michal-belina-czechowski-egwestateIl ruolo del predicatore e pioniere avventista in Italia ed Europa

Notizie Avventiste/ARnews – Michael Belina Czechowski, un ex prete di origine polacca, è stato il primo missionario avventista in Europa e in Italia. All’inizio del 1860 domandò ai leader della chiesa di potersi recare come missionario in Italia, ma essi, che avevano avuto difficoltà a lavorare con lui, rifiutarono perché tendeva a intraprendere azioni indipendenti e a fare valutazioni finanziarie errate.

Così Czechowski ricevette dei fondi da una chiesa di Boston che osservava la domenica e partì per l’Italia nel 1864. Il suo viaggio è avvenuto esattamente 10 anni prima che John Nervins Andrews si recasse in Svizzera, dagli Stati Uniti, come primo missionario avventista ufficiale, nel 1874.

“Nonostante i suoi difetti di carattere, Czechowski permise a Dio di servirsi di lui in modo innovativo, diventando pioniere di molti nuovi metodi di testimonianza”, ha affermato Łukasz Romanowski, docente presso il Seminario polacco di teologia e studi umanistici di Podkowa Lesna, in Polonia. “Noi europei siamo in debito verso quest’uomo coraggioso, come anche la chiesa intera”.

L’eredità di Czechowski e il suo ruolo sono stati evidenziati in un recente convegno internazionale organizzato nel Seminario in occasione del 150° anniversario del viaggio del predicatore, dove sono state presentate le ultime ricerche sulla sua vita e la sua attività.

“Non vogliamo solo riaffermare la figura di Czechowski tra i pionieri della chiesa, ma anche riconcettualizzare il suo servizio e la sua prima missione indipendente in Europa”, ha spiegato Romanowski.

Czechowski era cattolico e aveva lasciato il sacerdozio nella metà degli anni 1840, perché preoccupato per la corruzione nella chiesa cattolica. Dopo aver trascorso un periodo in Italia, Svizzera e Belgio, fece amicizia con alcuni membri della comunità battista di Londra, che lo aiutarono a partire per gli Stati Uniti. Incontrò gli avventisti per la prima volta a un camp meeting in Ohio, nel 1855, ed entrò a far parte del movimento due anni dopo.

Fondò una comunità a New York di cui divenne pastore. Il suo desiderio era di tornare in Europa per predicarvi il ritorno di Gesù. La sua richiesta, respinta dai dirigenti avventisti, fu finanziata dall’Advent Christian Church di Boston e così Czechowski trascorse un breve periodo in Italia prima di lavorare in Svizzera e Romania. Le comunità da lui fondate in questi due ultimi paesi divennero il nucleo della Chiesa avventista in Europa.

Czechowski era “un uomo che ha commesso diversi errori, ma del quale Dio si è servito”, ha affermato Galina Stele, degli archivi storici della Chiesa mondiale.

Durante l’evento è stata anche inaugurata una targa in memoria di Michael Belina Czechowski. Al convegno hanno partecipato 12 relatori provenienti da nove paesi, che hanno presentato le ricerche e le scoperte fatte nei documenti. Il seminario raccoglierà il materiale in un volume che sarà pubblicato in inglese e polacco.

Jiří Moskala, decano del Seminario teologico dell’Andrews University, negli Usa, ha affermato che gli avventisti hanno bisogno di ricordare la loro storia per capire il posto che occupano in essa. Ha poi aggiunto, cintando la co-fondatrice della chiesa, Ellen G. White, che l’amore di Cristo per noi è stato manifestato sulla croce e “il suo sacrificio è il centro della nostra speranza”. Per questo, ha concluso: “Czechowski sarà ricordato per la misura in cui manteneva al centro della sua vita questa verità”.

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