STRATEGIE 2014-2019

Matteo 28:19-20 “Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, (20) insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente”.

[Approvato Comitato Esecutivo – Firenze – 20 novembre 2014]

 

ANALISI DEI BISOGNI

Prospettiva interna

Nei diversi incontri avuti con soggetti impegnati nell’Uicca sono emerse alcune questioni aperte alle quali occorre dare risposte adeguate. Il percorso di raccolta delle idee e delle valutazioni non si conclude con questo documento, ci permette tuttavia di svolgere alcune riflessioni.

Innanzitutto vi è la percezione di una frammentazione nella chiesa. Le diverse anime che, abitualmente e, diremmo, normalmente abitano le comunità, in questo momento si stanno polarizzando con una tensione centrifuga nella quale le diverse parti si contrappongono e faticano a riconoscersi una legittimità reciproca.

Lo si può constatare nella dinamica che identifica, in ambito teologico ed ecclesiologico, alcuni gruppi come “conservatori” contrapposti ad altri considerati “liberali” o “progressisti”, ma anche in quella che vede la cosiddetta “base” prendere le distanze dal “vertice”, inteso come organismi amministrativi e di governo, nei confronti del quale vi è una diffidenza aprioristica. I pastori sono spesso oggetto di critica esagerata. Gli organismi istituzionali vengono vissuti come lontani, immersi in una logica amministrativa poco chiara e poco comprensibile, tesi a risolvere problemi che non sono quelli reali dei membri e delle chiese. Inoltre la polarizzazione comprende una componente generazionale soprattutto in termini di attenzione ed interesse dei giovani per la vita della chiesa.

I fenomeni migratori che hanno interessato anche le nostre chiese locali, hanno portato da un lato arricchimento e nuove prospettive, dall’altro ci hanno costretto a prendere atto che esistono modi “diversi” di concepire e vivere l’avventismo che devono essere integrati e riconciliati. Si tratta di processi non scontati che faticano a realizzarsi perché si scontrano con tendenze all’autonomia, alimentate da riflessi populisti.

Vi è anche una frammentazione “costitutiva” della nostra Unione, fatta di numerose piccole comunità che stentano a svilupparsi e soffrono della penuria di risorse, per forza di cose limitate dalla dispersione, e di tante azioni dei singoli dipartimenti e servizi, poco coordinate fra loro, vissute spesso come ulteriore aggravio da parte delle comunità che tendono ad adottarle in modo selettivo.

Inoltre in un’epoca in cui la comunicazione dispone di numerosi canali particolarmente sviluppati e diffusi, rileviamo difficoltà notevoli a far pervenire le informazioni, soprattutto quando si tratta di condividere e attuare strategie, progetti.

Infine vari organismi ed istituzioni soffrono per una carenza strategica e cronica di risorse: per il personale vi è una domanda di formazione per aggiornare le competenze, sul versante finanziario vi è la necessità di aumentare la disponibilità in funzione dei numerosi progetti in corso e/o da realizzare.

Prospettiva esterna

Indagini Conferenza Generale

A livello dell’Uicca non vi sono studi/sondaggi sulla condizione spirituale, sociale e culturale dei membri, per questo motivo in questo ambito acquisiamo quanto emerso dalla pubblicazione degli esiti di una serie di indagini condotte in tutto il mondo dalla Conferenza Generale che hanno riguardato 4.260 pastori, 1.200 giovani ed più di 35.000 altri membri di chiesa per un totale di oltre 41.000 intervistati. Dall’indagine emergono alcuni punti significativi che riteniamo attendibili anche per il territorio dell’Uicca.

Meno del 50% dei giovani avventisti ha beneficiato di una formazione offerta dal sistema educativo avventista. In Europa questa percentuale va corretta decisamente al ribasso.

A livello mondiale, dal 1965 un membro battezzato su tre ha lasciato la chiesa. Secondo quanto hanno risposto gli ex membri emerge che le comunità sono poco attrezzate per la cura pastorale e l’aggregazione, una lacuna che spiegherebbe questo esodo consistente di fratelli e sorelle che si allontanano senza altri motivi se non quello di uno scarso coinvolgimento ecclesiastico.

