Nella casa di reclusione di Parma, la chiesa cristiana avventista della città impegnata in incontri musicali e di dialogo con i detenuti.
Notizie Avventiste – Gli insegnanti e le educatrici della scuola nella casa di reclusione di Parma hanno riunito un folto gruppo di studenti di varie classi, giovedì mattina, 9 febbraio, per dialogare con alcuni rappresentanti delle fedi abramitiche. Il vice presidente delle comunità ebraiche, Riccardo J. Moretti, il nuovo cappellano dell’ordine dei francescani e il pastore della chiesa cristiana avventista di Parma, Daniele La Mantia, sono stati invitati a dialogare sul tema dell’aldilà.
“Potete immaginare le tante domande già in essere che sono aumentate notevolmente dopo gli interventi delle voci ebraica e avventista”, ha dicharato il past. La Mantia a Notizie Avventiste, “L’interesse è stato tale da richiedere altri incontri su temi attuali e complessi come l’aborto, il fine vita e il testamento biologico. Inoltre, uno degli insegnanti mi ha ringraziato perché pur definendosi agnostico, mi ha confessato di essere molto interessato. Ringrazio il Signore per la possibilità di operare anche nelle carceri”.
Due manifestazioni musicali hanno caratterizzato le attività di cura spirituale del carcere di Parma, in questi primi mesi dell’anno.
Venerdì 10 febbraio, i detenuti hanno potuto assistere a un concerto veramente speciale”, ha raccontato il past. La Mantia. Il maestro Claudio Ferrarini, conosciutissimo flautista di Parma, e Riccardo Joshua Moretti, compositore di colonne sonore, che ha collaborato anche con il maestro Ennio Morricone, si sono esibiti in un concerto in cui hanno riproposto molte musiche di film famosi, come Schindler list, Amarcord, Rocco e i suoi fratelli, C’era una volta in America, Il padrino, Giù la testa.
Il pastore avventista ha fatto gli onori di casa. “La musica può rendere gli uomini liberi”, ha ricordato La Mantia nel suo messaggio. A Notizie Avventiste ha poi riferito: “Posso solo dire che assistere a questo concerto è stato emozionante. E l’emozione diventa ancora più forte sapendo che ai residenti del carcere fa del bene, perché contribuisce a creare un’atmosfera positiva, importante per aiutare a diminuire il numero di suicidi che purtroppo è ancora troppo alto nei luoghi di reclusione”.
Il 20 gennaio è una giornata che la comunità avventista parmense ricorderà per molto tempo.
“Ci siamo recati con la corale della chiesa”, racconta Patrizia Evola, “per tenere un concerto per i detenuti della casa circondariale della città. Un messaggio in musica dal titolo ‘Tempo di ricominciare’, per dire che, come il figlio prodigo, c’è tempo per tornare sui propri passi, per correggere gli errori e che Dio ci aspetta con le braccia aperte, proprio come il padre della parabola. È stata un’esperienza emozionante anche per il carico di responsabilità che sentivamo nel dare questo messaggio, tra l’altro molto apprezzato dal pubblico”.
“Il nostro pastore Daniele La Mantia”, ha continuato P. Evola, “che è oramai un habitué, come lo ha definito una delle educatrici del carcere, per le molteplici attività che svolge all’interno della struttura e la continua collaborazione, ha lasciato un messaggio biblico nel quale ha spiegato alcuni aspetti poco conosciuti della parabola”.
“È molto bello poter fare qualcosa per gli altri, in modo particolare per quelli che hanno bisogno di riscatto e di speranza”, ha concluso.