Rivolgere degli apprezzamenti sinceri, riceverli o farli a se stessi ha un enorme potere trasformativo. Il fondamento di una relazione che dona il sorriso e costruisce ponti

Genia Ruscu – Quando pensiamo ai molti impegni di un nuovo giorno, ogni mattina è una sfida mettere in moto le nostre risorse: una prova combinata di velocità e resistenza o una maratona contro il tempo costellata non solo di ostacoli conosciuti, ma anche di confronti inattesi che a volte ci travolgono.

In questo contesto, è naturale concentrare la nostra attenzione non tanto sugli altri quanto su noi stessi, sui doveri, sulla corsa al successo, com’è spesso chiamata la vita moderna alla ricerca continua di qualcosa. Gli altri sono le persone con cui veniamo in contatto quotidiano e la cui presenza, costante o fugace, fa parte dello scambio di esperienze che segnano la nostra traiettoria. In altre parole, è molto facile dimenticare il prossimo quando siamo troppo occupati o preoccupati dei problemi. E se questo è vero per noi, è facile vedere come gli altri possano cadere nella stessa trappola dell’indifferenza, generando, di conseguenza, un circolo vizioso di indisponibilità nelle nostre interazioni a casa, al lavoro, per strada, al supermercato o tra vicini.

Perché questo approccio è rischioso? Perché la vita non è una lunga serie di compiti da svolgere con precisione e costanza, ma una complessa manifestazione di stati d’animo in cui tutte le persone svolgono un ruolo importante. Dato che c’è molto da fare e la giornata è breve, come possiamo prestare attenzione a coloro che ci circondano in modo non troppo faticoso ma che esprima interesse e sincerità?

La risposta non rivela una formula "magica" o la necessità di uno sforzo sovrumano per accorgerci di coloro che ci circondano. Basta un’azione semplice e diretta, significativa nella sua apparente banalità: fare i complimenti.

I complimenti rallegrano i nostri giorni 
Sebbene si tenda a sottovalutare l’impatto positivo che le parole gentili hanno sul prossimo, il cervello elabora i complimenti come se fossero ricompense finanziarie, sostengono gli esperti.

Esprimere apprezzamento per una persona, la fa sentire stimata e solleva anche l’umore di chi fa il complimento. Per i dipendenti, il riscontro positivo dei manager riduce gli effetti dello stress sul posto di lavoro e migliora le prestazioni professionali. Praticamente, tutti ne beneficiano, lo dimostrano tanti esempi della vita reale che rafforzano l’idea secondo cui i complimenti trasformano davvero la propria giornata.

La Wayne Valley High School nel New Jersey rappresenta un perfetto esempio del potere dei complimenti. Seguendo una tradizione consolidata diversi anni fa, i dirigenti scolastici incoraggiano sia il personale che gli studenti a partecipare a un’attività nota come "Third Party Compliments (Complimenti da parte di terzi)". Questo tipo di attività annuale prevede che i partecipanti scrivano volontariamente, e in forma anonima, dei messaggi personalizzati di incoraggiamento, apprezzamento, rispetto o gratitudine a persone specifiche che li circondano (studenti, insegnanti, personale scolastico). I messaggi sono poi portati su una postazione interna, ordinati e preparati per essere distribuiti ai destinatari, che hanno l’opportunità di leggerli ad alta voce e condividere le loro reazioni spontanee in classe, durante la pausa o in qualsiasi altro momento in cui possono avere l’attenzione del pubblico.

Anche se il progetto richiede un grande impegno, la direzione della scuola ritiene che i risultati lo giustifichino. L’attività è attesa con impazienza dalla maggior parte degli studenti, i quali hanno la sensazione che i messaggi di apprezzamento espressi in un ambiente organizzato rendano l’atmosfera scolastica più piacevole e amichevole durante tutto l’anno.

La capacità di fare complimenti 
Un altro studio ha scoperto che il 90% degli intervistati ritiene che dovremmo complimentarci più spesso gli uni con gli altri perché è vantaggioso per tutti. Nella pratica, però, solo il 50% dei partecipanti, a cui è stato chiesto di scrivere un complimento a una persona nella loro più ampia cerchia di amici, ha avuto poi il coraggio di consegnarlo.

Studi simili hanno dimostrato che le persone hanno paura delle reazioni degli altri e mettono in discussione la loro capacità di fare un complimento. Secondo altre ricerche in questo settore, i timori possono essere superati se ci concentriamo sulla componente umana del messaggio, in modo che trasmetta calore, onestà e cordialità piuttosto che sulla capacità di comporre un messaggio grandioso, carico di grandi parole o espressioni sofisticate. Allo stesso tempo, la raccomandazione principale è che la lode che offriamo sia sincera e specifica, rifletta la nostra attenzione ai dettagli e sia autentica nella sua espressione, facendo attenzione a non andare oltre, al limite dell’adulazione o dell’elogio inutile.

La gente si preoccupa di un altro aspetto: che un’alta frequenza di complimenti possa svalutarne la sostanza o che funzionino solo se rimangono rari, come delle gemme. Contrariamente alle aspettative, ricevere complimenti sinceri ma regolari non rende nessuno immune alla valutazione che riceve, perché il bisogno di essere visto, valorizzato e incoraggiato è costante, come la necessità di cibo. A questo proposito, un esperimento condotto nel 2019 ha dimostrato quanto segue: nonostante le ipotesi pessimistiche dei partecipanti, i complimenti quotidiani che hanno ricevuto per una settimana non li hanno resi indifferenti alle parole di apprezzamento rivolte loro e nemmeno scettici sulla loro sincerità. Piuttosto li hanno rallegrati ogni volta.

Il bisogno di essere valorizzati 
Dal momento che "sentirsi valorizzati e apprezzati sono bisogni umani fondamentali" (Marcia Naomi Berger), è importante non solo imparare a fare i complimenti, ma anche riceverli, tenendo presente che in qualsiasi tipo di interazione, la formazione e l’espressione di opinioni positive su come è davvero una persona, sul suo carattere, le sue idee e azioni, sono il fondamento del desiderio di sviluppare una relazione cooperativa.

Questa raccomandazione vale anche per noi stessi: occorre imparare a ricevere i complimenti fatti da noi stessi. È un segno di auto-consapevolezza e un esercizio necessario per coltivare l’autostima (le persone che si sottovalutano hanno difficoltà ad accettare i complimenti). Possiamo iniziare abbracciando la nostra unicità, i doni che ci sono stati offerti, le competenze che abbiamo sviluppato nel tempo e le qualità che ci portano alla riuscita, così come quelle che ci permettono di accettare il fallimento.

La forza di ricevere e rivolgere complimenti dimostra che siamo in pace con noi stessi, che siamo in grado di riconoscere il successo o la realizzazione (propria o degli altri); è un buon modo per evitare la concorrenza dannosa con il prossimo, un modo per abbassare la guardia. Allo stesso tempo, i complimenti possono aiutarci a rompere il ghiaccio in una nuova conversazione, salvarci nei momenti chiave, motivarci a vedere il bene nelle cose e plasmarci per diventare più aperti, premurosi e fiduciosi verso il prossimo.

(Genia Ruscu ha un master in consulenza sul lavoro sociale)

[Fonte: st.network. Traduzione: V. Addazio]

 

 

 

 

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