Le Ultime Tre cose della Sera 29 SPECIALE CAPODANNO 2020-2021

Le Ultime Tre cose della Sera 29 SPECIALE CAPODANNO 2020-2021


Le Ultime 3 cose della sera 29 SPECIALE CAPODANNO 2020-2021

Le ultime 3 cose della sera…anzi quattro, non sono altro che un modo diverso per trascorrere una mezz'ora insieme prima della buona notte.
In ogni puntata ascolteremo: due vecchi ricordi incisi sul vinile "canzoni d'altri tempi", una brevissima storia con una morale "Per Riflettere" sorseggeremo una Tisana e per finire avremo modo di ascoltare una bella canzone, ma non solo, conosceremo anche la nascita, la paternità e la storia del brano.
MA QUESTA PUNTATA SARA' DIVERSA DALLE SOLITE! Sarà una puntata dedicata all'anno passato tanta musica per ricordare… IL NEMICO INVISIBILE

A condurre la puntata sarà: Domenico Sangiorgio 

Brani e testi di questa puntata:

– (Il nostro tempo) Mario Biondi,Annalisa Minetti,Gaetano Curreri,Dodi Battaglia,Andrea Callà,Petra Magoni, Marcello Sutera-

– (Ma il cielo è sempre più blu) Alessandra Amoroso, Annalisa, Arisa, Baby K, Claudio Baglioni, Benji & Fede, Loredana Bertè, Boomdabash, Carl Brave, Michele Bravi, Bugo, Luca Carboni, Simone Cristicchi, Gigi D'Alessio, Cristina D'Avena, Fred De Palma, Diodato, Dolcenera, Elodie, Emma, Fedez, Giusy Ferreri, Fabri Fibra, Fiorello, Francesco Gabbani, Irene Grandi, Il Volo, Izi, Paolo Jannacci, J-Ax, Emis Killa, Levante, Lo Stato Sociale, Fiorella Mannoia, Marracash, Marco Masini, Ermal Meta, Gianni Morandi, Fabrizio Moro, Nek, Noemi, Rita Pavone, Piero Pelù, Max Pezzali, Pinguini Tattici Nucleari, Pupo, Raf, Eros Ramazzotti, Francesco Renga, Samuel, Francesco Sarcina, Saturnino, Umberto Tozzi, Ornella Vanoni…e Alessandro Gaetano.

– (Sound of Silence) Mathias Fritsche (RAP)

– (Viceversa) Cover.

– (Rinascerai) Pooh.

– Lettera del pastore Marco Cannizzaro.

– Spot (ricordo) Gigi Proietti.

– Jerusalema.
 

Gocce di Rugiada 648 (Ciao 2020)

Gocce di Rugiada 648 (Ciao 2020)


Gocce di Rugiada a cura di Barbara Zordan

Gocce di Rugiada 648  (Salmo 107-29) Ciao 2020.

Brevi spunti di riflessione per iniziare la giornata…ma anche per la fine del giorno. Un incoraggiamento a vivere la vita con uno scopo che va oltre le nuvole ma con i piedi per terra. Ogni riflessione ha la durata massima di circa 4 minuti prodotte da Radio Voce della Speranza di Forlì. 

Consigli per un 2021 ricco di fede e di speranza

Consigli per un 2021 ricco di fede e di speranza


Se pensiamo ai regali che abbiamo ricevuto per Natale, la nostra mente probabilmente richiamerà qualcosa di materiale. Ma quest’anno più che mai, in questo periodo di grandi difficoltà, forse il regalo più apprezzato è esserci, anche a distanza. E il dono più grande che ciascuno di noi ha ricevuto non è un oggetto, ma una persona: Gesù infatti è venuto sulla Terra per darci la vita eterna, un regalo dal valore inestimabile. Come risponderai a questo dono? E cosa possiamo fare per rafforzare il nostro rapporto con Dio nel nuovo anno? Come possiamo far crescere in noi fede e speranza?

Alessia Calvagno ne ha parlato con Mariarosa Cavalieri, responsabile del Dipartimento Ministeri Personali e Scuola del Sabato della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno.

