csm_landless-cape-town-web_2d11e64f4aIl dott. Peter Landless ha esaminato le prove mediche sulle cause e l’incidenza dell’omosessualità

Notizie Avventiste/Ann – Uno dei massimi dirigenti del dipartimento Salute della Chiesa avventista del 7° giorno mondiale ha affermato che non esiste un chiaro modello che permetta di capire perché alcuni individui sono omosessuali, ma che si tratta di una “complessa interazione di fattori genetici e ambientali”.

Nella relazione tenuta, il 19 marzo, durante il simposio della denominazione sulla sessualità, il dott. Peter Landless, direttore dei Ministeri della Salute della Chiesa, ha illustrato con parole e immagini la complessità della procreazione, le varianze genetiche e i disturbi che a volte si verificano.

Il suo discorso è stato un invito alla comprensione verso coloro che vivono rapporti gay e lesbiche, e anche una riaffermazione della posizione biblica della Chiesa sul matrimonio tra un uomo e una donna.

Originario del Sudafrica, Landless è un noto cardiologo nucleare a livello internazionale. Ha lavorato presso l’Ospedale di Johannesburg e ha fatto parte dell’equipe di cardiologi del presidente Nelson Mandela. È anche pastore con una significativa esperienza nelle comunità.

Landless ha presentato una panoramica dettagliata del processo di procreazione e delle variazioni genetiche che possono verificarsi. Ha raccontato l’esempio di un bambino nato intersessuale, una condizione nota come iperplasia surrenalica congenita, e di come il padre lo abbia respinto.

“Se un padre o un genitore respinge i figli nati in tali rare condizioni, cosa farà la chiesa?”, ha chiesto Landless, “Dovrebbe comportarsi diversamente?”.

Ha poi aggiunto che gli uomini omosessuali presentano spesso differenze anatomiche nel cervello. Studi post mortem su omosessuali ed eterosessuali hanno mostrato le differenze, ma non è chiaro se la variazione sia causale o collegata, perché si è studiato un piccolo gruppo di individui. Le differenze mostrano che molti uomini omosessuali hanno un nucleo soprachiasmatico più grande, che contribuisce alla regolazione dei ritmi circadiani, e anche una maggiore commessura anteriore che comunica tra gli emisferi destro e sinistro del cervello.

Alcuni ricercatori, ha continuato Landless, sono convinti che vi sia una componente genetica nell’omosessualità, e alcuni sono alla ricerca di un “gene dei gay”, ma non c’è consenso sulle cause dell’omosessualità nella letteratura medica o tra gli psicologi professionisti. “La questione non è assolutamente risolta”, ha affermato.

Gli omosessuali hanno probabilità leggermente più elevate di ammalarsi di patologie non trasmissibili, come l’ipertensione, e un invecchiamento cardiovascolare maggiore rispetto all’età reale. Le donne lesbiche hanno 3,2 probabilità in più di ammalarsi di cancro al seno rispetto alle donne eterosessuali.

“In quanto avventisti abbiamo gli strumenti sanitari per aiutare il gruppo Lgbt”, ha affermato Landless, “Come chiesa dobbiamo capire e chiederci: ‘Chi è il mio prossimo?’”.

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