HopeMedia Italia – Un’equipe multidisciplinare della Loma Linda University Health, istituzione della chiesa avventista, ha sviluppato un percorso di assistenza semi-automatizzato che riduce significativamente il tempo di trattamento dell’ipertensione grave nelle donne incinte, abbassando il numero di morbilità e mortalità, e riducendo potenzialmente le disparità nelle terapie.

Il nuovo paradigma di cura, che utilizza un algoritmo semiautonomo, è un processo guidato da un infermiere che si basa sulla cartella clinica elettronica (Emr) della paziente e sull'intelligenza artificiale per ridurre il tempo necessario nella somministrazione dei farmaci appropriati.

L'algoritmo fa parte dello studio "Semiautonomous Treatment Algorithm for the Management of Severe Hypertension in Pregnancy", durato tre anni e pubblicato nel numero di febbraio 2021 della rivista Obstetrics & Gynecology.

Secondo la dott.ssa Courtney Martin, direttrice dei servizi di maternità e coautrice dello studio, l'intervento medico precoce dei disturbi della pressione alta in gravidanza è cruciale per la salute e la sicurezza delle gestanti. Questi algoritmi si sono dimostrati efficaci in altre condizioni, ma il loro uso non è comune in maternità e migliorerebbe gli esiti dei disturbi ipertensivi se usati nella pratica ostetrica di routine.

“Sebbene nella maggior parte dei Paesi sviluppati si sia registrato un calo della mortalità materna” afferma la dott.ssa Martin “negli Stati Uniti continua ad aumentare… La causa di tale aumento è multifattoriale e riteniamo che sia correlata all'avanzare dell'età della gestante, alle comorbidità mediche e alla possibile mancanza di infrastrutture di sicurezza nei sistemi ospedalieri progettati specificamente per le donne incinte".

Il nuovo percorso di cura funziona in questo modo: i dati della pressione sanguigna delle pazienti vengono inseriti nelle loro cartelle cliniche elettroniche; una serie di pressioni sanguigne elevate immesse negli Emr attivano l'algoritmo di trattamento semiautonomo che fornisce raccomandazioni di trattamento istantanee e ordini di farmaci al personale infermieristico, riducendo i ritardi e standardizzando le terapie. Il nuovo processo coinvolge le equipe di ostetricia e medicina materno-fetale, i sistemi informativi e la sicurezza della paziente.

"Il nostro algoritmo è scalabile e fa passare i bias impliciti, utilizzando modi oggettivi per fornire alle donne i farmaci di cui hanno bisogno" ha precisato la dottoressa.

L'American College of Obstetricians and Gynecologists (Acog) afferma che i disturbi ipertensivi sono una complicazione in circa il 20% delle gravidanze, e contribuiscono in modo significativo a gravi malattie e alla morte. Per questo motivo l’Acog raccomanda il trattamento dell'ipertensione grave entro 30-60 minuti dalla diagnosi; ma altri studi medici hanno dimostrato che, a causa di numerosi fattori, solo circa il 50% delle donne riceve una terapia entro questo lasso di tempo.

“Il nostro percorso di cura ha ridotto i tempi di somministrazione di farmaci per la pressione sanguigna che erano statisticamente significativi e prolungati” ha affermato la dott.ssa Martin “Questa riduzione è stata ottenuta in una struttura di assistenza terziaria con medici ostetrici interni 24 ore su 24, dove abbiamo già raggiunto regolarmente l'obiettivo dei 60 minuti. L'implementazione del componente semiautomatico guidato dall'infermiere ha ridotto di molto il tempo per l'assunzione dei farmaci, eliminando le barriere alla cura e fidandosi dell'intelligenza artificiale che l'Emr può fornire".

In un editoriale di accompagnamento alla ricerca originale, la dott.ssa Alisse Hauspurg, specialista in medicina materno-fetale presso il Magee-Women's Hospital dell'Università di Pittsburgh, afferma che l'implementazione a livello nazionale di un tale algoritmo potrebbe “ridurre i ritardi nel trattamento e prevenire l'ipertensione- morbilità correlate”. Inoltre, "approcci innovativi" come l'algoritmo potrebbero aiutare a superare i pregiudizi, aprendo la strada a cure più imparziali e fornendo risultati più sicuri e salutari per le gestanti negli Stati Uniti.

"Abbiamo bisogno di una rivoluzione nella cura in gravidanza, che possa essere estesa a tutte le donne in tutto il Paese" ha concluso la dott.ssa Martin “Ciò si può fare solo tramite l'innovazione, il lavoro di squadra e la volontà delle istituzioni di supportare questo importante lavoro sia teoricamente che finanziariamente, come la Loma Linda University Health. Nessun neonato dovrebbe tornare a casa dall'ospedale senza la propria madre, e questi percorsi sono un passo avanti verso la creazione di un quadro che, si spera, lo trasformi in una realtà nell’intero Paese per tutte le donne ".

Ora, i servizi di maternità e le altre equipe della Loma Linda University Health lavorano a un percorso di cura semi-automatizzato per la sepsi materna e hanno in programma di sviluppare ulteriori percorsi di cura per l'emorragia materna e altre condizioni ostetriche.

[Fonte: Loma Linda University Health]

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