Foto 32584108 © Mk74Dreamstime.com

Un Natale solidale a Jesi e Conversano

Un Natale solidale a Jesi e Conversano

HopeMedia Italia – “A Natale mettiti in pigiama” è stato lo slogan di Adra Jesi, il coordinamento locale dell’agenzia umanitaria avventista che opera nella città marchigiana e nei dintorni con progetti solidali e la partecipazione a iniziative benefiche del Comune jesino.

Dal 16 al 23 dicembre, i volontari di Adra hanno allestito uno stand in pieno centro città.
“Il banchetto della solidarietà era presente in Corso Matteotti” ha spiegato Michele Abiusi, pastore emerito “Il nostro era l’unico banchetto autorizzato. Abbiamo distribuito, in cambio di un’offerta libera, una quantità di pigiami nuovi, nella loro confezione, che ci erano stati donati”.

Una ventina sono stati i volontari che si sono avvicendati al banchetto allestito in chiave natalizia. “Le persone che si avvicinavano e prendevano i pigiami lasciando un’offerta” ha aggiunto Abiusi “avevano maggiore consapevolezza dell’attività svolta da Adra e dalla Chiesa avventista”.

200 pigiami ceduti – 123 da donna, 50 da uomo e 27 da bambino/a – è il bilancio finale dell’iniziativa. Il ricavato sarà utilizzato per progetti sociali a Jesi.

“Attraverso queste pagine” ha concluso Abiusi “vorrei esprimere il mio personale ringraziamento innanzitutto a Dio che ci ha permesso di svolgere questa esperienza con un tempo meteorologico magnifico, all’amministrazione comunale che ci ha concesso il permesso di realizzare il banchetto solidale, e poi a tutti i volontari che hanno messo il cuore in questa iniziativa”.

Conversano 
A Conversano, in Puglia, la sezione locale di Adra ha realizzato un altro progetto solidale.
“Tutti gli anni nel periodo natalizio” ha affermato Antonietta Fantasia “il momento più atteso dai bambini è quello dell’apertura dei pacchi-dono che sono sotto l’albero! Tutti i bambini esultano di gioia quando scartano i loro pacchi e all’interno vi trovano i giochi tanto desiderati e tanto sperati! Adra di Conversano si è chiesta se quest’anno i bambini di tutte le famiglie della nostra città avrebbero potuto vivere le stesse emozioni”.

Non volendo lasciare nessun piccolo senza regalo e per sostenere le famiglie in difficoltà, l’agenzia umanitaria ha invitato la cittadinanza a donare un gioco, anche usato purché in ottimo stato. “La risposta all’appello è stata generosa e molto partecipata da tanti bimbi di famiglie benestanti” ha aggiunto Fantasia “Alcuni bambini sono venuti presso la nostra chiesa per donare con gioia il proprio gioco preferito, sapendo che avrebbe reso felice un loro coetaneo”.

Anche la distribuzione dei giocattoli è stata un successo e ha evidenziato quante persone vivono un periodo critico. “Numerose, infatti, sono state le famiglie che, in tre pomeriggi, hanno potuto prelevare dei giochi che hanno preso posto sotto l’albero di Natale e sicuramente portato gioia a tanti bimbi. Inoltre, le famiglie hanno potuto prendere capi d’abbigliamento e scarpe” ha spiegato Fantasia che ha concluso “Non ci stanchiamo di fare il bene! Un sentito grazie ai numerosi donatori che sono i primi protagonisti di questa catena d’amore”.

Adra Croazia sui luoghi del terremoto

Adra Croazia sui luoghi del terremoto

La Croazia è stata colpita duramente dal terremoto. “Metà della città è scomparsa. È come Hiroshima” ha detto scioccato il sindaco di Petrinja, Darinko Dumbovic. L’ospedale è stato colpito gravemente e le squadre di soccorso sono ancora al lavoro”.

Dag Pontvik, direttore di Adra Italia, dopo aver parlato con Slavica Marceta, direttrice dell'agenzia umanitaria avventista in Croazia, ha affermato: “Lei insieme a un suo collaboratore si trovano nelle zone colpite in questo momento, per valutare la situazione e cercare di identificare la migliore azione d’intervento“.

