La fase storica successiva alla guerra fredda, prevalentemente definita “età della globalizzazione”, cominciava con la diffusa aspettativa di una affermazione del modello politico, economico e culturale occidentale a livello planetario, rispecchiata da un assetto di potenza unipolare a guida statunitense. A distanza di più di un trentennio, il bilancio storico del periodo smentisce totalmente quella previsione. L’aspirazione unipolarista si è infranta davanti al riemergere di conflitti etnico-nazionalistici, religiosi e di civiltà, ed è stata sostituita dalla realtà complessa di un mondo strutturalmente multipolare, in cui l’Occidente si è decisamente ridimensionato, ed è tornata in luce con forza la geopolitica.

Poco prima della presentazione nella Facoltà avventista di teologia del saggio del professor Eugenio Capozzi "Storia del mondo post-occidentale. Cosa resta dell’età globale" (ed. Rubbettino), Roberto Vacca ha intervistato l’autore, il prof. Capozzi, docente presso l’Università Suor Orsola di Napoli.

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