Nei nostri territori, per una serie di ragioni legate alle condizioni e allo stile di vita, vi è un declino nelle forme di spiritualità personale, come ad esempio la lettura assidua della Parola e la preghiera. Le riunioni di chiesa si sono diradate e spesso la partecipazione alla vita comunitaria è limitata al sabato.

Dalle risposte a diversi questionari sull’organizzazione della vita a livello individuale emerge una forte richiesta di strategie che aiutino le persone a impegnarsi in un percorso avventista per la vita.

Il mondo in cui viviamo

La nostra analisi dei bisogni non può prescindere dalla consapevolezza di essere inseriti in un contesto dal quale dipendiamo e nel quale si inserisce la nostra azione. La nostra prospettiva sulla società in cui viviamo è indubbiamente legata alla nostra comprensione del Vangelo.

La polarizzazione rilevata nelle nostre comunità è presente anche nel mondo che ci circonda. Il progetto di globalizzazione impostato alla fine del XX secolo, accompagnato dallo sviluppo degli strumenti di comunicazione, ha portato con sé nuove proposte e nuove possibilità nelle abitudini e negli stili di vita. Pur avendo contribuito ad innalzare la consapevolezza individuale rispetto a diritti e libertà, non sempre ha favorito il rispetto reciproco, l’elaborazione di percorsi inclusivi. L’impoverimento di larga parte della popolazione del nostro paese ha contribuito ad amplificare sentimenti di repulsione verso colei o colui che è diverso da sé.

La crisi in atto non è solo di tipo economico ma anche e soprattutto di senso. Vi è una difficoltà evidente ad abbracciare uno sguardo ottimista circa il futuro, a formulare risposte efficaci che soddisfino il sollievo dei bisogni. La nostra società ha perso la capacità di coltivare speranza.

D’altra parte in questo contesto esistono anche realtà tese a condividere valori e percorsi positivi, impegnate a contrastare le tendenze al ripiegamento su sé stessi, al riflesso volto ad escludere una visione positiva dell’altro e del futuro.

STRATEGIA

Per rispondere in modo adeguato a queste sollecitazioni ci sembra opportuno definire alcuni percorsi che siano in grado di ricomporre la frammentazione, rimotivare le comunità, aiutandole a ricollocare la propria missione nel contesto in cui si trovano, sostenere i singoli membri nel percorso di partecipazione alla vita comunitaria e di sviluppo della spiritualità personale.

Dal nostro punto di vista le tendenze centrifughe sono da interpretare anche come una richiesta di significato che è possibile soddisfare riscoprendo e attualizzando la missione della chiesa che consiste nel “discepolare” l’umanità. Le parole di Gesù riportate in Matteo 7:12 “Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge e i profeti” sottolineano la forza dell’offerta evangelica che si caratterizza per la sua “gratuità” e contrasta con la ricerca, molto umana, di interesse e di profitto.

Obiettivi

Per questo motivo riteniamo di proporci per gli anni relativi al mandato della nostra amministrazione i seguenti obiettivi generali:

1. incoraggiare e diffondere una visione inclusiva del mondo e della chiesa,

2. sottolineare la centralità della funzione missionaria della Chiesa.

Il raggiungimento di questi obbiettivi ci vede impegnati nella realizzazione di azioni specifiche nell’ambito della predicazione, dell’organizzazione della vita di chiesa, dell’attività sociale e della formazione.

