In Apocalisse 10:1-11, Giovanni vede l’angelo che aveva in mano un libretto aperto e gridava come un leone ruggente. Segue una catena di simboli e di fatti descritti parallelamente dal profeta Daniele, molti secoli prima di Giovanni stesso. Quale significato si può attribuire a eventi così complessi, legati l’uno all’altro? Il profeta è invitato a divorare il libretto e prova sensazioni di dolcezza e amarezza insieme; sensazioni che si trasformano, come aveva preannunciato la voce proveniente dal cielo. Quali conclusioni generali possiamo da queste visioni per la nostra fede?

Mario Calvagno e Carmen Zammataro ne parlano insieme al prof. Saverio Scuccimarri, pastore, decano della Facoltà Avventista di Teologia, direttore della redazione religiosa della Casa editrice ADV.

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