Ann/Maol
– Dopo circa sei ore di discussione e dibattito, durante il Consiglio annuale a Silver Spring, la maggioranza dei membri del Comitato esecutivo della Conferenza generale (CG) ha votato di rimandare il documento sulle procedure per la riconciliazione e la governance nella Chiesa – Fase 2, alla Commissione che supervisiona l’unità nella missione, per un’ulteriore revisione.

Il documento delinea la seconda fase di un procedimento di riconciliazione votato durante il Consiglio annuale dello scorso anno, che ha cercato di avviare procedure standard per mantenere l’unità della chiesa in casi di non conformità. Gli ambiti affrontati comprendono credenze fondamentali, azioni votate o politiche di lavoro della chiesa. La fase 1, votata al Consiglio annuale del 2016, cercava di offrire un approccio «pastorale», che favoriva il dialogo e una maggiore comprensione tra i partecipanti.

Il documento della fase 2 sottolinea l’impegno del Comitato esecutivo di «preservare la governance e la struttura organizzativa della Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno a tutti i livelli» nel contesto «della pazienza divina, della carità cristiana e della grazia redentrice». I paragrafi introduttivi evidenziano anche un impegno da parte del Comitato esecutivo «al continuo processo di tolleranza e di discussione» che offre «tempo supplementare per trovare soluzioni».

«Credo che la chiesa sia stata paziente», ha affermato Ted Wilson, presidente della chiesa mondiale, durante la giornata di discussione, «Il nostro scopo è quello di redimere. Ma dobbiamo rispettare ciò che vota la chiesa mondiale».

Diversi sono stati i commenti a favore o contro il documento fase 2, espressi da dirigenti e dai membri laici di tutto il mondo, che hanno parlato apertamente e a volte in modo appassionato.

Alcuni hanno invitato il Comitato ad approvare il documento e andare avanti; altri hanno chiesto di rinviare il documento alla commissione per essere risistemato. Questi interventi hanno sollevato questioni sulla costituzionalità di alcuni segmenti del documento. Altri ancora hanno chiesto un modo migliore di esprimere i concetti nel documento.

Una cosa era chiara: nonostante le forti convinzioni su entrambi i versanti della questione, nessuno ha suggerito una divisione all’interno della chiesa avventista. «Voglio rassicurare i presenti», ha affermato Dan Jackson, presidente della Divisione nordamericana, «Non abbiamo assolutamente nessuna intenzione di creare divisioni nella chiesa e formare una nostra chiesa in America del nord. Non andremo via da qui. Ci siamo impegnati nell’opera di questa chiesa in America e in tutto il mondo».

 

 

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