Incoraggiare e diffondere una visione inclusiva del mondo e della chiesa

In quanto responsabili dell’amministrazione e della guida della Chiesa avventista in Italia riteniamo sia nostro compito impegnarci a diffondere una visione che sappia integrare, coinvolgere, includere. Le azioni che intendiamo mettere in campo per svolgere questo compito riguardano:

La predicazione

Occorre sottolineare il valore della riconciliazione e dell’integrazione fra culture, prospettive e generazioni diverse; per questo è necessario evidenziare che il contesto storico-sociale nel quale ci troviamo, avendoci imposto l’incontro tra persone e popolazioni provenienti da culture distanti fra loro, ci offre un’occasione unica per mettere in pratica, nel quotidiano delle chiese locali, il comandamento “Ama il prossimo tuo come te stesso” (Matteo 22:39). Siamo convinti che, per il mondo in cui viviamo, un percorso di integrazione e condivisione costituisca di fatto una testimonianza concreta della forza della fede cristiana. Anche le sollecitazioni che ci vengono dalle nuove generazioni rappresentano un’opportunità di crescita, invitandoci a riesaminare le convinzioni e le abitudini acquisite.

L’organizzazione della vita di chiesa

Intendiamo favorire lo sviluppo di uno spirito che renda piacevoli i momenti di incontro e di adorazione, proponendoli alle comunità in termini di condivisione e di partecipazione, con ordine ed equilibrio. Il calendario delle attività è strutturato in modo da prevedere ogni anno un tema sul quale focalizzare l’attenzione delle chiese, per ispirare le attività, per sviluppare un sentimento di coesione come Chiesa a livello nazionale ed internazionale. A metà mandato è prevista la convocazione di un’assemblea spirituale nazionale e ogni anno sono inseriti appuntamenti e momenti di incontro in ambito di distretto e di campo. In tutte le attività di chiesa ribadiamo l’importanza di tenere in particolare considerazione le giovani generazioni.

L’attività istituzionale

Come organismi istituzionali, ci impegniamo a svolgere un’azione di coesione con una presenza assidua e significativa nelle comunità nel tentativo di superare il sentimento di lontananza e scollamento. Sarà cura dell’amministrazione vegliare affinché tale presenza sia coordinata ed integrata. Ci impegniamo altresì a sfruttare gli strumenti di comunicazione disponibili oggi per consentire la condivisione di risorse a tutti i livelli. Riteniamo inoltre di dover lavorare per incoraggiare azioni volte a collegare le diverse organizzazioni e realtà interne ed esterne alla Chiesa, consapevoli della ricchezza espressa da ognuno, pur mantenendo la propria identità e specificità.

Sottolineare la centralità della funzione missionaria della Chiesa

La ragion d’essere della Chiesa porta con sé il mandato della missione. Ci sentiamo perciò pienamente coinvolti nella predicazione del messaggio della salvezza. Intendiamo indirizzarla verso obiettivi di bene per i territori in cui si trovano le comunità locali e per le persone che incrociamo, a prescindere dai risultati e dai benefici attesi per la propria realtà personale e di gruppo;

L’elaborazione di progetti per la missione

Per raggiungere questo obbiettivo ci impegniamo a favorire l’elaborazione di progetti missionari e di evangelizzazione a livello locale creando momenti e luoghi di consultazione e di ascolto fra soggetti impegnati nell’evangelizzazione e nella missione della chiesa per definire strategie, azioni e per valutarne i risultati;

Le attività sociali

Siamo convinti che l’evangelizzazione includa ed anzi poggi anche sull’impegno a soddisfare i bisogni concreti e materiali delle persone e non solo quelli “spirituali”. Per questo motivo è nostra intenzione valorizzare e sostenere l’impegno sociale e le organizzazioni che operano in tale settore sia a livello locale che nazionale, vegliando all’integrazione delle azioni e degli intenti.

La formazione

La realizzazione della missione non può prescindere dalla formazione. Nel calendario delle attività sono previsti momenti e percorsi formativi, locali e nazionali, per fornire a pastori, operatori e membri strumenti adeguati per lo sviluppo della spiritualità personale, il coinvolgimento nella vita comunitaria, la condivisione di strategie per la ricerca di risorse da impegnare nelle attività di predicazione del Vangelo. Sarà cura della nostra amministrazione valorizzare e sostenere le diverse istituzioni impegnate nella formazione e nella comunicazione, integrando le iniziative e i progetti in corso.

 

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