“Ventisei anni sono pochi”. Le urla dei familiari alla lettura della sentenza De Santis sono le stesse del popolo dei social che ha commentato la notizia sulla pagina facebook dell’Associazione Ciro Vive.

“Stiamo vicini a papa’ Giovanni e mamma Antonella”, questo l’appello lanciato nelle ore precedenti il verdetto. Tanti i messaggi di incoraggiamento. “Ma volevamo l’ergastolo”, commentano in molti. La sentenza e’ arrivata dopo quattro ore di Camera di Consiglio. La Corte d’Assise di Roma ha ritenuto Daniele De Santis responsabile di omicidio volontario per la morte di Ciro Esposito, avvenuta il 3 maggio di due anni fa. Esposito fu ferito poco prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli e mori’ dopo un’agonia durata 53 giorni.

“Doveva restare in galera tutta la vita”, cosi’ a caldo papa’ Giovanni. Piu’ sereno, invece, il commento di Antonella Leardi.  “La pena inflitta e’ congrua e giusta, per De Santis non provo odio perche’ l’ho perdonato”, e’ il commento della madre di Ciro Esposito, Antonella Leardi (da un articolo di Pasquale Tina su Repubblica  del 24 maggio 2016).

Sul delicato tema della rabbia, dell’odio e del perdono di fronte ai casi drammatici della vita, parliamo con Samuele Orsucci, psicologo e psicoterapeuta

La mamma Antonella Leardi (ansa)

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