Il movimento indipendentista irlandese che ha portato alla nascita dell’Éire ha promosso un’identità nazionale fortemente contraddistinta dall’appartenenza religiosa, più che da altri elementi identitari culturali o politici. Nel volume "Stato e Chiesa in Irlanda, 1914-2014" (ed. il Mulino) Tiziano Rimoldi ricostruisce un secolo di rapporti tra Stato e Chiesa in Irlanda, a partire dalla Home Rule del 1914. Una storia indagata a partire dagli snodi politici e giuridici in cui questa caratterizzazione identitaria ha fatto sentire in maniera significativa la sua influenza: la Costituzione dell’Irish Free State del 1922 e il governo del moderato Cosgrave, la Costituzione del 1937, voluta dal repubblicano de Valera, la proclamazione della Repubblica nel 1948, le vicende del secondo dopoguerra, con i referendum che negli ultimi lustri hanno cambiato il volto dell’Irlanda. Il tutto alla luce della legislazione, della giurisprudenza e della prassi di governo nelle materie «miste» (matrimonio, divorzio, istruzione ecc.) e in quelle moralmente «sensibili» (contraccezione, aborto ecc.).

Poco prima della presentazione del volume presso la Facoltà avventista di teologia di Firenze, Roberto Vacca ha intervistato l’autore, il professor Tiziano Rimoldi, docente di Diritto ecclesiastico all’Istituto avventista di Firenze e docente a contratto di Diritto e religioni all’Università degli Studi di Firenze. 

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