Nella zona di Petrinja si sono verificate diverse scosse di assestamento dopo il terremoto di magnitudo 5 di lunedì. Secondo il Servizio sismologico croato, il nuovo sisma ha raggiunto un'intensità di 6.2. I media croati riportano un bilancio di almeno sette morti. Il terremoto è durato circa 20 secondi ed è stato avvertito da quasi sei milioni di persone. Praticamente è stato percepito su tutto il territorio della Croazia, ma anche in Slovenia, Bosnia ed Erzegovina e Serbia.

La popolazione croata ha bisogno di tutto l’aiuto possibile.

Puoi sostenere e dare speranza con un tuo contributo.

Conto corrente bancario IBAN: IT 72 S 01030 03203 000002465824

N.B. specificare nella causale “Emergenza Croazia”.

 

[Fonte: https://adraitalia.org/terremoto_croazia]

Scuola del Sabato. Il Libro di Isaia nello studio quotidiano della Bibbia

Scuola del Sabato. Il Libro di Isaia nello studio quotidiano della Bibbia

Hope Media Italia – L'unicità del libro di Isaia, considerato il più grande profeta della Bibbia, è oggetto di studio della guida tematica prodotta dalla Chiesa avventista per il primo trimestre del 2021. Il titolo generale è Isaia: “Consolate il mio popolo”. Gli spunti di studio quotidiano sono stati scritti dal teologo Roy Gane, nato in Australia e professore di Bibbia ebraica e lingue mediorientali antiche presso il Seminario teologico avventista della Andrews University, negli Stati Uniti. La sua specialità è la legge biblica, tra cui le norme sul funzionamento del sistema rituale israelita nel santuario. Ricordiamo che il prof. R. Gane è stato anche uno dei traduttori della Common English Bible pubblicata nel 2011, oltre che autore di diversi libri.

Sul tema, l’Agencia Adventista Sudamericana de Noticias (Asn) ha intervistato il prof. R. Gane.

Asn: Qual è il contesto generale e quello storico del libro di Isaia? 
Roy Gane: Isaia prestò servizio nel regno meridionale di Giuda durante un periodo di cambiamenti sconcertanti e di letale pericolo per il popolo eletto di Dio. La carriera profetica di Isaia durò dall'ultima parte del regno del re Uzzia, che morì intorno al 740 a.C., durante i regni di Jotham, Acaz ed Ezechia, fino probabilmente all'inizio del regno di Manasse nel 680 a.C. Informazioni sui dati storici contestuali per questo periodo si possono trovare in 2 Re 15-21 e 2 Cronache 26-33. 
Il popolo di Giuda divenne compiacente durante il lungo, pacifico e prospero regno di Uzzia, dimenticò di avere bisogno del Signore e la propria responsabilità verso di lui; ma fu bruscamente svegliato dagli eventi internazionali.

Asn: Stiamo parlando del periodo del predominio dell'Assiria nella regione, giusto?
R. G.: Sì. Il re assiro Tiglate-Pileser III iniziò a regnare nel 745 a.C. e a espandere il suo impero. Quando minacciò i regni di Siria e Israele settentrionale, questi si unirono contro Giuda e cercarono di costringere Acaz ad aderire al patto. Dio, tramite Isaia, lo esortò con forza ad avere fede che il Signore lo avrebbe protetto dalla coalizione siro-israelita (cfr. Isaia 7). Invece di fidarsi di Dio, Acaz si rivolse al potere umano per chiedere aiuto: corruppe Tiglat-Pileser per aiutare Giuda contro i suoi nemici, così il re assiro invase la Siria e il nord di Israele. Ciò mise Giuda sotto la pericolosa influenza assira. Acaz era malvagio e idolatra, ma suo figlio, Ezechia, era fedele a Dio e istituì una riforma religiosa completa. Quando Ezechia fu liberato dall'Assiria, il re assiro Sennacherib invase Giuda e assediò Gerusalemme. Solo un miracolo poteva salvare Giuda in modo che il popolo potesse continuare la sua esistenza come gruppo distinto da cui sarebbe venuto il Messia. Ezechia supplicò Dio di liberare Giuda, cosa che Dio, tramite Isaia, promise di fare. L'angelo del Signore fece morire 185.000 soldati assiri così Sennacherib dovette tornare in Assiria (cfr. Isaia 37). In questo modo, Dio salvò miracolosamente Gerusalemme e Giuda.

