Da decenni la Chiesa avventista propone il programma “Respira libero” per aiutare a liberarsi da questa dipendenza.

HopeMedia Italia – Quella del tabagismo è una storia molto triste nel nostro Paese. Lo afferma il prof. Giacomo Mangiaracina, presidente dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione, docente all’Università Sapienza di Roma e direttore responsabile della rivista Tabaccologia. “Negli ultimi dieci anni non abbiamo assistito a grandi miglioramenti” spiega il professore ai microfoni di Radio Voce della Speranza “anche se sembra che il consumo di tabacco si riduca progressivamente, ma questo è dovuto anche ai prodotti a base di nicotina che i giovani cominciano ad acquistare”.

Secondo il rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità (Iss), il numero dei fumatori in Italia non accenna a diminuire significativamente pur se calano le sigarette mediamente consumate al giorno: sono 11,6 milioni gli amanti delle bionde, più di un italiano su cinque. Gli uomini sono 7,1 milioni e le donne 4,5 milioni. Inoltre, l’abitudine al fumo è in crescita tra i giovani che, spesso, alle sigarette tradizionali uniscono quelle elettroniche e il tabacco riscaldato. Il 5% di coloro che usano le sigarette elettroniche non aveva mai fumato.

“La continua proposta di modelli di fumatori, ad esempio attraverso il cinema, e la promozione occulta premiano le multinazionali del tabacco” afferma ancora Mangiaracina. La diffusione e l’uso dei nuovi prodotti (sigarette elettroniche e tabacco riscaldato) non fanno altro che “tenere agganciati i fumatori, perché i prodotti a tabacco riscaldato hanno una componente standard di nicotina… ed è una strategia per mantenere fidelizzati i consumatori” precisa.

L’indagine dell’Iss evidenzia che, nella maggioranza dei casi, i nuovi prodotti portano i fumatori a diventare consumatori duali di sigarette elettroniche e tradizionali. Inoltre, l’uso dei nuovi prodotti nei luoghi pubblici mina il valore educativo della legge in vigore da oltre 15 anni.

La Giornata mondiale senza tabacco di quest’anno è dedicata alla salute dei polmoni, per sensibilizzare e riflettere sui rischi associati al fumo, e per non dimenticare che il cancro polmonare è il quarto per incidenza e la prima causa di morte per tumore.

Molto attenta alla salute e alla promozione di uno stile di vita sano, la Chiesa cristiana avventista propone da decenni un programma per aiutare a liberarsi dalla dipendenza dal tabacco. “Respira Libero” è il primo corso per smettere di fumare, nato in Italia nel 1973. Si tratta di un corso intensivo della durata di cinque giorni ed è affiancato da altri incontri di richiamo, superando il 90% di successo. In Italia hanno preso parte ai corsi più di 50.000 persone. All’estero è particolarmente diffuso in Europa, Stati Uniti e Canada.

I risultati di questo metodo sono stati verificati dal Centro Oncologico di Aviano, in provincia di Pordenone. I corsi si svolgono nell’ambito di strutture ospedaliere, di enti che ne facciano richiesta e nelle nostre sedi su tutto il territorio nazionale.

Il corso ha ispirato molti programmi di altre istituzioni e associazioni, grazie all’approccio ritenuto tra i più efficaci nel trattamento delle dipendenze. Maggiori informazioni sul sito della Fondazione Vita e Salute.

Ascolta l’intervista al prof. Giacomo Mangiaracina.

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