Maol – Sabato 27 e domenica 28 ottobre si è svolta la seconda edizione della Festa del libro, promossa dalle Edizioni Adv. Il timore iniziale di non ripetere il successo del 2017 e di vedere deluse le aspettative avevano tenuto dirigenti e personale della casa editrice un po’ con il fiato sospeso.

Invece… «L’esito di questa due giorni è stato anche quest’anno davvero gratificante, e va al di là dei numeri, che comunque restano il principale indicatore» afferma Maurizio Caracciolo, direttore delle Edizioni Adv, nell’articolo pubblicato dal Messaggero Avventista di dicembre.

«Gli acquisti della Festa del libro 2018» continua M. Caracciolo «sono stati superiori di circa il 20% rispetto all’edizione precedente e un altro dato molto interessante riguarda la distribuzione geografica: rispetto al 2017, si sono aggiunte molte comunità che l’anno scorso non avevano approfittato di questa opportunità».

La festa, quindi, piace sempre di più e ci sono tutte le premesse perché diventi un appuntamento fisso. Di questo avviso anche il direttore: “È un dato decisamente confortante, che ci stimola a fare ancora meglio e a confermare fin da oggi che la festa si ripeterà nel 2019, forse con qualche sorpresa».

Nell’era del web, degli smartphone e dei social media, in questa società che cambia velocemente, è importante avere luoghi sicuri dove  approdare e a cui fare riferimento.  «Oggi c’è bisogno di buone notizie» avverte M. Caracciolo «Il deterioramento dei valori etici e morali, le crescenti diseguaglianze economiche, l’esistenza di Dio negata con ostentazione ci impongono di offrire delle risposte, delle alternative. Ed è per questo che riaffermiamo con convinzione il valore della parola stampata, anche se viviamo nella “civiltà dell’immagine”».

La casa editrice sente forte il dovere e l’impegno di offrire gli strumenti migliori per rafforzare la spiritualità personale e dare risposte utili per il benessere spicofisico e la socialità, ma anche per aiutare i giovani e i ragazzi a «innamorarsi ancora di questa nostra comunità, di identificarsi con essa, di non sentirla estranea».

La carta stampata continua a mantenere il suo valore, per cui «diffondiamo le nostre pubblicazioni, non per il bene della casa editrice, ma per dare risposte adeguate» conclude il direttore. (lf)

Puoi leggere l’intero articolo sul Messaggero Avventista di dicembre.

Condividi

Articoli recenti