In questa puntata di Radio Emergency, Claudio Coppini e Nicola Garcea, volontario “storico” di Emergency e co-conduttore della trasmissione, decidono di aggiornare gli ascoltatori su “Ebola”, visto che non se ne parla piu’ da tempo. E per farlo prendono spunto dal libro di Roberto Satolli e Gino Strada: “Zona Rossa”, edizioni Feltrinelli, avendo come ospite in collegamento telefonico uno dei due autori, Roberto Satolli (medico e giornalista, amico di Gino dai banchi del liceo). Siamo come sempre sorpresi, pensando che per qualche mese del 2014 tutto il mondo ha tremato di fronte a un minuscolo virus: Ebola e’ uscito dalle foreste dell’Africa e ha minacciato di spostarsi a bordo di navi e aerei, arrivando a lambire le cosiddette nazioni sviluppate. Per la prima volta gli occidentali hanno guardato la catastrofe umanitaria con gli occhi di chi teme possa bussare alle porte di casa. Come mai l’epidemia era cosi’ estesa? Come si poteva fermare? Emergency era arrivata in Sierra Leone sul finire della guerra civile, guerra che aveva insanguinato il paese per tutti gli anni novanta. Lavorava con le vittime delle mutilazioni, delle mine antiuomo, degli stupri – come sempre contro la violenza dell’uomo sull’uomo. Improvvisamente si e’ ritrovata in prima fila in un altro conflitto: una guerra scatenata da un virus, una guerra che finalmente valeva la pena combattere, con le armi della medicina, della scienza e dell’umanita’. Gino Strada e’ volato in Africa, insieme a Roberto Satolli, Fabrizio Pulvirenti e decine di volontari le cui voci e racconti popolano questo libro. E ha scoperto che neanche questa guerra e’ “giusta”: anche qui c’e’ chi racconta bugie, chi si arricchisce mettendo in pericolo i civili, chi si riempie la bocca di alti principi ma non pensa affatto di applicarli. In queste pagine la voce di Gino Strada torna a levarsi per denunciare l’ingiustizia di un mondo diviso tra chi puo’ curarsi e chi puo’ solo fare il favore di morire senza infettare nessun altro, tra chi gestisce l’emergenza stabilendo linee guida burocratiche e chi resta in mezzo ai malati spendendosi in prima persona, tra chi costruisce strade per sfruttare le miniere e chi le percorre portando con se’ un virus perche’ a casa propria non ha fogne ne’ acqua potabile. Cercare di offrire agli umili e indifesi le stesse cure a disposizione dei ricchi e degli occidentali e’ un gesto rivoluzionario. C’e’ una news molto interessante se confermata. Poco dopo la fine della trasmissione e’ arrivata in radio la notizia scoperta di un vaccino sicuro contro Ebola. Vediamo nelle prossime settimane quel che succedera’. Noi certamente ne riparleremo.

Nella terapia intensiva del Centro di EMERGENCY per malati di ebola a Goderich, in Sierra Leone

Condividi

Articoli recenti