Tenere in forma la mente è possibile a qualsiasi età. Basta poco. Semplici e sani accorgimenti da coltivare e adottare nella vita di ogni giorno. La capacità del nostro cervello di cambiare e adattarsi è davvero ciò che ci rende unici

Bruce Manners – La prima volta che ha visto un cervello umano vivo, il neurochirurgo Sanjay Gupta ha dichiarato che è stata "un’esperienza potente e che cambia la vita". 
Il cervello non è “materia grigia”. Gupta lo descrive come “rosato con macchie gialle biancastre e grandi vasi sanguigni che corrono sopra e attraverso di esso. Ha fessure profonde, note come sulci e cime montuose, conosciute come gyri. Le fessure separano il cervello nei vari lobi in modo sorprendentemente coerente”. E, nel caso ve lo steste chiedendo "durante un’operazione, il cervello pulsa dolcemente fuori dai bordi del cranio e sembra molto vitale. Per quanto riguarda la consistenza, non è tanto gommoso ma molliccio, più simile alla gelatina. Mi ha sempre stupito” ha detto il dott. Gupta “quanto sia fragile nonostante le sue funzioni e la sua versatilità. Una volta che vedi il cervello, vuoi davvero proteggerlo e prendertene cura”.[1]

Come prenderci cura, allora, del nostro cervello? Come facciamo a costruire una mente migliore? L’autore di The Aging Brain (L’invecchiamento del cervello), il dott. Timothy Jennings, la fa semplice: "Un cervello sano richiede un corpo sano". Perché? “Perché la principale finalità di ogni sistema di organi del corpo è quello di servire il cervello: i polmoni respirano e il cuore batte per fornire ossigeno e sostanze nutritive al cervello. Le gambe muovono il cervello da un posto all’altro mentre le braccia gli permettono di interagire con il mondo. La funzione primaria dei nostri occhi e delle nostre orecchie è fornire input al cervello”.[2]

Il cervello è centrale, e mentre il corpo può servire il cervello, il cervello controlla anche il corpo. C’è un legame tra i due e ciascuno ha un impatto sull’altro. 
"Tutto ciò che facciamo, quello che pensiamo, diciamo, come ci comportiamo e quali abitudini sviluppiamo, deriva dai complessi processi biologici del cervello" ha affermato Peter Hollins, ricercatore del comportamento umano. Per esempio, “le persone con ricordi migliori tendono ad avere ippocampi più grandi e i cantanti tendono a elaborare l’atto di imitazione meglio di quanti non sanno cantare. Tutto ciò che siamo viene dal modo unico in cui il nostro cervello si è sviluppato”.

Hollins parla di neuroplasticità, plasticità cerebrale e della capacità delle reti neurali nel cervello di mutare "in risposta agli stimoli che incontra. Potete immaginare che questo rappresenti la pietra angolare dell’apprendimento, della memoria, dell’autodisciplina, delle abitudini e persino della motivazione. Con la neuroplasticità, impostiamo il nostro potenziale. Senza di essa, siamo destinati ad avere un cervello scolpito nella pietra. La sua capacità di cambiare e adattarsi è davvero ciò che ci rende unici come specie”.[3]

Possiamo imparare nuove abilità. Possiamo prendere decisioni. Possiamo cambiare idea.

Fare ciò che sappiamo 
Forse, il modo in cui iniziare ad aiutare il nostro cervello è prendere sul serio l’idea di svilupparlo nella maniera più sana possibile. Quando ho intervistato Victor Adekola Ojo, uno psico-geriatra (una persona che si occupa di malattie mentali nelle persone anziane), è tornato alle basi e ha dichiarato: "Facciamo già molte delle cose che possono mantenere il nostro cervello sano. Quello che spesso manca è l’intenzionalità e il prendersi regolarmente del tempo per compiere ciò che ci aiuterebbe”.[4]

È un avvertimento.

Gupta sostiene: "Quando le persone mi chiedono qual è la cosa più importante che possono fare per migliorare la funzione del loro cervello e la resistenza alle malattie, rispondo così: esercizio fisico, muoversi di più e farlo regolarmente per mantenere la forma fisica… Il fitness potrebbe essere l’ingrediente più importante per vivere il più a lungo possibile, nonostante tutti gli altri fattori di rischio che subiamo, età e genetica incluse”.[5]

E per quanto gli riguarda, Gupta ha sempre scarpe da corsa, costume da bagno e occhialini a portata di mano ovunque si trovi, insieme a bande elastiche. Segue i consigli della sua cattedra di neurochirurgia e fa cento flessioni al giorno. Uno dei segreti, dice, è rendere l’esercizio accessibile: tiene i pesi nella sua camera da letto, ha una barra sul telaio della porta di casa e nel suo ufficio (le trazioni sono un ottimo modo per costruire i muscoli della schiena e rafforzare il cuore").[6]

Credo che sia io che voi conosciamo l’importanza dell’esercizio fisico, ma allora per quale motivo così pochi di noi si allenano, figuriamoci poi con regolarità?

Arianna Huffington sottolinea l’importanza del sonno nel suo libro The Sleep Revolution (La rivoluzione del sonno), sostenendo che "la sua privazione è legata a un aumento del rischio di diabete, infarto, ictus, cancro, obesità e Alzheimer… Il sonno è così prezioso per la nostra salute e il nostro benessere che non possiamo permetterci di non renderlo una priorità”.[7] Un sonno adeguato e buono aiuta il nostro cervello.

Qui di seguito potete leggere "10 modi per amare il vostro cervello", un elenco di azioni da mettere in pratica per aiutarlo.

