M22-Mondo Ordination StudyMaol/Ann – I leader della Chiesa  e i membri della Commissione di studio sulla teologia della consacrazione (Tosc) si chiedevano ad alta voce se dal loro quarto e ultimo incontro sarebbe scaturito il consenso sulla spinosa questione della consacrazione delle donne al ministero pastorale.

Tre le posizioni emerse dai dati. 40 membri della Tosc sono stati favorevoli a che «ogni organismo responsabile dei pastori sia autorizzato a scegliere di consacrare solo uomini, oppure di consacrare uomini e donne al ministero pastorale». 32 membri hanno scelto «la pratica di consacrare/avere in servizio solo uomini qualificati all’ufficio di pastore/ministro in tutta la Chiesa nel mondo…». Una terza opzione è stata quella scelta da 22 partecipanti. Essa afferma: «Cristo è l’unico capo della Chiesa», notando che c’è un «modello biblico di leadership maschile, sotto la guida di Cristo, nella funzione di pastore consacrato»; ma questa opzione aggiungeva anche «Raccomandiamo che la dirigenza della denominazione al livello adeguato sia autorizzata a decidere, sulla base dei principi biblici, se un tale adattamento [vale a dire il permesso di consacrare uomini e donne] possa essere appropriato nella loro area o regione».

Il presidente della Conferenza Generale, Ted N. C. Wilson, ha rivolto un messaggio ai membri della commissione dopo che i risultati del sondaggio sono stati resi noti da Artur Stele, presidente della Tosc.  «Mentre proseguiamo in questo processo, chiedo che ognuno di noi agisca con umiltà, non in modo autoritario e in maniera prepotente», ha esortato Wilson. «Dobbiamo operare in tutte le cose con lo spirito di Gesù».

Wilson ha anche ringraziato i partecipanti per aver votato all’unanimità, all’inizio della giornata, una dichiarazione in cui si afferma che «nonostante le opinioni differenti sul tema della consacrazione delle donne, i membri della Commissione di studio sulla teologia della consacrazione sono impegnati nel messaggio e nella missione della Chiesa avventista così come espressi nei 28 punti dottrinali».

«Saremo molto aperti e leali nel modo in cui gestiremo questa materia», Wilson ha assicurato la commissione dopo avere spiegato le fasi che saranno seguite nei prossimi mesi. Diversi gruppi amministrativi presso la sede mondiale della Chiesa esamineranno la relazione scritta della Tosc durante gli incontri programmati dal 16 al 19 giugno. Il tema sarà inserito nell’ordine del giorno del Consiglio annuale del 14 ottobre, che deciderà cosa raccomandare alla Sessione quinquennale della Conferenza Generale di San Antonio, del 2015.

«I risultati del sondaggio di oggi non costituiscono alcun esito per la chiesa mondiale, ma dovrebbero avere il loro giusto peso», ha affermato Geoffrey Mbwana, vicepresidente della Tosc e della Chiesa mondiale. «La questione non è ancora chiara. Ciò che è veramente chiaro in questo momento è che abbiamo forti divergenze sulla  consacrazione delle donne al ministero pastorale».

Per i leader della Tosc il sondaggio è stato uno strumento di valutazione per determinare se si fosse sviluppato del consenso nella Commissione. Il compito del gruppo era di studiare approfonditamente e analizzare il tema della consacrazione, usufruendo dei contributi delle Divisioni della Chiesa.

Karen Porter, segretario Tosc e assistente segretario della Chiesa mondiale, ha sottolineato il valore dello studio. «Quello che abbiamo vissuto qui», ha affermato Porter, «potrebbe essere un importante modello che la Chiesa mondiale potrebbe usare anche per altre questioni internazionali. Abbiamo imparato diverse  lezioni, che cosa funziona e cosa no, e stiamo tutti meglio dopo aver trascorso tante ore e giorni ad ascoltare persone con le quali non si è sempre d’accordo».

Anche Stele ha elogiato lo spirito dei membri della Commissione a conclusione dei 24 mesi di studio. Il quarto incontro è stato per lui probabilmente più positivo perché si è trascorso più tempo nei gruppi di lavoro e meno nelle presentazioni in plenaria. «Anche se abbiamo avuto discussioni impegnative e a volte difficili, abbiamo sviluppato uno spirito di squadra e di rispetto per l’altro», ha spiegato Stele. «La stragrande maggioranza dei partecipanti ha imparato a fidarsi reciprocamente;  si pregava e mangiava insieme e ci si fermava a parlare nei corridoi. Questo è il primo tentativo di studio veramente globale su questo tema. È stato gratificante vedere e sentire che tutto ciò ha contribuito alla comprensione reciproca e a relazioni migliori», ha concluso.

Lisa Beardsley-Hardy, direttore del dipartimento Educazione della Chiesa mondiale e membro della Tosc, ha affermato: «Uno degli sviluppi più importanti per noi come chiesa globale e multinazionale è stato quello di rivisitare la nostra ermeneutica e pensare a come studiamo la Bibbia attraverso le diverse culture. Questa esperienza ci ha aiutato a chiarire che cosa crediamo e perché, e a concentrarci su come perseguire uniti la nostra missione».

Wilson ha esortato i membri della Commissione a essere fiduciosi sull’esito finale del procedimento. «Non possiamo ancora vedere dove lo Spirito ci sta portando su questo tema», ha affermato, «Ma crediamo fermamente che Dio aprirà la strada alla chiesa perché compia la sua missione».

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