Tuttavia, quando i messaggeri di Babilonia andarono da Ezechia dopo che Dio lo aveva guarito da una malattia mortale, il re mostrò loro con orgoglio il suo tesoro, invece di glorificare Dio. Di conseguenza, Dio, tramite Isaia, predisse la futura schiavitù a Babilonia (cfr. Isaia 39). Gran parte del resto del libro di Isaia (capitoli 40-66) profetizza un futuro ritorno e la restaurazione dall’esilio a Babilonia. Questi messaggi avrebbero dato speranza al popolo di Dio, incoraggiandolo a fidarsi di lui, anche se sopportavano le conseguenze dei propri errori.

Asn: Qual è l'obiettivo di questo studio trimestrale del libro di Isaia? 
R. G.: L'obiettivo è fornire un'introduzione a Isaia che faciliti e ispiri uno studio più fruttuoso di questo incredibile libro. Isaia è una composizione ampia e complessa che è stata scritta in sofisticati stili letterari per persone la cui cultura e ambientazione storica differivano dalla nostra. Tuttavia, comprendendo il contesto storico del libro e i modi in cui ha comunicato con il suo pubblico originale, i cristiani moderni possono comprendere l’elevato messaggio proveniente dal cuore di Dio che parla alle persone in ogni tempo e luogo. Isaia è così ricco di pensieri divini da rendere infiniti i benefici spirituali pratici dello studio di questo libro. 
Con lui apprendiamo i pericoli del dimenticare il nostro patto con Dio e di usare le attività religiose come copertura ipocrita per la depravazione morale, che implica il maltrattamento degli altri. Ma ascoltiamo anche l’appello misericordioso di Dio al pentimento e la sua offerta di perdono. Soprattutto, Isaia ci chiama a una fiducia incrollabile in Dio, "il Santo di Israele", che può guidarci in qualsiasi crisi e condurci a una nuova e migliore era di benessere, sicurezza e armonia con lui.

Asn: Sappiamo che il libro contiene profezie considerate classiche, cioè condizionate in un determinato momento. Ma ci sono anche profezie che puntano a Gesù e ai nostri giorni, giusto? 
R. G.: Sì. Isaia è considerato una profezia classica perché il suo messaggio divino era rivolto a persone in un determinato momento e luogo. Il libro le chiama a scegliere il pentimento e la fedeltà a Dio per godere delle sue benedizioni condizionali, piuttosto che subire le conseguenze del rifiuto. Per incoraggiare a fare la scelta giusta, Isaia promette gloria e prosperità future a coloro che sono leali nel seguire Dio. Ciò include benedizioni come l'elevazione di Gerusalemme e del suo tempio a una destinazione internazionale per i Paesi che cercano la saggezza divina (cfr. Isaia 2:2-4); pace anche tra gli animali (cfr. 11:6-9; 65:25); lunga vita (cfr. 65:20); e "nuovi cieli e nuova terra" (cfr. 65:17). 

La nazione israelita, popolo eletto di Dio, avrebbe potuto ricevere tutte queste benedizioni promesse. Ma, in ogni caso, alla fine si adempiranno nel grande "Israele" spirituale, formato da persone di tutte le nazioni, inclusi noi, che accettano la salvezza e la signoria di Cristo. "Le nazioni cammineranno alla sua luce e i re della terra vi porteranno la loro gloria” (Apocalisse 21:24). 
Un'era migliore in futuro richiede che Qualcuno guidi e liberi il popolo di Dio dalle difficoltà e dai pericoli. Divenne chiaro al popolo di Giuda, ai tempi di Isaia, che i re discendenti di Davide non erano in grado di risolvere i loro problemi. Ezechia era fedele a Dio, ma anche lui aveva commesso un errore catastrofico nel mostrare agli inviati babilonesi tutti i suoi tesori (cfr. Isaia 39). Dio aveva promesso che il lignaggio di Davide sarebbe continuato per sempre (cfr. 2 Samuele 7:12-16; Salmo 89:3-4; 28-37). Ma era necessario un discendente di Davide che fosse saggio, giusto e potente, e che fosse un governante ideale. 

