carovana_firenzeNEV/Riforma.it/Maol – Termina a Pomezia, in provincia di Roma, nell’ambito dell’Assemblea della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), il percorso della «Carovana per la dignità e la sostenibilità del lavoro». La serata di domenica 6 dicembre sarà, infatti, interamente dedicata alla presentazione e alla valutazione di questo progetto promosso dalla Commissione Globalizzazione e Ambiente (GLAM) della FCEI. Partita lo scorso mese di febbraio da Scicli e Niscemi in Sicilia, la carovana ha poi risalito la penisola toccando Taranto e Mottola, la cosiddetta Terra dei fuochi in Campania, Civitavecchia, Milano, Torino, Parma, il Sulcis iglesiente in Sardegna, Brescia.

L’ultimissima tappa prima dell’Assemblea FCEI è stata Firenze dove, lo scorso 27 novembre, si è tenuto l’incontro «Lavoro, diritti, dignità» al quale hanno partecipato rappresentanti dei sindacati, della Diaconia valdese fiorentina, dell’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e Soccorso (ADRA), oltre ad accademici ed esponenti delle chiese. In quella occasione, il past. Luca Faedda, della chiesa cristiana avventista, ha invitato a una riflessione sulla ricostruzione del «sé» perso a causa delle angosce e dell’alienazione a cui il lavoro stesso o la sua perdita può portare. Una bella testimonianza personale e la spinta anche dovuta a questa esperienza, di dare voce al «sé» altrui in un terreno difficile come il quartiere 5 di Firenze attraverso un progetto sostenuto dall’ADRA.

La serata assembleare sarà condotta da Antonella Visintin, coordinatrice della GLAM, e da Maria Elena Lacquaniti, che ha seguito tutte le tappe della Carovana.
«Questo percorso dal sud al nord d’Italia ci ha portate a contatto con diversi territori e con i loro specifici problemi», hanno spiegato Visintin e Lacquaniti, «Ciò di cui abbiamo avuto conferma è che ovunque la giustizia economica e climatica si tengono per mano. Nelle manifestazioni è sempre emerso come il lavoro sia la chiave di volta, perché il lavoro interviene nella creazione di Dio per la soddisfazione delle necessità materiali dell’umanità. Purtroppo si tratta di un intervento largamente segnato dal dominio e non dalla custodia e dalla salvaguardia, cioè dall’attenzione a non compromettere la riproduzione delle condizioni vitali delle risorse e delle altre specie viventi».

(Foto: La Carovana a Firenze; Riforma.it)

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