Recensione del film “Il quinto potere”, regia di Bill Condon, con Benedict Cumberbatch, Carice van Houten, Daniel Bruehl. “La storia ha inizio quando il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange (Benedict Cumberbatch) e il suo collega Daniel Domscheit-Berg (Daniel Bruhl) uniscono le loro forze per diventare dei cani da guardia, in grado di controllare l’attivita’ dei potenti e dei privilegiati. Grazie a un piccolo budget, i due creano una piattaforma online che consente ai loro informatori di trasmettere in forma anonima delle notizie riservate, puntando cosi’ i riflettori sui luoghi oscuri dove si nascondono i segreti governativi e i crimini aziendali. In breve tempo, riescono a svelare piu’ notizie importanti di tutti i leggendari mass media tradizionali messi insieme. Ma quando Assange e Berg mettono le mani sulla maggiore raccolta di informazioni riservate nella storia degli Stati Uniti, si scontrano tra di loro e devono rispondere a una questione fondamentale nella nostra epoca: qual e’ il costo di mantenere riservati i segreti in una societa’ democratica e quale il prezzo da pagare quando si decide di rivelarli?” (da www.comingsoon.it). Recensione a cura di Peter Ciaccio, pastore evangelico, membro dell’associazione protestante cinema “Roberto Sbaffi”, intervistato da Roberto Vacca

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