Usiamolo 
Ha davvero senso affermare che possiamo usare oppure perdere il nostro cervello. In poche parole, utilizzare il proprio cervello lo aiuta a crescere. Una ricerca dell’University College di Londra ha analizzato il cervello dei tassisti tirocinanti che avevano superato il cosiddetto test della "conoscenza". La prova consiste nell’imparare i percorsi tra le 25.000 strade della città e verso migliaia di luoghi di interesse. Quello che hanno scoperto è che i tassisti "rispetto a quando avevano iniziato, riportavano un volume maggiore di materia grigia nel loro ippocampo posteriore, le cellule nervose del cervello in cui avviene l’elaborazione. Nella loro testa, il cervello aveva fatto spazio a una rappresentazione mentale di Londra".

Commentando lo studio, la prof.ssa Eleanor Maguire ha affermato: "Il cervello umano rimane ‘plastico’ anche nella vita adulta, e ciò gli permette di adattarsi quando apprendiamo nuovi compiti".

E se volete davvero offrire al vostro cervello un po’ di esercizio, imparate una nuova lingua o anche due. Uno studio ha rivelato che parlarne più di una prepara meglio la mente ad affrontare altri compiti impegnativi.

Un cervello sano si trova per lo più in un corpo sano, viene spesso sollecitato, regolarmente usato e messo alla prova.

"Non è mai troppo tardi o troppo presto per adottare abitudini sane". Questo è il messaggio dell’ Alzheimer’s Association (con sede negli Stati Uniti, ndr) che elenca 10 modi per ridurre il rischio di declino cognitivo, applicando e combinando determinati stili di vita.

1. Suda un po’ 
Dedicati a un regolare esercizio cardiovascolare che eleva la frequenza cardiaca e aumenta il flusso sanguigno al cervello e nel corpo. Diversi studi hanno individuato un’associazione tra attività fisica e ridotto rischio di declino cognitivo.

2. Studia con impegno 
La formazione, in qualsiasi fase della vita, ti aiuterà a ridurre il rischio di declino cognitivo e di demenza. Potresti seguire una lezione in un’università locale, in un’associazione o online.

3. Spegnila 
L’evidenza scientifica dimostra che il fumo aumenta il rischio di declino cognitivo. Smettere può ridurre questo rischio a livelli paragonabili a quelli di chi non ha mai fumato.

4. Segui il tuo cuore 
Diversi studi dimostrano che i fattori di rischio per malattie cardiovascolari, ictus, obesità, ipertensione e diabete hanno un impatto negativo sulla salute cognitiva della persona. Prenditi cura del tuo cuore e il tuo cervello potrebbe semplicemente seguirti.

5. In guardia! 
Le lesioni cerebrali possono aumentare il rischio di declino cognitivo e demenza. Indossa la cintura di sicurezza in automobile, usa un casco quando pratichi sport di contatto o vai in bicicletta, stai attento a prevenire le cadute.

6. Fai il pieno di carburante 
Segui una dieta sana ed equilibrata a basso contenuto di grassi e con più verdura e frutta per aiutare a ridurre il rischio di declino cognitivo. La ricerca sul rapporto tra regime alimentare e funzione cognitiva è limitata, ma alcune diete, come quella mediterranea, e gli approcci dietetici per contrastare l’ipertensione possono contribuire alla riduzione del rischio.

7. Zzz… riposa 
Non dormire abbastanza, a causa di insonnia o apnea notturna, può causare problemi di memoria e alla mente.

8. Prenditi cura della tua salute mentale 
Alcuni studi collegano casi di depressione all’aumento del rischio di declino cognitivo, quindi affidati a cure mediche se riscontri sintomi di depressione, ansia o altre problematiche della sfera della salute mentale. E poi, cerca di gestire lo stress.

9. Coltiva l’amicizia 
Avere una vita sociale ricca può favorire la salute del cervello. Dedicati a quelle attività che sono significative per te. Trova il modo di partecipare alla vita della tua comunità locale: se ami gli animali, magari pensa di fare volontariato in un canile. Se ti piace cantare, unisciti a un coro o renditi utile in un programma di doposcuola. Oppure, condividi semplicemente del tempo con amici e familiari.

10. Mettiti in gioco 
Sfida e attiva la tua mente. Costruisci un mobile. Completa un puzzle. Fai qualcosa di artistico. Dedicati a giochi come il bridge, che ti fanno pensare strategicamente. Mettere alla prova la mente può avere benefici a breve e lungo termine.

(Bruce Manners è autore, pastore in pensione ed ex redattore dell’edizione di Signs of the Times in Australia e Nuova Zelanda, con sede a Lilydale, Victoria).

Note 
[1] S. Gupta, Keep Sharp (Tenersi in forma), Headline Publishing Group, Londra, 2021. 
[2] T. R. Jennings, The Aging Brain (L’invecchiamento del cervello), Baker Books, Grand Rapids, Michigan, 2018. 
[3] P. Hollins, Build a Better Brain, Using Neuroplasticity to Train Your Brain for Motivation, Discipline, Courage, and Mental Sharpness (Costruire un cervello migliore. Usare la neuroplasticità per allenare il cervello alla motivazione, alla disciplina, al coraggio e all’acutezza mentale) (Pubblicato in modo indipendente, 19 gennaio 201). 
[4] B. Manners, Retirement’s Gift (Il regalo della pensione), Signs Publishing, Warburton, Victoria. 
[5] Sanjay Gupta, Op.cit. 
[6] Ibidem
[7] A. Huffington, The Sleep Revolution (La rivoluzione del sonno), , W H Allen, Londra, 2017.

[Fonte: st.network. Traduzione: V. Addazio] 

 

 

 

 

 

 

 

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