno di legge anti-moschee” ma che, ancora una volta, finisce per colpire tutte le comunita’ di minoranza e, in particolare, quelle straniere. Il varo della nuova normativa e’ previsto entro l’estate.

In questo numero de “L’AltroBinario”, Claudio Coppini e Roberto Vacca hanno parlato di questa vicenda con Davide Romano, responsabile del dipartimento “Liberta’ religiosa” dell’Unione italiana delle Chiese avventiste.

Nella seconda parte del programma, invece i conduttori riflettono sul tema molto attuale (e controverso) delle cosiddette “unioni civili” con la pastora battista Anna Maffei e con il pastore avventista Saverio Scuccimarri.

Aplr. Iscrizioni a scuola e scelta dell’insegnamento della religione cattolica

Aplr. Iscrizioni a scuola e scelta dell’insegnamento della religione cattolica

M27-Liberta religiosa_domande sabato libero per scuolaMaol – Dal 22 gennaio al 22 febbraio sono aperte le iscrizioni per gli alunni e studenti che iniziano un nuovo percorso scolastico al primo anno della scuola elementare, delle medie e delle superiori o presso un Centro di formazione regionale.

Con l’iscrizione bisognerà anche scegliere se avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica (Irc). A questo proposito e per avere le idee più chiare, Il Messaggero Avventista online (Maol) ha rivolto alcune domande al past. Davide Romano, direttore del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa (Aplr) della Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno.

Maol: Gennaio è tempo di iscrizioni a scuola e bisogna anche scegliere se avvalersi dell’insegnamento dell’Irc. Che cosa possono fare i genitori per non avvalersi di questa materia?
Davide Romano: Occorre intanto ribadire l’assoluta facoltatività dell’ora di religione cattolica, come ha confermato la Corte costituzionale con la sentenza 203/89. I genitori dovranno compilare l’apposito allegato (scheda B), che trovano online al momento dell’iscrizione e che consente l’esercizio della scelta di avvalersi o non avvalersi. Mentre, all’inizio dell’anno scolastico, cioè a settembre, dovranno precisare (compilare scheda C) se intendono far assentare l’alunno dalla scuola o chiedere l’attivazione dell’ora alternativa a quella di religione. Ricordo, comunque, che anche ad anno scolastico in corso è possibile rettificare, in un senso o nell’altro, la scelta (sull’avvalersi o non avvalersi) fatta all’inizio dell’anno, cioè a gennaio.

Maol: In che modo possono impiegare quell’ora gli studenti che non si avvalgono dell’Irc?
D. R.: Esistono in teoria quattro diverse opzioni:
– Possibilità di non svolgere alcuna attività e quindi lasciare la scuola o entrare in seconda ora, se l’ora di religione è collocata alla prima.
– Attività didattiche e formative.
– Attività di studio o ricerca individuali con assistenza di personale docente.
– Libera attività di studio e di ricerca individuale senza assistenza di personale docente.
Quest’ultima però non è riferibile anche alle classi della scuola primaria.
Ricordiamo – dettaglio ignorato da molti – che tra le attività didattiche alternative rientra anche la possibilità, a norma di legge di intesa (n. 516/1988 art. 12), di richiedere l’intervento del pastore della chiesa avventista locale per svolgere l’ora sostitutiva. In tal caso la scuola non ha oneri aggiuntivi, ma deve mettere a disposizione un’aula o un luogo congruo.

Maol: Come si deve agire se le segreterie delle scuole dicono di non poter attivare l’ora alternativa?
D.
R.: Occorre con cortesia e fermezza insistere, poiché le direzioni scolastiche sono obbligate ad attivarle. Non possono esimersi.

