N23-Adra_Siria1Notizie Avventiste – Nella Giornata mondiale del rifugiato, 20 giugno, ricordiamo l’attività che l’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra) svolge assistendo centinaia di famiglie di profughi in fuga dal conflitto in Siria e concentrandosi soprattutto sui rifugiati non registrati.

Gli ultimi interventi umanitari, in ordine di tempo, sono: un progetto per fornire assistenza ginecologica e ostetrica alle donne siriane rifugiate a West Bekaa, in Libano; l’apertura di una scuola a Beirut, per dare istruzione ai bambini rifugiati; la realizzazione di una clinica mobile nella valle del Giordano, una zona in cui operano alcune organizzazioni non governative.

“I bisogni sono enormi”, ha affermato Thierry Van Bignoot, che dirige la gestione delle emergenze di Adra, secondo il quale oltre il 70 per cento dei rifugiati sono donne e bambini. Molti uomini sono rimasti in Siria.

“L’anno scorso, Adra ha offerto assistenza in denaro a più di 100 famiglie, per coprire le spese di affitto nella vicina Giordania”, ha spiegato Van Bignoot, parlando degli aiuti forniti dall’inizio della crisi siriana.

L’agenzia ha inN23-Adra_Siria2oltre collaborato con il governo della Germania per la distribuzione di abbigliamento invernale a circa 3.500 famiglie che vivono nel campo profughi di Al Zaatari, nel governatorato giordano di Mafraq.

Sono due anni che le persone fuggono a causa della guerra civile in Siria, che ha ucciso oltre 70.000 persone, secondo i dati delle Nazioni Unite. 1,5 milioni di sfollati hanno cercato rifugio in Giordania, Libano e Turchia.

Ma Adra stima che gli sfollati siano più numerosi perché molti di loro non sono registrati. “Ci sono persone non danno i loro nomi per paura di ritorsioni”, ha spiegato Van Bignoot.

L’agenzia ha collaborato, l’anno scorso, con Adra Medio Oriente Nord Africa e con l’organizzazione umanitaria hashemita della Giordania nel dare 100 dinari giordani (circa 140 dollari) al mese per tre mesi, per pagare l’alloggio a famiglie non registrate. Molti sono ospiti di famiglie designate, mentre alcuni abitano in seminterrati o in piccoli appartamenti.

Ha aiutato persone come Amara, arrivata in Giordania con i suoi cinque figli, mentre l’ex marito era rimasto in Siria con la nuova moglie. Grazie al denaro ricevuto ha potuto pagare l’affitto di un appartamento non ammobiliato e senza riscaldamento, e acquistare alcuni farmaci necessari per i suoi problemi cardiaci.

Musa, invece, è in Giordania con la moglie e sei figli. Le loro finanze si erano completamente prosciugate dopo aver venduto l’ultimo gioiello d’oro portato da casa. L’aiuto ricevuto gli ha permesso di sopravvivere insieme con la famiglia.

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