Tramite Isaia, Dio aveva rivelato progressivamente il profilo di questo governante messianico ("unto"), che sarebbe nato da una giovane donna e sarebbe stato chiamato "Emmanuele" o "Dio con noi" (cfr. Isaia 7:14). Le caratteristiche di questo Figlio che avrebbe occupato in modo permanente "il trono di Davide", andavano ben oltre quelle di un normale re umano: "Consigliere meraviglioso, Dio potente, Padre dell'Eternità, Principe della pace" (9:5, 6). Questo brano indica che il Figlio sarebbe stato divino. Proveniente dalla stirpe di Iesse, sarebbe stato un nuovo Davide e lo Spirito del Signore si sarebbe posato su di lui per dargli saggezza e conoscenza in modo che potesse giudicare con piena giustizia (11:1-5). Più avanti nel libro, ci sono quattro notevoli poemi sul Servo di Dio (42:1-9; 49:1-13; 50:4-9; 52:13-53:12). 
Dalle descrizioni di tali poemi, questo servo è lo stesso sovrano divino profetizzato nei precedenti brani messianici. Tuttavia, per liberare il suo popolo e portare giustizia, sarebbe stato vulnerabile, avrebbe sofferto e, alla fine, sarebbe morto per esso. Isaia 61 parla anche del messianico Servo di Dio, sul quale riposa lo Spirito di Dio e che è unto dal Signore "per recare una buona notizia agli umili…" (vv. 1-3). Molti testi del Nuovo Testamento identificano Gesù Cristo come il Messia profetizzato da Isaia (ad esempio, Matteo 1:23; Luca 4:16-21; Atti 8:30-35).

Asn: Se volessi convincere qualcuno dell'importanza di leggere e studiare il libro di Isaia, quali sono i tre motivi che gli daresti? 
R. G.: Primo, Isaia rivela in modo potente e meraviglioso il carattere affidabile e amorevole di Dio, e la sua grande potenza, dando prove concrete che le persone devono avere fiducia e cooperare con lui in tutte le circostanze, anche le più difficili. Secondo, Isaia mostra che Dio conosce il futuro, nominando persino Ciro un secolo e mezzo prima di liberare il popolo ebraico dall'esilio in Babilonia (cfr. Is 44:28; 45:1). Pertanto, possiamo essere sicuri che le promesse di Dio al suo popolo non ancora adempiute, come un futuro tempo di pace e "nuovi cieli e una nuova terra" (65:17), si realizzaranno con certezza. Terzo, Isaia descrive in dettaglio il profilo del Messia (Chrīstós, nel greco del Nuovo Testamento) in modo da poterlo identificare chiaramente in Gesù di Nazaret. Qualcuno che è un discendente di Davide ma anche il Figlio di Dio, un Servo di Dio sofferente ma anche un potente Re che governerà per sempre con giustizia e pace.

[Fonte: Asn]

Non concupire. Il decimo comandamento

Non concupire. Il decimo comandamento

Michele Abiusi – L’ultimo comandamento della Torah completa e riassume il pensiero della seconda tavola della legge: “Non concupire la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo” (Esodo 20:17).

Dio parla ancora di rispetto del prossimo, della sua famiglia e delle sue proprietà, ma questa volta si situa a livello dei pensieri, dei desideri, prima ancora dell’azione. È un precetto preventivo, cioè vuol prevenire il male, il furto, l’adulterio, l’omicidio, la maldicenza o la falsa testimonianza, bloccando sul nascere i pensieri malvagi contro il prossimo.

