Nell’era digitale, la falsità e la menzogna hanno trovato terreno fertile per moltiplicarsi. Come tutelarsi? Quale approccio adottare?

Norel Iacob – Torniamo indietro nel tempo, al giorno in cui Gesù pronunciò le sue parole apocalittiche. Piuttosto di dare una rivelazione del futuro, era più interessato ad avvertire sui pericoli dell’inganno. 
Come noi oggi, i discepoli di Gesù erano presi dall’entusiasmo di conoscere il futuro. Ma Gesù, con chiarezza profetica, ha scelto di focalizzare la nostra attenzione sugli inganni che i suoi seguaci avrebbero dovuto affrontare sino alla fine della storia (Matteo 24:4; Marco 13:5-6.22-23; Luca 21:8).[1]

Gesù ha sottolineato la minaccia pervasiva dell’inganno, che si manifesta in tre forme principali: 
– la prima è la falsa autorità, manifestata attraverso falsi profeti o falsi cristi, individui che pretendono di essere portatori di verità e autorità divina, ma che in realtà sono guidati da uno spirito di menzogna; 
– la seconda sono le apparenze, i miracoli e i segni spettacolari che suggeriscono la presenza divina, ma non sono altro che trucchi diabolici volti a ingannare lo spettatore; 
– infine, i falsi insegnamenti o le dottrine erronee, diffuse dalle stesse autorità bugiarde. I falsi profeti usano segni e miracoli proprio per convalidare i loro insegnamenti infondati.

Gli apostoli hanno aggiunto due aspetti a questo quadro apocalittico. In primo luogo, hanno approfondito il pericolo dei falsi insegnanti (2 Timoteo 4:3-4; 2 Pietro 2:1). Poi, ispirati dalla riflessione sulle parole di Gesù, hanno scritto sul pericolo intrinseco dell’autoinganno, quel tipo di cecità spirituale e mentale con la quale sabotiamo la nostra coscienza e la ragione ( 2 Tessalonicesi 2:10-11). Nessun meccanismo di inganno può funzionare a meno che le nostre menti non siano già predisposte ad esso.

L’autoinganno può assumere molte forme, e può essere sia la causa sia il risultato del confronto con l’inganno stesso. Alla radice c’è la tentazione di accettare false verità, di sottomettersi ad autorità menzognere e di lasciarsi ingannare dalle apparenze. Orgoglio, presunzione e autosufficienza possono aprire la strada all’autoinganno (1 Corinzi 3:18; Galati 6:3), portandoci a credere che possiamo avere successo da soli senza la guida divina (Giacomo 1:22).

Vi è un alto prezzo da pagare per la superficialità e l’ignoranza (Efesini 4:18; 2 Pietro 3:16-17). Al contrario, l’apertura alla ricerca, il discernimento (1 Tessalonicesi 5:21; Ebrei 5:14) e una sana dose di scetticismo riguardo alle dottrine che competono per la nostra attenzione (Efesini 4:14) sono i nostri alleati nella battaglia contro l’autoinganno. Un sano spirito di scetticismo non è incompatibile con la fede; occorre infatti assicurarsi che ciò in cui crediamo sia vero e utile. Richiede un approccio equilibrato e razionale alle informazioni e alle idee, attraverso il pensiero critico, il ragionamento logico, l’analisi obiettiva, la valutazione razionale e il giudizio imparziale, senza cadere nella trappola del negativismo, della cospirazione o del cinismo.

Nell’era digitale, l’inganno ha trovato terreno fertile per moltiplicarsi. Internet può essere un catalizzatore per accettare false verità, seguire autorità illegittime e soccombere alle apparenze ingannevoli; pertanto, senza un’efficace strategia di difesa, le nostre interazioni virtuali possono intensificare l’autoinganno.

La nostra soluzione, come quella degli apostoli, è approfondire la verità, sviluppare il discernimento e coltivare un approccio equilibrato. Ma la soluzione più profonda e necessaria è l’autoesame alla luce dello Spirito Santo. Dobbiamo esaminare noi stessi, affrontare il nostro orgoglio, la nostra presunzione e la nostra ignoranza e metterci in armonia con la verità di Dio. Solo allora saremo in grado di affrontare l’inganno, qualunque forma assuma, sia che si annidi nel mondo reale o in quello digitale.

(Norel Iacob è direttore di Signs of the Times Romania e ST Network).

Nota 
[1] Gli apostoli capirono la posta in gioco e rivisitarono questo tema nei loro scritti ispirati: 1 Corinzi 3:18; 2 Corinzi 11:13-14; Galati 6:3; 2 Tessalonicesi 2:3,9-11; 1 Timoteo 4:1; 2 Timoteo 3:13; 4:3-4; Giacomo 1:22-26; 2 Pietro 2:1-3; 1 Giovanni 2:26; 4:1; Apocalisse 12:9; 13:13-14.

[Fonte: st.network. Traduzione: V. Addazio] 

 

 

 

 

 

 

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