Maol: Ci sono sviluppi per quanto riguarda l’insegnamento della religione nella scuola?
D. R.: Al momento non ci sono sviluppi. L’Irc è disciplinata dal concordato tra lo stato e la chiesa cattolica, che traduce l’art. 7 della Costituzione. Dunque è presumibilmente destinata a restare. Esiste tuttavia la possibilità, per via legislativa, di ampliare l’offerta formativa delle scuole, ad esempio fornendo percorsi di studio che alfabetizzino gli studenti a una conoscenza più generale delle varie tradizioni religiose. Un progetto di legge sulla libertà religiosa è allo studio e prossimamente sarà presentato in parlamento. Esso contiene anche qualche piccola novità circa il tema dell’istruzione del fatto religioso. Vedremo che cosa accadrà.

Maol: Perché è importante non avvalersi dell’Irc?
D. R.: Direi per due fondamentali motivi:
– Intanto perché si dà concreta attuazione al principio di libertà di coscienza e di religione.
– Inoltre, oggi più che mai, occorre che tutti i cittadini,che sono portatori di istanze religiose ed etiche diverse da quelle di maggioranza, diano testimonianza della loro diversità, affinché le istituzioni di questo nostro paese, che ancora in molti casi si autocomprende come mono-religioso, assumano maggiore consapevolezza del pluralismo religioso e culturale che ormai connota irreversibilmente la società italiana.

Per eventuali chiarimenti e consigli rivolgersi al dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa: d.romano@avventisti.it o d.bognandi@avventisti.it

 

Attentati in Burkina Faso. Il racconto del presidente di ADRA Italia

Attentati in Burkina Faso. Il racconto del presidente di ADRA Italia

logótipo ADRAIl terrorismo è arrivato anche in uno dei rari paesi sicuri dell’Africa occidentale

Notizie Avventiste – Una violenza così non si era mai vista in Burkina Faso. Gli attentati dei giorni scorsi hanno seminato morte, paura e distruzione. Nel paese africano, tra i più poveri del mondo, vive e opera Allain Long, presidente di ADRA Italia (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso), che ha inviato un resoconto degli attentati e della situazione in Burkina Faso.

Gli attacchi sono iniziati la sera di venerdì 15 gennaio. “Il primo contro alcuni gendarmi nel nord del paese”, racconta A. Long. “Poi i terroristi hanno preso una coppia di occidentali, nella zona di Djibo: due medici australiani di 80 e 84 anni, che vivevano in Burkina da più di 40 anni. Infine l’attentato nella capitale, nel viale centrale di Ouagadougou. Un ristorante è stato bruciato dopo raffiche di kalashnikov; sono almeno una decina i morti. E di fronte al ristorante, un albergo è stato preso d’assalto”.

Il ristorane è il “Cappuccino”, gestito da un italiano che ha perso la moglie, il figlio di 8 anni e la suocera. “L’ambasciatore d’Italia in Burkina Faso, con sede ad Abidjan, è venuto a porgergli le condoglianze del paese e a incoraggiare tutta la comunità italiana residente qui”, racconta A. Long.

In totale, negli attacchi, hanno perso la vita una trentina di persone e altrettanti sono stati i feriti. “È la prima volta che il Burkina subisce questo tipo di attentati”, continua il presidente di ADRA Italia, “rivendicati da un gruppo di estremisti islamici denominati Aqmi (Al Qaeda nel Maghreb islamico), che cerca di mettersi in luce con la violenza e che è stato l’autore della strage, lo scorso novembre, nell’albergo più lussuoso di Bamako, in Mali. Questo gruppo non ha niente a che vedere con l’Isis, anzi, sono rivali. L’Isis si è sviluppato nel modo che ben sappiamo, ma l’Aqmi non vuole lasciare terreno in una zona del Sahel, dove ha dovuto subire tante perdite a causa dell’intervento francese”.

Venerdì 22 gennaio, alcuni elementi del ex reggimento di sicurezza presidenziale hanno preso d’assalto un deposito d’armi proprio nella capitale.
“Il Burkina Faso era considerato uno dei rari paesi sicuri in Africa occidentale. Ormai siamo anche noi colpiti dal cancro dell’estremismo. La situazione della sicurezza deve essere presa sul serio. Tante zone sono sconsigliate e per le Ong è una difficoltà supplementare nello svolgimento delle loro attività sociali e umanitarie”, conclude il presidente di ADRA Italia.