Ogni azione ha la sua origine nel pensiero. Ricordo la storia di Caino e Abele. Prima che Caino uccidesse il fratello, Dio gli aveva parlato mettendolo in guardia: “Il Signore disse a Caino: ‘Perché sei irritato? E perché hai il volto abbattuto? Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!’” (Genesi 4:6,7)

Dio tentò di evitare il peggio parlando con amore a Caino perché prendesse coscienza di cosa il suo pensiero stesse sviluppando. Dominare il desiderio significava fermare in tempo la mano omicida. Anche Gesù si espresse su questo principio: “Voi avete udito che fu detto: ‘Non commettere adulterio’. Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore’” (Matteo 5:27,28).

Come per il comandamento “non uccidere” Gesù amplia il significato dicendo di non dire neppure “stupido” all’altro, così l’adulterio per il Maestro inizia già dal desiderio. In altre parole, Gesù invita a un controllo della propria mente, a un’“igiene mentale”, diremmo oggi. Colui che riesce a dominare la propria mente e i propri desideri è una persona che si pone in un cammino di libertà.

Con l’ultima parola si passa dai comandamenti, la cui obbedienza può essere verificata da chiunque, al principio che annuncia un rapporto spirituale con Dio. Solo lui saprà se io desidero… È quindi un invito a una religione libera da apparenze e da riti più o meno magici. Potrò vivere una fede di libertà quando avrò sviluppato un rapporto con Dio reale, profondo e del tutto personale.

Desiderare ciò che non è mio, ciò che appartiene all’altro, credere che ciò che possiede il prossimo sia importante e indispensabile per me, pensare che la mia felicità provenga da ciò che l’altro possiede o rappresenta, tutto questo desiderio eccessivo dell’“altro” rivela il rifiuto di me stesso. Non sono soddisfatto di come sono, di cosa faccio, della mia famiglia o di cosa possiedo. Più mi concentro sugli altri più mi svaluto. Perdermi negli altri è rifiutare di vivere pienamente ciò che sono, è… morire poco a poco.

Quindi “non desiderare” o “non concupire” ciò che è del mio prossimo, significa riconoscere, accettare e valorizzare se stessi e la propria famiglia. Significa, in definitiva, porre i presupposti giusti per essere felici.

Dal primo al decimo comandamento 
Adesso osserviamo, in conclusione, il collegamento tra il primo e l’ultimo dei dieci comandamenti, passando rapidamente dagli altri. Le dieci parole iniziano parlandoci di un Dio di misericordia, che capisce le sofferenze umane e interviene per salvare. Il Signore della Torah è il Dio che libera: “Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù”.

Quando si conosce e si accetta un Dio simile non è possibile metterlo in secondo piano o scartarlo a favore di altre persone o di statue e immagini, chiunque esse rappresentino. Le nostre preghiere, le nostre richieste devono rivolgersi a Dio. Solo lui ci perdona, solo lui ci salva, solo lui ci è Padre. Un giorno, a nome del gruppo degli apostoli, Pietro rispose a Gesù che proponeva loro di scegliere chi seguire. “Simon Pietro gli rispose: ‘Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio’” (Giovanni 6:68,69).

Le dieci parole continuano invitandoci a un etica sociale in cui riconosco i miei e gli altrui diritti. Rispetterò la mia famiglia (onora tuo padre e tua madre…) ma anche la tua (non commettere adulterio…); rispetterò la mia e la tua esistenza (non uccidere…, non rubare…, non dire il falso).

Le dieci parole terminano dicendoci che a questo punto non posso desiderare nient’altro e nessun altro…
Mi sono avvicinato a Dio, ho compreso il valore di credere in lui e di amarlo; mi sono avvicinato al mio fratello, ho capito il mio e il suo valore e ho accettato la mia responsabilità nei suoi confronti. Ho capito di essere ciò che mi basta. Sono libero, sono felice e tutto questo grazie a Dio.

Con un tale Dio-Padre non posso desiderare niente e nessun altro!

 

 

 

Romania. Rinnovato il contratto con Adra per aiutare le vittime di violenza domestica

Romania. Rinnovato il contratto con Adra per aiutare le vittime di violenza domestica

La licenza di esercizio garantisce assistenza e sostegno continui a donne e bambini.

