Romina Garelli – Sabato 15 ottobre la comunità avventista di Roma Lungotevere ha salutato Sergio Pacifico che si è addormentato nel Signore mercoledì 12. Nato nel 1933 a Roma, Sergio ha vissuto durante la Seconda guerra mondiale. Proprio in quel contesto è stato salvato grazie a un uomo che durante un bombardamento l’ha coperto con il suo corpo, dando la sua vita per lui. Nella sua gioventù ha incontrato e sposato Amelia, la donna che lo ha accompagnato per tutti i giorni della sua vita. Tramite lei ha conosciuto e la chiesa avventista, ha incontra il Signore e per amore di quel Signore la loro casa è diventata un focolare aperto a tutti.

Attraverso le testimonianze di Ignazio Barbuscia, Gaetano Pispisa, Gianni Amato, Carmela Fontana, Maria Rosa Rodriguez e il messaggio di Daniele Calà e Maria Rosa Cavalieri, anche chi non conosceva Sergio ha potuto captare la sua fede e l’attaccamento al Signore. Alla cara Amelia è stato detto: “Certo, nella vita ci possono essere momenti di sconforto ma Gesù non abbandona mai e ti è sempre vicino!”.

Il past Cornelio Lupu ha officiato la cerimonia funebre e ha ricordato il Salmo 23, sottolineando il verso 4: “Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei alcun male, perché tu sei con me”.

La cerimonia è iniziata con il canto “Sopra un monte lontano”, il cui ritornello recita: “Alla croce mi prostro con fè implorando perdono e pietà; e Gesù che si è dato per me, mi regala l’eternità”.

E ancora una volta il caro Sergio è stato salvato da una guerra, ma stavolta… per l’eternità!

[Foto pervenuta dalla comunità in oggetto]

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