In questo contesto di grande sofferenza globale, essere fedeli costruttori del regno di Dio significa riscoprire il ruolo che ci è stato affidato. Ma il talento spesso viene seppellito e con esso tutte le possibilità di fare il bene, di difendere l’etica del prossimo; di capire che prima dei nostri interessi materiali e del nostro stucchevole narcisismo, c’è la dignità dell’essere umano, la condivisione delle risorse, c’è la fraternità, c’è l’amore per il prossimo, c’è la collettività. Questo il richiamo che ci viene rivolto nella parabola dei talenti di Matteo 25:14-30. Come rispondere seriamente alla vocazione per un servizio disinteressato?

Mario Calvagno e Carmen Zammataro ne parlano con Franco Evangelisti di Guerrino, pastore delle chiese avventiste di Cremona, Mantova e Parma.

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