HopeMedia Italia – L’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra), in Romania, ha rinnovato la licenza operativa per il “Centro di accoglienza ed emergenza delle vittime di violenza domestica”. Il rifugio si trova nella capitale, Bucarest, e offre alloggio, vitto, cure mediche di emergenza, consulenza psicologica, consulenza sociale e assistenza di un avvocato alle donne fuggite da relazioni violente.

“Casa Adra è un luogo in cui donne e bambini vittime di abusi iniziano un nuovo percorso e riacquistano la loro dignità di persone” ha affermato Robert Georgescu, direttore esecutivo dell’agenzia umanitaria avventista in Romania “Siamo lieti di poter creare un’atmosfera accogliente, invitante e familiare in cui i professionisti offrono aiuto concreto e soluzioni adattate alle esigenze individuali”.

Oggi, i servizi offerti da Casa Adra sono necessari più che mai. La pandemia ha interrotto il ciclo lavorativo e scolastico, creando ulteriore stress per le famiglie. Non appena è iniziata la crisi sanitaria globale, il centro ha subito un’ondata di casi, raddoppiando il numero abituale.

“La violenza domestica è stata ampiamente ignorata durante l’era comunista” spiegano da Adra “Ora viene affrontata sia a livello sociale sia legale grazie al Consiglio d’Europa che mira a ‘prevenire la violenza, proteggere le vittime e punirne gli autori’”. La violenza domestica nel Paese è un ciclo che Adra vuole rompere tramite l’educazione e la consapevolezza pubblica.

“Ottenere il nuovo accreditamento e la licenza non è solo il risultato del lavoro di un team per adeguare i servizi alla nuova normativa in materia. Si tratta di operare in un ambito difficile, in cui la mentalità dell’aggressore e quella della vittima sono abbastanza ben radicate nella nostra coscienza di persone” ha ribadito Valentina Sturzu-Cozorici, responsabile dei progetti di Adra in Romania.

Il contratto quinquennale è considerato un riconoscimento a Casa Adra che dal 2009, anno in cui è stata fondata, ha assistito oltre 2.300 vittime di violenza domestica, di cui 950 hanno ricevuto alloggio. 
“La vita di molte beneficiarie è cambiata perché hanno sperimentato uno stile di vita diverso, privo di violenza fisica, verbale, economica, mentale, sessuale e religiosa, basato su valori spirituali. Invece, hanno coltivato abitudini sane, esercizio fisico, attività ricreative e ricevuto formazione ” ha aggiunto Sturzu-Cozorici.

Adra è il braccio umanitario internazionale della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno ed è presente in 118 Paesi del mondo. Con il suo lavoro sostiene le comunità e cambia la vita alle persone, fornendo sviluppo sostenibile e soccorso in caso di calamità.

Per conoscere meglio Casa Adra visita il sito adra.ro/doneaza.

[Foto: Casa Adra. Fonte: Eud News]

Il Messaggero Avventista -Gennaio 2021

Il Messaggero Avventista -Gennaio 2021


Interessanti spunti di riflessione nel numero di gennaio 2021 della rivista “Il Messaggero Avventista”. Ne commentiamo alcuni articoli a partire dall’editoriale dal titolo “Ritorna a Dio! – Vivere il presente investendo energie per il Regno che viene”. Non un semplice messaggio di augurio, ma anche un’esortazione in un mondo sempre più pieno di incertezze. Nella rubrica “Una parola per oggi” troviamo la riflessione “Dabàr – Una luce sul cammino”. Fa riferimento al Salmo 119, il capitolo più lungo della Bibbia. “Turisti in terra d’Israele – Viaggio alla scoperta del territorio” è il titolo del primo articolo della nuova serie dedicata al mondo della Bibbia. E inoltre “Il cosmo nel messaggio dei profeti – Un mondo riconciliato con l’uomo” (prima parte). Quello sul cosmo sembrerebbe essere un messaggio antico, ma, forse, diventa quanto mai attuale se consideriamo quello che oggi sta accadendo all’ambiente, alla natura, alla creazione di Dio, prevalentemente per le scelte sbagliate dell’uomo.

