La pastora avventista Silvia Vadi, responsabile dei corsi biblici Voce della Speranza, ci invita a riflettere su Atti 7:54-60: «Essi, udendo queste cose, fremevano di rabbia in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui. Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio, e disse: “Ecco, io vedo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo in piedi alla destra di Dio”. Ma essi, gettando grida altissime, si turarono gli orecchi e si avventarono tutti insieme sopra di lui; e, cacciatolo fuori dalla città, cominciarono a lapidarlo. I testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E continuarono a lapidare Stefano mentre pregava e diceva: «”Signore Gesù, accogli il mio spirito”. Poi, messosi in ginocchio, gridò ad alta voce: “Signore, non imputare loro questo peccato”. E detto questo si addormentò». In queste parole troviamo un contrasto tra la rabbia provata da chi ascoltava Stefano e la calma che invece caratterizza il primo martire della fede. Una testimonianza della pace che il Vangelo, ancora oggi, può dare a una persona.

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

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