Il riconoscimento è arrivato dal Religion Today Film Festival di Trento.

Roberto Vacca/HopeMedia Italia – Papà (in inglese “Fathers”) ha ricevuto il premio speciale dell’ufficio stampa alla XXII edizione del Religion Today Film Festival, la kermesse cinematografica di Trento. Mercoledì 9 ottobre, la giuria internazionale ha premiato il meglio di oltre 1.700 opere partecipanti. La cerimonia è stata il culmine della nove giorni di eventi, che ha riunito i cineasti di vari Paesi del mondo nella cittadina montana di Madonna di Campiglio, per premiare i vincitori. “La qualità dei film quest’anno è stata molto alta” ha dichiarato la fondatrice del festival, Lia Beltrami.

Le opere vincitrici sono arrivate anche da Iran, Cina e Giappone, oltre che dall’Europa e dall’Italia. I film vincitori sono stati scelti per la loro bellezza e per come hanno messo in rilievo il tema dell’anno: Mission. “Il vizio della speranza” è stato insignito del primo premio assoluto. Andrea Morghen, direttore del festival, lo ha definito “un vero inno alla vita, alla preghiera e alla resilienza”.

Altri vincitori includono “Carving the Divine”, uno sguardo raro e intimo nella scultura del legno che è il cuore del buddismo giapponese Mahayana, e “Volontà di Dio, un affascinante breve documentario dalla Serbia in cui quattro suore incontrano un uomo con un passato sospetto mentre sono fuori a raccogliere bacche nei boschi. Altri film hanno affrontato questioni relative ai rifugiati, ai conflitti culturali in un mondo diverso e domande su questioni etiche come il fine vita.

Il film documentario Papà è stato forse il più internazionale di tutti, creato come idea dai partecipanti al convegno dei centri media avventisti (Gain) in Europa e poi eseguito da sei troupe cinematografiche in sei Paesi del mondo, sotto la direzione esperta di Adrian Duré, produttore cinematografico presso il centro Stimme der Hoffnung, in Germania.

Papà aveva ricevuto la nomination nella categoria miglior documentario e in quella del “Gran Premio nello Spirito della Fede”. Sebbene non abbia vinto in queste categorie, ha comunque ricevuto il riconoscimento speciale dalla giuria dell’ufficio stampa del festival, che ha colto il messaggio positivo trasmesso dal film.

Victor Hulbert, direttore del Dipartimento Comunicazioni alla Regione Transeuropea della Chiesa avventista, ha rappresentato la denominazione e il team di produzione alla cerimonia ed è rimasto soddisfatto del risultato. “Ci sono stati 1.700 partecipazioni, 62 sono arrivate in finale. Essere in questa lista è già un buon risultato. Con giudici di alta qualità e un’eccellente selezione di film, possiamo essere contenti anche semplicemente per il fatto che Papà sia stato proiettato al festival” ha affermato.

Parlando con i giudici e i partecipanti all’evento, Hulbert ha notato che i valori trasmessi dal film sono stati recepiti e tenuti in grande considerazione “con voce molto forte, che sottolinea la necessità di ritrarre la paternità in una luce positiva”. Troppi film che coinvolgono i padri parlano dei conflitti, per questo hanno apprezzato molto la narrazione positiva sui papà nel film.

Tra i giudici era presente anche un rappresentante dell’ufficio stampa vaticano e le principali emittenti e i cineasti di Bangladesh, Nepal, Nigeria e Russia.

Roberto Paglialonga di Roma ha personalmente elogiato Hulbert per aver realizzato un film su un argomento così importante, mentre M. Hamid del Bangladesh è rimasto colpito dal modo in cui sei troupe cinematografiche di sei Paesi diversi siano riuscite a mettere insieme un prodotto così armonico.

Papà è un bel documentario che coinvolge un team internazionale con contributi che vanno da Cuba all’Australia. Sei padri hanno partecipato al documentario dimostrando quanto diversa e al contempo simile sia la paternità nel mondo. L’atteggiamento premuroso dei padri nei confronti dei loro figli, come è rappresentato nel film, può incoraggiare una visione positiva del ruolo paterno nella vita dei figli, indipendentemente dalla cultura di appartenenza.

Nella mia esperienza, ripenso a quando negli anni ’50 due studenti di teologia furono espulsi dal seminario avventista italiano quando furono visti uscire da un cinema locale. Dobbiamo stare attenti alle nostre scelte, ma devo affermare che oggi sono sorpreso e orgoglioso della mia Chiesa. Ha compiuto un lungo e difficile viaggio culturale e spirituale al fine di portare i valori del vangelo in un mondo secolare, usando la tecnologia per condividere il suo messaggio e valori positivi. La diffusione del messaggio evangelico nel mondo segue l’esempio principale di Dio che ha tanto amato da “dare il suo unico Figlio” per la salvezza nostra e delle nostre famiglie.

Clicca qui per vedere il film Papà.

Guarda l’intervista a Victor Hulbert.

[Foto: Religion Today Film Festival]

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