Mario Calvagno e Carmen Zammataro ne parlano con il pastore emerito Francesco Mosca, direttore de “Il Messaggero Avventista”, vice-presidente della Federazione delle Amicizie Ebraico-Cristiane.

 

Foto: copertina “Il Messaggero Avventista”

 

Il Messaggero Avventista -Gennaio 2021

Il Messaggero Avventista -Gennaio 2021


Interessanti spunti di riflessione nel numero di gennaio 2021 della rivista “Il Messaggero Avventista”. Ne commentiamo alcuni articoli a partire dall’editoriale dal titolo “Ritorna a Dio! – Vivere il presente investendo energie per il Regno che viene”. Non un semplice messaggio di augurio, ma anche un’esortazione in un mondo sempre più pieno di incertezze. Nella rubrica “Una parola per oggi” troviamo la riflessione “Dabàr – Una luce sul cammino”. Fa riferimento al Salmo 119, il capitolo più lungo della Bibbia. “Turisti in terra d’Israele – Viaggio alla scoperta del territorio” è il titolo del primo articolo della nuova serie dedicata al mondo della Bibbia. E inoltre “Il cosmo nel messaggio dei profeti – Un mondo riconciliato con l’uomo” (prima parte). Quello sul cosmo sembrerebbe essere un messaggio antico, ma, forse, diventa quanto mai attuale se consideriamo quello che oggi sta accadendo all’ambiente, alla natura, alla creazione di Dio, prevalentemente per le scelte sbagliate dell’uomo.

Mario Calvagno e Carmen Zammataro ne parlano con il pastore emerito Francesco Mosca, direttore de “Il Messaggero Avventista”, vice-presidente della Federazione delle Amicizie Ebraico-Cristiane.

 

Foto: copertina “Il Messaggero Avventista”

 

Hanukkah – Il miracolo delle luci

Hanukkah – Il miracolo delle luci


Singolare ricorrenza quella della festa ebraica di Hanukkah, la Festa delle luci, che si celebra per otto giorni consecutivi nel mese di dicembre. Giacomo Mangiaracina ne parla in un capitolo del suo ultimo libro “Quando le siringhe erano di vetro”. Un romanzo-verità che racconta fatti realmente accaduti in Sicilia sotto il fascismo e riemersi dall’oblio attraverso la memoria. Fra i protagonisti e i temi, la solidarietà con una famiglia ebrea perseguitata, la curiosità e l'interesse per un credo religioso diverso. Nel campo della scienza ma anche nel campo della fede e delle cose spirituali c’è sempre da progredire, da andare oltre il già conosciuto. Importante notare quanto gli insegnamenti, le attitudini che possiamo imparare dalla spiritualità e dalla cultura ebraica, passino anche attraverso la Bibbia.

Mario Calvagno e Carmen Zammataro ne parlano con il prof. Giacomo Mangiaracina, medico, specialista in Salute Pubblica, presidente dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione, scrittore e cultore della Bibbia.

 

Foto: ID 159204290 © Photovs  Dreamstime.com

 


 

Ultimissime dalla Croazia

Ultimissime dalla Croazia

Martedì 29 dicembre 2020, dopo il forte terremoto di magnitudo 5.2 del giorno precedente, un nuovo sisma pari a 6.2, seguito da una serie continua di scosse di assestamento, ha colpito nuovamente l’area croata e si è sentito molto forte a Zagabria, la capitale della Croazia.

La Chiesa avventista in Croazia non ha ricevuto segnalazioni di membri deceduti o feriti, ma le chiese di Sisak e Zagabria hanno subito danni.

I dirigenti sono ancora in attesa di aggiornamenti sulla situazione delle chiese di Sunja e Donja Mlinoga, mentre il traffico verso la regione Banovina è bloccato e molte zone non hanno corrente elettrica e Internet.

La dirigenza ha già iniziato a preparare i soccorsi e molti volontari di Adra (Agenzia Avventista di Sviluppo e Soccorso) hanno dato la loro disponibilità ad aiutare.

Il pastore della comunità di Sisak, Daniel Purda, ha contattato tutti i membri della chiesa del distretto e sta valutando la situazione.

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