 

Attentati in Burkina Faso. Il racconto del presidente di ADRA Italia

Attentati in Burkina Faso. Il racconto del presidente di ADRA Italia

logótipo ADRAMaol – Gli attentati dei giorni scorsi in Burkina Faso hanno seminato morte, paura e distruzione. Nel paese africano, tra i più poveri del mondo, vive e opera Allain Long, presidente di ADRA Italia (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso), che ha inviato un resoconto degli attentati e della situazione in Burkina Faso.

Gli attacchi sono iniziati la sera di venerdì 15 gennaio. «Il primo contro alcuni gendarmi nel nord del paese», racconta A. Long, «Poi i terroristi hanno preso una coppia di occidentali, nella zona di Djibo: due medici australiani di 80 e 84 anni, che vivevano in Burkina da più di 40 anni. Infine l’attentato nella capitale, nel viale centrale di Ouagadougou. Un ristorante è stato bruciato dopo raffiche di kalashnikov; sono almeno una decina i morti. E di fronte al ristorante, un albergo è stato preso d’assalto».

Il ristorane è il «Cappuccino», gestito da un nostro connazionale che nella strage ha perso la moglie, il figlio di 8 anni e la suocera. «L’ambasciatore d’Italia in Burkina Faso, con sede ad Abidjan, è venuto a porgergli le condoglianze del paese e a incoraggiare tutta la comunità italiana residente qui», racconta A. Long.

In totale, negli attacchi, hanno perso la vita una trentina di persone e altrettanti sono stati i feriti. «È la prima volta che il Burkina subisce questo tipo di attentati», continua il presidente di ADRA Italia, «rivendicati da un gruppo di estremisti islamici denominati Aqmi (Al Qaeda nel Maghreb islamico), che cerca di mettersi in luce con la violenza e che è stato l’autore della strage, lo scorso novembre, nell’albergo più lussuoso di Bamako, in Mali. Questo gruppo non ha niente a che vedere con l’Isis, anzi, sono rivali. L’Isis si è sviluppato nel modo che ben sappiamo, ma l’Aqmi non vuole lasciare terreno in una zona del Sahel, dove ha dovuto subire tante perdite a causa dell’intervento francese».

Venerdì 22 gennaio, alcuni elementi del ex reggimento di sicurezza presidenziale hanno preso d’assalto un deposito d’armi proprio nella capitale.

«Il Burkina Faso era considerato uno dei rari paesi sicuri in Africa occidentale. Ormai siamo anche noi colpiti dal cancro dell’estremismo. La situazione della sicurezza deve essere presa sul serio. Tante zone sono sconsigliate e per le Ong è una difficoltà supplementare nello svolgimento delle loro attività sociali e umanitarie», conclude il presidente di ADRA Italia.

(Fonte: Notizie Avventiste)

Parma – Luce di Betlemme

Parma – Luce di Betlemme

M3-Parma_Luce_Betlemme2_2015D. La Mantia – Sabato 19 dicembre, nella chiesa di San Patrizio, le organizzazioni scout della città (AISA, AGESCI, GNGEI e MASCI) hanno accolto la luce della pace di Betlemme. Questa fiamma vuole rappresentare la luce e la pace che Cristo, venendo sulla terra, ha portato nel mondo. Erano presenti i rappresentanti delle chiese cristiane della città, un’associazione musulmana e, ospite d’eccezione, il prefetto di Parma, Giuseppe Forlani, scout da anni. Nel suo messaggio, il pastore avventista ha ricordato l’episodio di Emmaus, in cui i discepoli hanno riconosciuto Gesù alla luce della candela, allo spezzare del pane… la loro vita era al buio e solo Cristo dava la vera luce. Molto M3-Parma_Luce_Betlemme_2015apprezzato il canto degli scout AISA della comunità ghaneana di Reggio Emilia.

 

 

 

 

 

 

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